Il movimento trans diventa movimento delle libere soggettività transfemministe

22,23 e 24 novembre, tre giorni intensamente rivoluzionari

26 / 11 / 2019

Dopo l'assemblea di Non Una di Meno a Napoli del 19 e 20 ottobre e l'adesione del movimento alla Transfreedom march del 23 novembre riceviamo e pubblichiamo un contributo di Laurella Arietti, Non Una di Meno Verona.

Quest'anno in occasione del TDOR (TRANSGENDER DAY OF REMEMBRANS o giornata mondiale in ricordo delle vittime di transfobia) tutte le associazioni trans, non binarie, gender fluid, intersex, si sono ritrovate a Roma in una due giorni veramente storica dov’è si è unita detta giornata con la giornata internazionale contro la violenza di genere.

Erano decine di anni che movimento trans e tutte le soggettività LGTBQIPA+ non si incontravano. L'assenza di visibilità è la prima forma di violenza per le persone trans e per tutte le altre soggettività.

Il 22 novembre nel pomeriggio c'è stato un convegno "50 di Stonewall. 20 anni di TDOR. Le persone trans prendo la parola" (*) dove tutte le persone di associazioni, le storiche donne trans di decenni di lotte, singole e di movimento hanno parlato delle problematiche inerenti alle diagnosi, alla mancanza di libertà determinata dal fatto che ancora gravi sulla nostra testa la diagnosi psichiatrica e non si riconosca la nostra autodeterminazione. Questo può portare anche a gravi conseguenze per la salute fisica e morale di ogni persona. 

A interfacciarsi con una sala valdese gremita all'inverosimile sono state anche le tante realtà: Non una di meno, le femministe storiche, le transfemministe che ora compongono questa maestosa e meravigliosa marea.

È stata la prima volta in assoluto che le soggettività trans prendono la parola, organizzano, gestiscono, propongono, parlano, mettono un speriamo definitivo alt a chi, accademicamente o psicologicamente ha, e purtroppo continua farlo, ha parlato in vece nostra, imponendo patologie , protocolli e pensieri sopra  la nostra testa.

È stato questo momento un'occasione di liberazione assoluta confluita poi nella marcia serale per le vie di Roma, la “trans freedom march” con una visibilità nazionale senza precedenti. 

Per chi, come chi scrive questo articolo ha settanta anni ed è una soggettività trans, è stato incredibile ed emozionante all'ennesima potenza.

L'indomani mattina, sabato 23, ci siamo ritrovate tutte soggettività trans intersex non binarie gender fluid, allo storico circolo Mario Mieli. 

Un incontro intergenerazionale che ha incontrato le “storiche” e moltissime persone giovani. 

Eravamo in 140. Tutte persone con un unico desiderio: unirsi contaminandosi con le proprie diversità, creare la possibilità di costruire percorsi di cammino comune, di libertà, di lotta. 

Si e già progettata una campeggia e una seminaria di tre giorni nazionale. Ci siamo anche datu strumenti di comunicazione tra noi (una mailing list), retiper non perdersi più. 

Nasce un rinnovato movimento di libere soggettività transfemministe dove la base è la messa in discussione culturale psichiatrizzante, liberando le nostre menti, i nostri orientamenti e identità, i modelli oppressivi e le classificazioni, verso una strada fatta di luci , libertà e contentezza.

Infatti alla fine da quella assemblea siamo confluite spalla spalla al corteo transfemminista contro la violenza di genere di NUDM e abbiamo partecipato prendendo la parola all'assemblea nazionale del movimento domenica 24. 

Laurella Arietti, 

(*) testo di convocatoria della tre giorni 

“La violenza di genere assume diverse forme. 

Le vittime trans di omicidi di matrice transfobica sono soprattutto donne che hanno pagato con la propria vita il fatto di aver tradito il patriarcato attraversando i generi approdando verso la femminilità, di essere migranti, di essere lavoratrici del sesso e di avere la pelle di colore nero. 

In questo odio verso le persone trans vediamo la stessa matrice che sta attraversando il mondo intero. La stessa violenza che sta distruggendo il pianeta, che uccide e violenta le donne, che fomenta guerre e che sottomette gli ultimi della terra ha origine nel potere patriarcale che si esprime nella forma del capitalismo. 

La violenza di genere ovviamente non si esprime solo con gli omicidi ma va ad attaccare ogni aspetto della nostra vita come donne e uomini trans, come persone non binarie e intersex, impedendo accesso ai diritti con cui siamo nat* che non sempre vengono riconosciuti. 

In questa giornata non ci limiteremo alla memoria delle vittime ma grideremo con forza che un altro mondo è possibile, che siamo in campo nella lotta contro il patriarcato e che insieme alle altre donne lo combatteremo. 

Per questo motivo il movimento trans in Italia si ritroverà insieme per la prima volta per marciare insieme il 22 a Roma contro la violenza transfobica e insieme a NUDM il 23 contro la violenza maschile e di genere. 

Invitiamo tutta la comunità trans, non binaria e intersex a partecipare all'assemblea del 23 novembre.”