Abbiamo deciso di lanciarlo come premessa alle mobilitazioni che si susseguiranno attorno alla data dell’8 marzo, considerando tale arco di tempo un periodo di lotta che, dal basso, rivendichi dignità, libertà, autodeterminazione ed uguaglianza dei diritti per coloro che vengono sessualmente discriminati, in vari paesi del mondo, compreso il nostro.
La maggior parte delle scene sono state girate all’interno degli
spazi del Centro Sociale Occupato Pedro, durante le serate offerte nei
week-end, e grazie alla partecipazione dei giovani che lo attraversano e
che si sono prestati per contribuire alla sua realizzazione,
condividendone i messaggi e le idee di cui è portatore e di cui in toto
sono stati preventivamente messi al corrente.
Abbiamo voluto immaginarlo, scriverlo e dargli forma e sostanza
nell’intento di avere un’ulteriore possibilità comunicativa che potesse
espandere l’orizzonte dei destinatari di questo messaggio, che siamo
comunque tutti noi: soggetti che vivono sulla propria pelle un
cambiamento radicale di paradigma che vede, a partire dalla crisi dell’umano, la vita in sé
diventare capitale fondamentale, messo a valore in tutti suoi aspetti,
dalla più piccola particella del nostro corpo al mondo di relazioni,
sentimenti, discorsi, esperienze, scelte, tempi, spazi, con cui
qualunque essere umano si trova a confrontarsi. Tutto ciò non dovrebbe
essere stabilito, conformato, disciplinato e controllato da
sovrastrutture, bensì dovrebbe trattarsi di un libero fluire
autodeterminato, suscettibile a continue revisioni, modifiche, a
cambiamenti e trasformazioni, in una sola parola ad essere sempre in
movimento, quale principio ontologico che in effetti esiste e persiste
come forza vivente ed evolutiva, a partire dall’universo e a finire con
gli atomi (e/o viceversa).
Q-Generation, collettivo ed ambito
d’intervento e discussione sulle questioni di genere, si è interrogato
sulla nuova condizione storica e sociale che sta attraversando la
comunità umana, e, frutto di queste riflessioni, è stato il bisogno di
ricercare quali possano essere i nuovi soggetti del diritto in questo
contesto, e la necessità di un’analisi che si focalizzasse sulle
esigenze e sui desideri fondamentali che germogliano e crescono con il
mutare del mondo, per immaginare di potervi trovare risposta, per
stimolare, a mente aperta, la voglia di conquistare nuovi diritti e di
tradurre le teorie, su un piano pratico e reale, cioè in battaglia
concreta.
La prospettiva autocompiacente dell’Uomo come misura di tutte le
cose, ha creato un sistema che differenzia in senso peggiorativo: siamo
tutti umani, ma ci sono alcuni, altri,i diversi, che sono controparte speculare negativa
di quelli disciplinati, normati, ecc. Così gli altri sono
sessualizzati, razzializzati e naturalizzati, e subiscono esclusione,
colonizzazione e svariate atrocità. Noi siamo quelli che sfidano tutto
ciò.
Come Q-Generation, dunque, abbiamo
scelto di cavalcare quest’onda, che ci chiede di esser presa in
considerazione e dalla quale, d’altronde, non vogliamo distogliere lo
sguardo: stiamo dentro questo cambiamento, e cambiamo anche noi. Non
potevamo più fermarci ad ottiche superate, vogliamo piuttosto imparare
ciò che non conosciamo ancora bene, perché per noi questo è
rivoluzionario ed è gioia, in quanto uscita critica dal circuito
dell’ordine costituito. Distruggere per costruire, liberare spazi per
ridar loro un senso differente. Intrecciandosi indissolubilmente con
altri terreni di lotta, quali ad esempio il reddito, il welfare, lo
sport, l’ambiente, la scuola e l’educazione, l’università e il sapere
critico, le garanzie sul lavoro, la migrazione, la salute, il diritto
all’abitare, ecc.
Volontariamente queste righe lasciano in sospeso di
nominare/individuare (restrittivamente) i soggetti del discorso e di
approfondire in specificità una tematica così complessa. Vi auguriamo si
possa scoprire ed intuire qualcosa in più attraverso uno sguardo
attento sul breve video che proponiamo.