In 50 mila a Firenze per il corteo Gkn su lavoro, diritti, ambiente e contro la guerra

Dal palco finale viene lanciata una mobilitazione contro il caro vita diffusa nei territori.

26 / 3 / 2022

Sono passati quasi nove mesi da quando 422 persone vengono licenziate con un messaggio dallo stabilimento GKN di Campi Bisenzio in provincia di Firenze. Un passaggio obbligato, dicono i vertici dell’azienda che fa capo al grande fondo d’investimento finanziario Melrose Industries, che dal 2018 ha iniziato una grande opera di ristrutturazione, con il consueto benestare delle istituzioni politiche. Un passaggio che i dirigenti di GKN speravano fosse indolore, visto che di storie del genere ne abbiamo visto tante in questo Paese. Fortunatamente le cose sono andate diversamente e la vicenda diventa in breve tempo una delle vertenze operaie più significative degli ultimi decenni. Il discorso fatto dagli operai molto semplice: non è vero che l’azienda in crisi, ma il quello che è accaduto svela il perverso meccanismo dei fondi multinazionali che decidono di delocalizzare per ragioni meramente finanziarie e per abbassare ulteriormente il costo del lavoro. 

Questa “resistenza operaia” riesce finalmente a connettersi con una miriade di voci di chi non vuole più subire scelte imposte dall’alto. Lo slogan “insorgiamo” degli operai GKN rimbomba in tutto il Paese e dimostra che è ancora possibile rovesciate i rapporti di forza. Ma non è tutto. Con il passare dei mesi viene ribaltata anche la narrazione che la delocalizzazione sia il frutto della “transizione ecologica” e che in qualche modo ci fosse una visione “ambientalista” nella scelta di mandare a casa quasi 500 persone. Una mistificazione che è stata prontamente smascherata, visto che lotte operaie e battaglie ambientaliste sono parte di uno stesso processo di liberazione dall’attuale modello di sviluppo, che si fonda proprio sull’estrazione esasperata di valore tanto dalla natura quanto dal lavoro. 

E si arriva così alla doppia data del 25 e 26 marzo, che vede il corteo nazionale di oggi a Firenze come la naturale continuazione dello sciopero climatico di ieri. “Per questo, per altro, per tutto”: poche parole che racchiudono il significato non solo di un evento, ma di un percorso. “Oggi convergono la lotta contro la guerra, ambientale, sociale, transfemminista, per i diritti civili, di chi ha disabilità, delle reti di economia solidale e mutualistica e quelle di solidarietà internazionale” dicono dal microfono dando il benvenuto alle decine di migliaia di persone arrivate a Firenze da ogni angolo d’Italia e che stentano a trovare spazio in Piazzale Vittorio Veneto.

Il corteo parte intorno alle 15.00 ed appare chiaro che la massa di persone accoda a Firenze è davvero imponente. Ad aprire la manifestazione l’ormai storico striscione “insorgiamo” e lo spezzone di operai e operaie di GKN, con le consuete t-shirt blu e viola. Dietro di loro realtà e soggettività fiorentine e toscane, che fin dall’inizio hanno sostenuto la vertenza. È davvero palpabile come quella di GKN sia una battaglia sentita collettivamente nel tessuto della città e della regione. I cori sono incessanti e la passione davvero notevole. A seguire lo spezzone per la giustizia climatica e sociale, aperto dall’evocativo striscione “siamo la natura che insorge”. 

natura_gkn

Lo spezzone, che racchiude Fridays for Future e realtà ecologiste di tutta Italia, aveva raggiunto il concentramento con un corteo spontaneo partito dalla stazione di Santa Maria Novella. Ancora dietro i sindacati di base e rappresentati di altre battaglie nel mondo del lavoro.

Diversi interventi durante il pomeriggio, dai rispetti furgoni dei vari spezzoni che hanno animato questo sabato pomeriggio fiorentino. Da Andrea Ghelfi di Mondeggi Bene Comune che esorta fuori dai piani dell'economia neoliberista di creare convergenze per resistere.

Sebastiano di Fridays For Future Venezia invita a partecipare al terzo Venice Climate Camp, costruito assieme alle reti europee contro Climate change, che si terrà a settembre in concomitanza con la Biennale del Cinema.

Interviene anche il Movimento No Tav della Valsusa che nel rinnovare la solidarietà a Umberto, Giorgio, Alice, Donato ed Emilio, ricorda come la lotta GKN sia anche una lotta comune. Di fronte ad un territorio devastato e scuole che cadono a pezzi, vengono investiti ancora miliardi al km per il progetto tav.

Il corteo ha attraversato tutto il centro di Firenze e dopo il Ponte Vecchio è passato da Lungarno Torrigiani e Ponte alle Grazie, per confluire in Piazza Santa Croce, che si è riempita man mano che sono giunti i vari spezzoni. 

Sul sagrato della Basilica è stato montato l’impianto dove si sono susseguiti gli interventi finali.

I primi interventi sono quelli degli studenti, che rivendicano le tante occupazioni e mobilitazioni di questo autunno.

È poi il turno di Fridays for Future: «questa è una giornata storica perché finalmente suggella un’alleanza tra la classe lavoratrice e le migliaia di persone che si battono contro la crisi climatica. La crisi è una sola, ma al potere fa comodo tenerci divisi. Questa piazza e questa convergenza fa paura, perché la sola possibilità di immaginare un sistema nuovo fa paura».

Il gruppo di supporto di GKN tocca il tema della guerra, grande protagonista di questa piazza: «dobbiamo sì parlare di pace, ma dobbiamo anche riconoscere la necessità della guerra per il sistema capitalista. Ed è da questo concetto che dobbiamo ripartite per tornare a parlare di lavoro, ambiente, sanità pubblica».

Tra gli interventi, quello di Chiara dei centri sociali del nord-est e Adl Cobas, che rilancia una settimana di mobilitazione contro il caro vita, con tutti e tutte coloro che ogni giorno toccano con mano l’impoverimento di massa causato da quei pochi che speculano sulla guerra e sulla crisi climatica. «Abbiamo fatto nostro lo slogan “insorgiamo” perché investe l’intero agire sociale e politico. Siamo qua per ribadire il legame indissolubile tra giustizia ambientale e climatica. La manifestazione di oggi segna una possibile ripartenza di un percorso di riconquista di diritti, di redistribuzione della ricchezza, di reale transizione verso una società ecologica».

L’appello a una mobilitazione contro il carovita viene ripreso anche nell’intervento che chiude questa importante giornata, fatto da Dario di GKN. Intervento che sottolinea come la convergenza è l’unica attitudine che può farci passare all’attacco in una fase così delicata e difficile.