Immigrati clandestini, centro in Veneto: sorgerà vicino all'aeroporto di Tessera

Lo ha annunciato Maroni. Zaia: «Chiamata alla sicurezza che il Veneto ha fatto propria». La polizia: lo chiediamo da 10 anni

15 / 4 / 2010

di Giuseppe Pietrobelli

Venezia (15 aprile) - Richiesto da almeno dieci anni dai sindacati di polizia, promesso più volte, ma ancora rimasto nel libro dei sogni, verrà realizzato anche in Veneto un Centro di identificazione ed espulsione. Dovrà accogliere gli immigrati clandestini prima dell’accompagnamento alla frontiera. Sorgerà sicuramente vicino a uno dei due principali aeroporti, il "Marco Polo" di Tessera o il "Catullo" di Verona. Ma è più probabile che la scelta cada su un forte non lontano dallo scalo veneziano.

L’annuncio è stato dato in forma ufficiale, ma ancora generica, ieri pomeriggio dal ministro dell’Interno Roberto Maroni durante un’audizione al Comitato parlamentare Schengen. «Puntiamo ad aprire nuovi Cie per aumentare di mille posti la capienza di questi Centri». E ha aggiunto, spiegando il percorso procedurale che verrà seguito: «Abbiamo già individuato alcuni siti potenzialmente idonei, strutture del demanio vicino ad aeroporti, da aprire nelle regioni ancora privi di Cie, come Veneto, Toscana, Marche, Campania. Discuterò di queste proposte con i nuovi governatori». Da parte sua, il neo governatore del Veneto Luca Zaia risponde mettendosi a disposizione. «È una chiamata alla sicurezza che da tempo la Regione Veneto ha fatta propria. Per questo, quando lo riterrà opportuno, incontrerò Maroni per esaminare le condizioni della scelta».

Fino ad oggi i Cie su cui si appoggiavano le forze dell’ordine e i magistrati sono quelli di Gradisca d’Isonzo in Friuli (248 posti), di Bologna (95 posti) e di Milano (132 posti). «Da tempo le intercettazioni di clandestini ai confini orientali sono ridotte ai minimi storici - spiega Angelo Obit del sindacato autonomo di polizia di Gorizia - eppure il Cie di Gradisca è pieno, perchè arrivano persone da tutta Italia, non solo dal Veneto». L’ex segretario veneto del Sap, Michele Bressadore, è ora nella segreteria nazionale del sindacato. «Sono dieci anni che chiediamo un centro anche in Veneto per evitare le lunghe trasferte di accompagnamento delle persone da avviare all’espulsione». È proprio la finalità del Cie a fissare il criterio prioritario di vicinanza a un aeroporto. «Di recente sono stati effettuati sopralluoghi sia a Tessera che a Verona» spiega.

In realtà l’interesse sarebbe manifestato soprattutto per la struttura di Forte Rossarol, a due passi dal "Marco Polo", che ospita già un Centro di accoglienza per minori stranieri. «Caserme dismesse sono ideali perchè, essendo demaniali, non comportano spese di acquisizione» spiega Bressadore. Qualche anno fa un imprenditore del Piovese aveva messo a disposizione una struttura industriale nell’ipotesi di crearvi uno di quelli che allora erano i centri di permanenza temporanea.

Il ministro Maroni ha fornito ieri alcuni dati interessanti. Dall’1 gennaio al 4 aprile sono stati intercettati all’ingresso in Italia 170 clandestini, contro i 4.573 dello stesso periodo del 2009. È un calo del 96 per cento. «Per la maggior parte sono stati trovati già sul territorio nazionale, portati da barche e pescherecci. Sono partiti non dalla Libia, ma dalla Tunisia e da altri Paesi».

Fonte: Il Gazzettino Nordest 15.04.10