La "giustizia" diseguale. Cade l'accusa di omicidio colposo ai neofascisti di Cremona

9 / 10 / 2019

È arrivata ieri la sentenza di primo grado ai tre neofascisti protagonisti dell’aggressione al centro sociale Dordoni di Cremona, avvenuta il 18 gennaio 2015. Cade l’accusa di tentato omicidio e rimane, solo per uno dei tre, quella di lesioni aggravate.

Questa una breve ricostruzione dei fatti. Approfittando della partita Cremonese-Mantova, che aveva fatto radunare a Cremona diversi neofascisti provenienti da tutto il Nord Italia, venne tentato un assalto alla sede del centro sociale Dordoni. Nell’assalto rimase gravemente ferito l’attivista del centro sociale Emilio Visigalli, che rimase in coma per parecchi giorni. A guidare l’aggressione furono alcuni esponenti di Casa Pound.

In risposta ai fatti del 18 gennaio, venne convocato la settimana successiva un corteo antifascista, con migliaia di persone che hanno cercato di raggiungere la sede di Casa Pound. La polizia ha bloccato la strada con reti metalliche e blindati. Il corteo, con un grosso servizio d’ordine davanti, ha provato ad avanzare verso la sede dei fascisti. La polizia ha sparato ripetutamente i lacrimogeni riempiendo di gas tutta la strada.

Dopo la manifestazione si è messa in moto la macchina giudiziaria nei confronti dei militanti. Tra marzo e giugno del 2015 sono state arrestate decine di persone. Il 25 settembre del 2018, invece, è  arrivata la sentenza della corte di Cassazione in merito al processo contro tre compagni antifascisti, accusati del reato di devastazione e saccheggio, in seguito alla manifestazione antifascista svolta tre anni prima a Cremona in solidarietà ad Emilio

La sentenza di ieri denota un metodo di giudizio completamente diverso. Con un breve post su Facebook, il Dordoni ha immediatamente espresso rabbia per l'assurda decisione del tribunale di Cremona.

Si dovranno aspettare novanta giorni per leggere le ragioni della sentenza, ma quello che emerge immediatamente è che il tribunale abbia voluto equiparare aggressori e aggrediti.

Cade l'accusa per tentato omicidio a carico di due esponenti di Casapound. Soltanto per uno di loro viene riconosciuta l'aggravante di lesioni gravissime. La maggior parte dei fascisti è stata condannata a pene irrisorie.

Il collegio giudicante ha invece inflitto pene sproporzionate per gli antifascisti: Emilio stesso è stato condannato a 3 anni e 2 mesi, Are a 4 anni e 4 mesi, due persone a un anno a testa, altrettanti a 1 anno e 4 mesi e un quinto a 2 anni e 2 mesi.