Il 31 gennaio si costituisce a Padova la Rete cittadina contro il razzismo e per l’inclusione sociale

Assemblea pubblica alle 20.30 in Sala Diego Valeri

30 / 1 / 2019

A Padova decine di realtà sociali, associazioni e singolarità stanno aderendo all’assemblea per la costituzione di una Rete cittadina contro il razzismo e per l’inclusione sociale, che si terrà giovedì 31 gennaio alle 20.30 in Sala Diego Valeri. Di seguito l’appello.

Rivolgiamo questo appello a: singole cittadine e cittadini, associazioni di volontariato, gruppi informali e di solidarietà attiva, associazioni sportive e culturali, cooperative sociali, avvocati e giuristi, operatori sociali e legali, scuole di italiano, comunità migranti, artisti, studentesse e studenti, docenti e ricercatori, personale medico e sanitario.

Il 27 novembre la Camera ha votato la conversione in legge del Decreto Salvini su sicurezza e immigrazione che dal 5 dicembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è diventato a tutti gli effetti Legge dello Stato. I primi effetti devastanti del decreto, tuttavia, già si intravedevano il 5 ottobre con l’entrata in vigore delle misure.

La legge Salvini concorre nel togliere sempre più tutele e garanzie alle persone migranti, criminalizzando solidali e ONG, togliendo risorse e strumenti a chi quotidianamente è impegnato nell’accoglienza, sostituendo a quest’ultima CPR e forme di trattenimento del tutto inumane. Inoltre, la legge Salvini colpisce anche tutti noi quando, nel lato della pubblica sicurezza, dota di uno strumento di tortura come il TASER le forze di polizia, amplia il dispositivo del DASPO urbano, penalizza le occupazioni abitative e degli spazi sociali e chi aiuta ad organizzarle, favorendo l’uso delle intercettazioni, e ri-penalizza (depenalizzato nel 1999) il blocco stradale, minando il diritto a manifestare di tutti. Il terreno delle lotte che in questi anni hanno investito il settore della logistica è un esempio di cosa si rischia: i lavoratori che in modo conflittuale, rallentando i camion e bloccando i magazzini hanno fatto emergere l’illegalità diffusa del sistema delle cooperative e degli appalti selvaggi (non è un caso il plauso di CONFETRA), potrebbero essere colpiti da provvedimenti repressivi sia per quanto riguarda restrizioni di libertà, sia per il rinnovo dei documenti e/o acquisizione della cittadinanza italiana. 
L’obbiettivo sono, quindi, i nuovi poveri e chi è solidale nei loro confronti.

Per contrastare questa legge, da una parte, è già in essere un lavoro legale, a tutti i livelli (dalle aule di tribunale alla corte costituzionale), che giuristi, avvocati e giudici stanno portando avanti a partire dalle incongruenze e contraddizioni della legge, fino agli elementi chiaramente incostituzionali.
In questi giorni poi abbiamo la presa di posizione di numerosi Sindaci, fra cui quello di Padova, e delle relative amministrazioni che dimostrano come le prescrizioni di questa legge siano inapplicabili e generino a loro volta ulteriori problemi di gestione del territorio.
Dall’altra, sarà fondamentale l’azione attiva da parte di tutta quella parte di società civile che si rende indisponibile da subito a rispettare il diktat di razzismo ed esclusione di cui la Legge Salvini è solo la punta dell’iceberg, fra le politiche portate avanti dal "Governo del cambiamento".

Questa è la parte di società che abbiamo intercettato nel processo locale di costruzione verso la Manifestazione nazionale #Indivisibili a Roma del 10 novembre scorso, che ha visto fianco a fianco attivisti, studenti, operatori dell’accoglienza, giuristi, volontari, disoccupati, precari, lavoratori, cittadine e cittadini riempire in 100mila le strade della capitale.

Noi stiamo cogliendo alcuni dei primi effetti della legge Salvini, in particolare l’esclusione si sta manifestando sempre più nel costringere ragazze e ragazzi a vivere in strada, in un periodo caratterizzato dall’emergenza freddo. Questo pone fin da subito una problematica di tipo abitativo. Ma accanto a questo, pensiamo che ogni realtà sociale o singola persona impegnata nel territorio possa riportare una esperienza diretta delle conseguenze materiali sulla vita quotidiana di chi subisce questa sistematica esclusione.

Pensiamo sia necessario costruire tutti assieme una forte risposta sociale nei territori con pratiche che riescano a disinnescare l’invisibilità a cui sono condannati i migranti.

Crediamo che, vista la portata dell’attacco, sia necessario non pensare a risposte individuali ma articolate e sociali che vedano la collaborazione di tutti quei soggetti organizzati o singoli che già agiscono in direzione contraria rispetto al comando razzista e discriminatorio. Riteniamo quindi importante, creare una rete ampia, in grado di includere l’insieme eterogeneo di realtà che si trovano impegnate nel territorio “in prima linea” - anche con pratiche differenti ma comuni nell’obiettivo di proporre azioni di cooperazione e di mutualismo -, facendo dell’intera città di Padova una Comunità Rifugio, una città dove si continuino ad alimentare gli anticorpi sociali a questa legge.

Per fare questo proponiamo un incontro pubblico, giovedì 31 gennaio 2019 alle ore 20.30, durante il quale conoscerci, scambiarci pratiche che già sono attive, pensare assieme nuovi percorsi, iniziative pubbliche e progetti comuni di inclusione, per spegnere insieme la miccia della bomba sociale rappresentata dalla legge Salvini.

Parteciperanno al percorso di costruzione di una rete cittadina contro il razzismo e per l’inclusione sociale (per info scriveteci una mail a [email protected])

Vedi qui la lista aggiornata dei partecipanti