Intransigenti. Note sull'etica di una piazza

5 / 11 / 2021

C'è un'immagine che a mio parere racconta al meglio quello che è accaduto a Padova in Prato della Valle il giorno di Ognissanti 2021 ed è quella di noi strettз fianco a fianco sotto il getto dei cannoni ad acqua.

L'immagine di una comunità raccolta attorno ad una scelta ideale, sovrastata da una personificazione della pretesa onnipotenza dello stato, fatta di acciaio, ruote, scudi, manganelli e acqua. L'immagine di ciò che è umano (e nulla è più umano della scelta di rischiare insieme per affermare una posizione etica), che si oppone ad un potere ridotto a semplice esercizio della forza bruta, slegata da ogni obiettivo che non sia la dimostrazione della forza stessa.

È accettabile infatti che sia data una cittadinanza onoraria e che si consenta la visita in una città di un capo di stato accusato (non da noi, da una commissione parlamentare del suo paese) di crimini contro l'umanità?

È accettabile la visita di chi nega la pericolosità del Covid (provocando oltre 600.000 morti in un paese di 212 milioni di persone) in un paese che ne ha avuti più di 130.000 e in cui ogni giorno si dibatte riguardo alla vaccinazione?

È accettabile dare una cittadinanza onoraria a chi dice che ammazzerebbe «due uomini che si baciano in piazza»?

È accettabile consentire di fare sfoggio di devozione religiosa e di legame con “la terra degli avi” a chi mette a rischio la terra tutta devastando l'Amazzonia?

Come si può «garantire la sicurezza» di chi mette a rischio la sicurezza di tuttз, a cominciare da nativi, afrodiscendenti e in generale povera gente del suo paese?

Consentire ad una fazione (che fa parte delle forze di governo!) di accogliere uno come Bolsonaro significa accettare la bancarotta etica del nostro paese, il nostro esserci ridotti un accolita di comparse buoni solo per le foto-occasione con il turista «famoso» di turno, anche se è un criminale contro l'umanità. Attorno le antiche rovine romane e le chiese medioevali sono solo uno sfondo, il lascito di civiltà morte. Perché la civiltà nasce con il recintare i confini della Polìs, della città, con il tracciare una linea tra ciò che è accettabile e ciò che non lo è e nel saperla difenderla. Se non si è in grado di fare questo non vi può essere civiltà, perché non vi sono più quei valori attorno a cui una comunità si riunisce.

Come scrisse Antonio Gramsci nel 1917:

«L'intransigenza è il predicato necessario del carattere. Essa è l'unica prova che una determinata collettività esiste come organismo sociale vivo, ha cioè un fine, una volontà unica, una maturità di pensiero».

Detto in maniera più attuale: hai voglia a dire che occorre combattere le fake news, prendere coscienza dei rischi del cambiamento climatico, vaccinarsi contro il Covid, impegnarsi per i diritti umani, eccetera, se consenti la visita in pompa magna ad un assassino di massa che nega il cambiamento climatico e la pericolosità del Covid.

La visita di Bolsonaro è il classico giochetto dei fascisti. Chiedono tolleranza per l'intollerabile e in tal modo mostrano il vuoto di senso alla base della democrazia borghese, cosa che consente loro di colmarlo con i propri slogan totalitari. Se nulla è vero, allora anche l'idea di un mondo dominato dalla pura e semplice legge del più forte e percepito attraverso narrazioni allucinate diventa accettabile e possibile. In questo modo diventano accettabili e possibili lo squadrismo fascista, i deliri dei No Vax travestiti da deportati nei lager, eccetera.

L'attuale stato di putrescenza e disgregazione della società italiana nasce anche dal profondo vuoto etico che la consuma dall'interno, nasce dalla rinuncia a perseguire qualsivoglia verità, etica o scientifica che sia.

Ma la realtà esiste, il cambiamento climatico esiste, le vittime di Covid esistono, le comunità massacrate dagli sgherri di Bolsonaro esistono, il cadavere di Mariele Franco, sepolto in una fossa in Brasile, esiste. Non sono «opinioni», sono fatti. Consentire impunemente che si neghino fatti tanto tragici e importanti significa accettare di vivere nel totalitarismo della menzogna.

L'ordinamento costituzionale italiano è nato dalle forze che hanno guidato la resistenza, è nato come insieme di regole all'interno del quale forze di ispirazione ideale diversa potevano cercare insieme una verità comune. Sempre Gramsci aveva prefigurato quello spirito scrivendo:

«I componenti la collettività devono pertanto mettersi d'accordo tra loro, discutere tra loro. Deve, attraverso la discussione, avvenire una fusione delle anime e delle volontà. I singoli elementi di verità, che ciascheduno può portare, devono sintetizzarsi nella complessa verità ed essere l'espressione integrale della ragione. Perché ciò avvenga, perché la discussione sia esauriente e sincera, è necessaria la massima tolleranza».

Ma la tolleranza presuppone, anzi necessita dell'intransigenza.

 «Nessuna tolleranza per l'errore, per lo sproposito. Quando si è convinti che uno è in errore — ed egli sfugge alla discussione, si rifiuta di discutere e di provare, sostenendo che tutti hanno il diritto di pensare come vogliono — non si può essere tolleranti. Libertà di pensiero non significa libertà di errare e spropositare».

È proprio grazie alla concezione distorta della «tolleranza» che lo stato è diventato solo nichilismo capitalista protetto da cordoni di celerini e la società un semplice aggregato di interessi privati.

A tutto ciò noi opponiamo l'intransigenza, così come la insegnava Gramsci:

«Intransigenza è il non permettere che si adoperino — per il raggiungimento di un fine — mezzi non adeguati al fine e di natura diversa dal fine».

Una cosa è vera o non è vera. Una cosa è accettabile o non è accettabile.

E se ritieni che non sia accettabile devi agire di conseguenza.

Essere intransigenti richiede serietà. Perché se dici che una cosa è «inaccettabile» la escludi dal novero di ciò che può essere tollerato ed una simile decisione è grave. «Inaccettabile» non è «non sono d'accordo» e neppure «critico questa decisione». «Inaccettabile» è inaccettabile.

Davanti all'inaccettabile non puoi limitarti ai comunicati stampa, alle dichiarazioni di rito, altrimenti diventi complice della rimozione della verità, della banalizzazione del male. Se ti limiti a «criticare» la cittadinanza conferita ad un assassino di massa, esattamente come faresti ad esempio con una decisione sulla viabilità o sugli arredi urbani che non condividi, stai banalizzando la questione. Accettare che «ciascuno abbia la propria opinione», quando vi sono di mezzo cataste di cadaveri significa di fatto dare una patente di “legittimità democratica” ai carnefici.

Di fronte alla visita di Bolsonaro due sole forze sono state davvero intransigenti: i frati della Basilica di S.Antonio che hanno rifiutato di ricevere ufficialmente Bolsonaro e le rivoluzionariз che sono scesз in piazza per opporsi alla sua calata.

Coloro che cercano la verità nella trascendenza di una fede ultraterrena e coloro che cercano la verità nella materialità dei conflitti terreni.

«La verità vi farà liberi».

«La verità è sempre rivoluzionaria».

Due posizioni diversissime, ma entrambe basate sulla ricerca della verità, contro il nichilismo tardo-capitalistico.

Così, il giorno di Ognissanti 2021, nella città di Padova, la nostra intransigenza di fronte all'inaccettabile si è fatta carne e sangue.

Abbiamo agito in modo che il mezzo (la nostra azione) non oscurasse il fine. Non siamo stati noi a praticare la violenza in maniera irresponsabile, gratuita o semplicemente inutile. È stata la controparte. Avevano tutti i mezzi e le forze atte a bloccarci e a respingerci riducendo al minimo qualunque contatto e rischio per entrambe le parti.

Hanno scelto di caricarci. Una, due, tre volte. Cariche a fondo, con la volontà di far male. Ordinate da funzionari che si sbracciavano e urlavano. E poi, solo poi, ci hanno bersagliatз con il getto dei cannoni ad acqua.

In quella piazza non eravamo noi il disordine. Noi eravamo il tentativo di ridare un ordine  etico e razionale al mondo. Il disordine era il nichilismo del potere. Le sue truppe non erano lì per «contenere le violenze», erano lì per praticarle. Se non fossimo statз in grado noi di «contenere» loro, la quantità di violenza sarebbe stata ben maggiore.

Lo dico con massimo rispetto per la non-violenza come scelta etica, che ritengo assolutamente utile in molti casi. Ma non può divenire una pratica puramente ideologica, slegata dalla realtà materiale dei contesti. Laddove la verità è abolita e tutto diventa opinione farsi spaccare la testa offrendola inerme alle manganellate non ha alcuna utilità. Utile è invece reggere la carica ed evitare con fermezza e lucidità il crescendo incontrollato della violenza.

«E a cosa è servito?». Bhe intanto Bolsonaro la chiesa di S.Antonio l'ha visitata di nascosto alle nove di sera.  È strisciato dentro col favore delle tenebre, come si addice agli assassini. Senza passerelle né fanfare di sostenitori (quelli che aveva trovato ad Anguillara Veneta). La menzogna non ha potuto celebrare sé stessa e questo nell'Italia del 2021 non è cosa da poco.

Ma soprattutto è servito a mantenere accesa la fiamma della nostra intransigenza. Può essere piccola, ma finché continuerà a bruciare ci sarà almeno qualcosa per orientarsi nelle tenebre.