«Io sto con Erri De Luca»

Massima solidarietà a Erri DeLuca imputato di istigazione alla violenza e al sabotaggio dalla procura di Torino in relazione alle vicende NoTav

1 / 6 / 2014

Il reato contestato è: istigazione alla violenza e al sabotaggio. Sono queste le accuse da cui dovrà difendersi Erri De Luca nel processo che si aprirà il 5 giugno nelle aule del Tribunale di Torino.

L’articolo previsto dal Codice Penale e il 414,«istigazione a delinquere»  e punibile con la reclusione da uno a cinque anni qualora un soggetto, istighi a compiere pubblicamente uno o più reati, per il solo fatto dell’istigazione. Reato ravvisabile, secondo la Procura che ha agito su denuncia della LTF, la società incaricata della costruzione della TAV, per dichiarazioni di Erri De Luca raccolte dall’ANSA: “La TAV va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”.

lo scrittore parlava delle cesoie  trovate insieme ad altro materiale nell’auto di due militanti NO TAV arrestati il 30 agosto 2013? E cosa voleva dire sabotare? E' solo un azione o anche un atto di pensiero?

E’ su questo punto che accusa e difesa si confronteranno, anche perché, stando alle parole dello scrittore “i giudici intendono il verbo "sabotare" in maniera restrittiva, ovvero come danneggiamento diretto. E invece sabotare nella storia ha sempre avuto un'accezione politica: anche gli operai che bloccavano le catene di montaggio sabotavano, pur senza rompere alcun macchinario. È questo il valore principale della parola sabotaggio in Val di Susa: l'opposizione politica all'opera”.

Delitti contro l’ordine pubblico si scontrano con il Principio fondamentale della libertà di espressione sancito dall’art.21 della Costituzione italiana che recita testualmente nei primi commi: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Può l’opinione di una persona, in tal caso un personaggio pubblico, essere espressa in completa libertà o c’è censura laddove il pensiero espresso sia caricato di così tanta persuasione, per la popolarità raggiunta, da doverlo reprimere e contenere? "Se mi condannano per istigazione alla violenza non farò ricorso in appello. Se dovrò farmi la galera per avere espresso una opinione, allora la farò" ha dichiarato lo scrittore ribadendo il suo diritto alla libertà di espressione del pensiero.

Massima solidarietà allo scrittore è arrivata con l’iniziativa che è stata lanciata tramite  Facebook dal titolo «Io sto con Erri de Luca. Esprimiamo la nostra solidarietà allo scrittore», che conta già più di diecimila partecipanti.

Appello in solidarità con Erri De Luca:

"LE PAROLE NON SI PROCESSANO. LE PAROLE SI LIBERANO"
Il 5 giugno si terrà a Torino l’udienza preliminare del processo che vede Erri De Luca imputato per il reato di istigazione a delinquere per aver pubblicamente manifestato la propria contrarietà ad un'opera ritenuta inutile e la solidarietà alla lotta NO TAV.

Raggiunge così il suo apice il processo di criminalizzazione di un movimento avviato dalla Procura di Torino che arriva ormai a colpire anche coloro che, esercitando un diritto costituzionalmente garantito, esprimono solidarietà e vicinanza alla popolazione valsusina che da anni resiste, nell'interesse collettivo, contro l’avanzamento di una grande opera inutile e insensata.

Si arriva al punto di evocare il reato di opinione, di fascista memoria, mettendo alla sbarra le opinioni di uno dei migliori poeti italiani e calpestando il diritto di manifestazione del pensiero, sancito dall’articolo 21 della Costituzione.

Tramite la minaccia dell'azione penale si vuole impedire il diritto alla libera espressione del dissenso e della disobbedienza civile.
Crediamo che i diritto di libertà e la tutela dell'ambiente costituzionalmente garantiti valgano per tutti, e che tutti debbano essere tutelati.

Le idee e le parole, anche se disobbedienti, non possono essere processate.

Liberiamo le parole. In occasione dell'inizio del processo leggiamo tutti insieme le parole di Erri: davanti al Tribunale di Torino, nelle piazze italiane, nelle librerie, dovunque ci troviamo.

SOLIDARIETA' AD ERRI DE LUCA E LIBERTA' ALLE SUE PAROLE"