Il testo tradotto del discorso di Julian Assange dall'ambasciata dell'Ecuador

22 / 8 / 2012

"Sono qui, oggi, perché non posso essere lì, con voi, oggi.

Ma grazie per essere venuti.

Grazie per la vostra determinazione e la vostra generosità di spirito.

Nella notte di mercoledi, dopo che una minaccia è stata inviata a questa ambasciata e la polizia ha circondato questo edificio, siete venuti fuori nel bel mezzo della notte per vegliare su di esso, e avete portato gli occhi del mondo con voi.

Dentro l’ambasciata, dopo il tramonto, potevo sentire le squadre di polizia brulicanti fino all’interno dell’edificio attraverso la scala antincendio interna.

Ma sapevo che ci sarebbero stati testimoni.E questo è grazie a voi.

Se il Regno Unito non ha gettato via le Convenzioni di Vienna l’altra sera, é perché il mondo sta guardando.

E il mondo stava guardando, perché voi stavate guardando.

Così la prossima volta che qualcuno vi dice che è inutile difendere quei diritti che ci stanno a cuore, ricordate loro della vostra veglia nel buio davanti all’ambasciata dell’Ecuador, ricordate come la mattina il sole sorse su un mondo diverso, e una coraggiosa nazione dell’America Latina prese posizione per la giustizia.

E così, a quelle persone coraggiose.Ringrazio il presidente Correa per il coraggio che ha dimostrato nel considerare e poi avermi concesso asilo politico.

E ringrazio anche il governo, e in particolare il ministro degli Esteri, Ricardo Patino, che ha sostenuto la Costituzione ecuadoregna ed i suoi concetti del sistema universale dei diritti, nella loro considerazione del mio asilo.

E al popolo ecuadoriano per sostenere e difendere questa costituzione.E ho anche un debito di gratitudine verso il personale di questa Ambasciata, le cui famiglie vivono a Londra e che mi hanno mostrato ospitalità e cortesia nonostante le minacce che tutti hanno ricevuto.

Questo Venerdì ci sarà una riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri dell’America Latina a Washington DC, per affrontare questa situazione.

E così sono grato a quelle persone e ai governi di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, El Salvador, Honduras, Messico, Nicaragua, Argentina, Perù, Venezuela e di tutti gli altri paesi latino-americani che stanno arrivando per difendere il diritto di asilo.

E al popolo degli Stati Uniti, Regno Unito, Svezia e Australia, che mi hanno sostenuto in forza, anche quando i loro governi non l’hanno fatto.

E anche alle teste più saggie nel governo che stanno ancora combattendo per la giustizia.

Verrà il vostro giorno.Al personale, ai sostenitori e fonti di Wikileaks, il cui coraggio e impegno e lealtà non ha visto eguali.Per la mia famiglia e ai miei bambini ai quali è stato negato il loro padre. Perdonatemi. Ci riuniremo al più presto.

Come WikiLeaks si trova in pericolo, lo è la libertà di espressione, e la salute della nostra società.Dobbiamo approfittare di questo momento per fare la scelta che viene prima del governo degli Stati Uniti d’America.

Che ritorni a riaffermare i valori, i valori rivoluzionari sui quali poggiava.

O barcollerà sull’orlo del precipizio, trascinando tutti noi in un mondo pericoloso e opprimente, in cui i giornalisti tacciono sotto il timore di procedimenti giudiziari, e i cittadini devono sussurrare nel buio.

Io dico che deve tornare indietro.

Chiedo al presidente Obama di fare la cosa giusta.Gli Stati Uniti devono rinunciare alla propria caccia alle streghe contro Wikileaks.

Gli Stati Uniti devono dissolvere l’indagine dell’FBI.

Gli Stati Uniti devono promettere che non cercheranno di perseguitare il nostro staff, o i nostri sostenitori.

Gli Stati Uniti devono impegnarsi di fronte al mondo che non perseguiranno i giornalisti che fanno luce sui crimini segreti dei potenti.

Non si deve nemmeno più parlare stupidamente di perseguire qualsiasi organizzazione mediatica, sia che si tratti WikiLeaks del New York Times.

La guerra dell’amministrazione degli Stati Uniti contro gli informatori deve finire.

Thomas Drake e William Binnery, e John Kirakou e gli altri eroici informatori degli Stati Uniti devono – devono – essere perdonati e ricompensati per le fatiche che hanno sopportato come servitori dell’opinione pubblica.

E Army Private che rimane nella prigione militare di Fort Leavenworth in Kansas, che è stato visitato dalle Nazioni Unite per aver subito mesi di straziante detenzione a Quantico in Virginia, e che non ha ancora – dopo due anni di prigione – visto un processo, deve essere rilasciato.

Bradley Manning deve essere rilasciato.Se Bradley Manning ha fatto ciò per cui è accusato, è un eroe, un esempio per tutti noi, e uno dei prigionieri politici più importanti del mondo.

Bradley Manning deve essere rilasciato.Mercoledì, Bradley Manning ha trascorso il suo 815° giorno di detenzione senza processo. Il massimo previsto dalla legge è di 120 giorni.

Giovedì, il mio amico, Nabeel Rajab presidente del Bahrain Human Rights Center, è stato condannato a 3 anni di carcere per un tweet.

Venerdì scorso, una band russa è stata condannata a 2 anni di carcere per uno spettacolo politico.

C’è unità nella oppressione.

Ci deve essere assoluta unità e determinazione nella risposta.

Grazie".

Julian Assange