Il paradigma dell'accumulazione regressiva

(g)venti di crisi

una nota sulle conclusioni del vertice di toronto

29 / 6 / 2010

Il g20 di toronto si è concluso con un commitment dei governi nazionali preciso: ristrutturare il proprio debito riducendolo drammaticamente in pochi anni.

Non passano le misure di “tassazione alle banche”, vince le linea “anti espansiva”, cioè non viene riservato budget al sostegno della domanda, che avrebbe rappresentato un approccio alternativo alla gestione della crisi.

Viene tenacemente riconfermato la spazio politico del g8 da parte di alcuni stati nazione che non vogliono cedere l'intera sovranità al nuovo perimetro geopolitico del g20, che si caratterizza per il peso economico dei nuovi paesi leaders e quindi per la loro progressiva egemonia politica (Cina su tutti, Brasile a seguire).

Non poco. Proviamo a vedere cosa vuol dire.

Il debito pubblico è stata la gestione di cassa con cui si alimentava il salario indiretto per il lavoratore collettivo all'interno della mediazione tra classe e stato negli istituti di welfare.

Ridurre il rapporto deficit/PIL significa fare due cose: o aumentare le tasse o ridurre il debito pubblico, cioè, alla fine della fiera, ridurre il totale redistribuibile in salario indiretto.

Le tasse non si aumenteranno e comunque sarebbe un provvedimento da affrontare su base continentale, ma l'europa politica non esiste neppure per mettere anche il solo titolo in agenda ecofin.

Rimane la riduzione dello spending, che vuol dire ridurre subito -e di molto- sanità, scuola, ammortizzatori sociali, pensioni, etc.

Questa è stata la decisione del g20. Non è stata accolta la proposta post keynesiana di sostegno alla domanda, per favorire una tenuta industriale e, magari, potenziare la riconversione verde come suggerito da Obama (fallito il tentativo il Presidente ha giustamente riservato sé ed il proprio staff ad incontri bilaterali con “gli asiatici”).

Meno soldi&servizi per tutti insomma.

Sottolineo che questo dispositivo regressivo è stato adottato in un istituto di governance non elettivo e sotto la dittatura di un mercato dei capitali che detta il ritmo del presente avendo in mano l'esito del futuro (i derivati).

Per la prima volta nella storia della città di Toronto sono stati usati i lacrimogeni,è ragionevole ritenere non sarà l'ultima, né lì né qua.