Pubblichiamo l’appello per l'assemblea nazionale di domenica 10 febbraio a Macerata (evento facebook, che prosegue il percorso nato attorno al corteo dei centomila #indivisibili. L’appuntamento è domenica 10 febbraio, alle ore 11.00 presso il Cinema Italia. Il 10 febbraio è anche l'anniversario della grande manifestazioneantifascista, antirazzista e antisessista che lo scorso anno portò migliaia di persone nella cittadina marchigiana, in risposta alla tentata strage di migranti commessa da Luca Traini la settimana prima.
In Italia esiste un’opposizione al governo Lega-5Stelle. Questo è il principale
fatto politico che ci restituiscono le/i centomila indivisibili che hanno
attraversato Roma lo scorso 10 novembre.
Una mobilitazione che ha prodotto uno squarcio nel velo di quella “pace
terrificante”, di quel “razzismo istituzionalizzato” e di quel “sordo e
frustrato rancore” verso chi abita gli scantinati di questa società, che sembra
regnare dall’insediamento dei giallo-verdi al potere.
Un’alterità che, nonostante la propaganda dominante e sempre più di regime,
esiste nella società ed ha avuto la forza di mostrarsi il 10 novembre,
incarnata direttamente da tutti quei corpi che sono oggetto di politiche
discriminanti e repressive: migranti, rom, sinti e caminanti, occupanti, attivisti,
famiglie, donne, bambini, anziani, studenti, precari, poveri, senza fissa
dimora e disoccupati.
Non una sommatoria, ma un intreccio tra esperienze territoriali in cui si
pratica solidarietà, cooperazione, mutualismo e lotta sociale: un fronte solidale
e unito contro il razzismo, la deriva xenofoba, le politiche di esclusione
sociale del governo e contro il DL Salvini.
Una rinnovata opposizione sociale che ha segnato gli ultimi mesi dell'anno
appena trascorso su molteplici versanti, dalle mobilitazioni studentesche, al
corteo femminista del 24 novembre, dalle tante manifestazioni contro le grandi
opere e per la giustizia climatica dell’8 dicembre, alle manifestazioni per
aprire i porti “alla nuova umanità” di questo inizio 2019, alle diffuse mobilitazioni
sui territori "contro le grandi opere inutili e imposte, per la giustizia
ambientale" che sfoceranno nella manifestazione nazionale del prossimo
23marzo a Roma.
Con l'obiettivo di dare continuità al percorso che ha prodotto la mobilitazione
del 10 novembre, lo scorso 16 dicembre si è svolta a Roma un’assemblea
nazionale che ha dato appuntamento a Milano per l’assemblea del 19 gennaio “No
CPR” ed ha promosso dal 2 al 9 febbraio una settimana di iniziative e
mobilitazioni territoriali antirazziste contro la legge Salvini, che si
concluderà con la prossima assemblea nazionale del 10 febbraio a Macerata, una
scelta simbolica, ad un anno di distanza dalla straordinaria piazza che reagì
all’emergere brutale della barbarie razzista e fascista, ben rappresentata
dall'attentato stragista di Luca Traini, ed al tentativo di silenziamento da
parte dell'allora ministro dell'Interno Minniti.
I nuovi dispositivi normativi in materia di Sicurezza e Immigrazione portano un
attacco generalizzato ai diritti, alle libertà e alla sicurezza sociale di
tutte e tutti noi. Da una parte, infatti, mentre i poveri vengono denunciati,
reclusi, espulsi dal paese se chiedono le elemosina, si attaccano i migranti e
le reti di cooperazione sociale che assicurano bisogni materiali e diritti
primari ad esclusi e discriminati: bisogni che riguardano le sfere
dell’abitare, dell’istruzione, del reddito, della salute, dello sport e della
socialità, della difesa giuridica. Dall’altra si radicalizza il controllo
sociale e si aggredisce l'opposizione sociale, anche con interventi specifici e
mirati, come nel caso delle occupazioni, per le quali viene previsto un
aggravamento verticale delle pene e degli strumenti investigativi, e dei
lavoratori della logistica, in gran parte migranti, le cui lotte vengono
pesantemente colpite con il nuovo reato di blocco stradale ed i suoi riflessi
sul rinnovo e mantenimento del permesso di soggiorno.
Una vera e propria bomba ad orologeria lanciata nella prateria della guerra tra
poveri e ai poveri. Ecco perché ora che il Decreto legge Salvini è diventato a
tutti gli effetti legge dello Stato è necessario dare continuità alle lotte ed
alle resistenze già emerse in questi mesi ed organizzare operativamente il
boicottaggio della sua concreta applicazione, radicalizzando la lotta al
razzismo e alle politiche securitarie e di esclusione sociale, che provengono
dai governi e dalle istituzioni statali ma che si sviluppano anche dal basso
nella società.
E’ con questo mandato collettivo che ci siamo lasciati il 16 dicembre a Roma,
dandoci appuntamento per il prossimo 10 febbraio a Macerata.
L’assemblea nazionale di domenica 10 febbraio a Macerata vuole contrapporre al
“fronte nazionale” che siede al Governo, un “fronte sociale” che metta a
disposizione un luogo di confronto e di condivisione attraverso la costituzione
di un forum permanente solidale contro il razzismo e l'esclusione sociale. Uno
spazio pubblico dove costruire reti di solidarietà e socializzare pratiche di
lotta. Uno spazio non perimetrato, ma aperto, inclusivo e accogliente che
permetta la più ampia convergenza possibile tra tutti coloro che condividono
l’esigenza e l’urgenza di mettere in campo una risposta sociale, autonoma e
radicale all’altezza dell’attacco ai diritti, alle libertà e alla dignità di
tutte e tutti noi. Una risposta che sia in grado di connettersi efficacemente
con altri percorsi di mobilitazione e di conflittualità sociale.
L’assemblea nazionale di domenica 10 febbraio a Macerata intende interrogarsi
sulle forme e le modalità, le proposte e gli strumenti che consentano di
diffondere e consolidare la mobilitazione, di promuovere la capacità di
iniziativa e autorganizzazione sui territori.
In questa fase è necessario dare corpo alle rivendicazioni che hanno segnato
politicamente il corteo del 10 novembre costruendo campagne di intervento e
azione diretta:
- Sulle forme di contrasto e disobbedienza alla legge su sicurezza e
immigrazione. Non possiamo permetterci di rimanere su un piano di mera
evocazione: il nodo dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo è un nodo
centrale, come resta centrale la battaglia contro l’articolo 5 del cosiddetto
“Piano casa” del governo Renzi/Lupi, ma abbiamo anche la necessità di
articolare risposte che intervengano su ciascun dispositivo attivato dal nuovo
impianto normativo.
- Per la difesa delle occupazioni a scopo abitativo e l’opposizione agli
sgomberi. E’ centrale dare vita a un “patto di mutuo soccorso” che garantisca
sostegno reciproco e collettivo e produca solidarietà attiva nei confronti delle
realtà sotto attacco.
- Per la difesa della vita delle famiglie Rom, Sinti Caminanti e dei Senza
Fissa Dimora, costretti a vivere ai margini delle città, in luoghi di
apartheid, isolamento, segregazione, in baracche, sotto i ponti, esposti a
minacce, attentati razzisti, sgomberi, ruspe, freddo e gelo.
- Contro ogni deriva razzista, a tutela e promozione delle esperienze
autogestite di mutualismo e accoglienza, fuori da ogni logica di speculazione e
sfruttamento, oggi ancor più rilevanti in conseguenza del processo di
espulsione generalizzata dai circuiti di accoglienza istituzionali. In tale
contesto è di assoluta rilevanza promuovere e sostenere i percorsi di
autorganizzazione di operatrici e operatori sociali che svolgono le loro
attività nei settori sottoposti ai processi di smantellamento.
- Per la creazione di canali umanitari europei e al fianco delle organizzazioni
umanitarie che operano nel Mediterraneo, affinché venga ripristinata completa
agibilità nelle zone di ricerca e salvataggio e si aprano finalmente i porti,
mettendo in crisi la politica di chiusura del governo italiano e delle autorità
europee.
- Contro la detenzione amministrativa, per scongiurare l’apertura di nuovi
Centri di Permanenza per il Rimpatrio e per chiudere le strutture esistenti. E’
necessario opporsi alle politiche di respingimento e di produzione di nuova
irregolarità, rilanciando una campagna per una regolarizzazione generalizzata.
Queste sono solo alcune tracce di lavoro al servizio di una progettualità
aperta che possa arricchirsi del confronto tra quanti hanno preso parte alla
manifestazione del 10 novembre e con quanti vorranno unirsi e portare il loro
contributo, fra tante/i e diverse/i. Non lo immaginiamo come un momento di
analisi - a cui sarà dedicato un ulteriore appuntamento, un meeting da
convocare insieme prossimamente - ma un ritrovarsi insieme per confrontare e
scambiare idee, esperienze e sperimentazioni che affrontino nell'immediato la
necessità di essere operativi, dare da subito risposte e soluzioni: è la vita
materiale che è in gioco!
Ci vediamo a Macerata, domenica 10 febbraio, alle ore 11.00 presso il Cinema
Italia
Info: [email protected]