I lavoratori scioperano contro l'insulto razzista al collega

L'episodio accaduto all’interno del magazzino Gls Enterprise di Ponzano Veneto, in provincia di Treviso

9 / 2 / 2019

Alcuni giorni fa è avvenuto un gravissimo episodio di razzismo all’interno del magazzino Gls Enterprise di Ponzano Veneto, in provincia di Treviso. Il responsabile della società aziendale in appalto, per cui lavorano i facchini (New Mastercourier), per futili motivi ha insultato un lavoratore concludendo gli epiteti con l’insulto razzista «negro di merda».

Almeno dieci lavoratori hanno assistito all’episodio; è così è scaturita, in forma spontanea, l’indignazione. I lavoratori presenti si sono subito fermati e hanno indetto un’assemblea con i delegati di Adl Cobas.

«Tutti insieme, uniti, hanno deciso che la discriminazione razziale non può essere tollerata in alcun modo, oltre agli insulti ed alle umiliazioni. E così hanno proclamato lo sciopero immediato, e tutti insieme si sono fermati e sono usciti dal magazzino, lasciando il capo solo con i suoi pacchi da scaricare. In un mondo in cui i razzisti sono al governo, in cui si tenta di contrapporre i poveri ed i lavoratori ad altri poveri e lavoratori, riteniamo questo un episodio di grande dignità e valore: tutti i colleghi, a prescindere dalla loro nazionalità o dal colore della pelle, hanno scioperato per difendere un collega da un razzista. In questi giorni stiamo predisponendo la denuncia penale nei confronti del razzista, e, come Adl Cobas, abbiamo già chiesto che sia allontanato». Così si legge in un comunicato del sindacato.

«Come Adl Cobas» continua lo scritto, «insieme ai lavoratori, siamo sempre stati protagonisti nelle battaglie per il miglioramento delle condizioni economiche ma soprattutto della dignità dei lavoratori, sperimentando che chi sfrutta, chi specula, chi non ci rispetta, non sono certo i più poveri di noi, ma quelli che stanno sopra, e magari sventolano bandierine nazionali. Anche per questi motivi saremo ancora più convintamente alla manifestazione di sabato 9 febbraio a Venezia, per dire NO al Decreto salvini e no ai razzisti».