Grecia - Ospedale Kilkis in autogestione

18 / 2 / 2012

Noi lavoratori dell'Ospedale Generico di Kilkis rispondiamo al totalitarismo con la democrazia. Abbiamo deciso di occupare il nostro ospedale pubblico e di tenerlo sotto nostro diretto e completo controllo. L'Ospedale Generico di Kilkis ormai si amministrera autonomamente e l'unica autorità competente riguardo la presa di decisioni di contenuto amministrativo sarà l'Assemblea Generale dei lavoratori.”


Comunicato da Indymedia

Articolo:

Da lunedi 6 febbraio i lavoratori soddisferanno solamente le emergenze, fino al completo saldo dei loro stipendi, come evidenzia il ritorno delle retribuzioni ai livelli pre/troika.Nonostante ciò precisano che proteggeranno la salute dei cittadini che arriveranno all'ospedale, offrendo assistenza gratuita a tutti coloro che ne avranno bisogno servendoli e invitando parallelamente il governo ad assumersi una volta per tutte le sue responsabilita.

Per quanto riguarda l'autogestione dell'ospedale i lavoratori cominceranno con le assemblee generali dal 13 febbraio per stabilire come meglio gestire l'occupazione dei servizi amministrativi e dell'autogestione dell'edificio.

Per quanto riguarda gli obblighi economici del governo evidenziano che : esso non è esonerato dai suoi doveri economici e dalla fornitura delle scorte e delle attrezzature dell'ospedale, ma nel caso in cui continui a non assolvere ai suoi doveri saremo costretti naturalmente a denunciare cio all'opinione pubblica e a rivolgerci tanto all'autogestione locale quanto e specialmente alla societa locale e piu estesa affinche sostenga il nostro sforzo con ogni modo possibile.

Infine invitano i cittadini ad appoggiare il loro sforzo e a reagire. Contemporaneamente invitano gli altri lavoratori a muoversi in direzioni simili.

Da alterthess.gr

1. Riconosciamo che i problemi attuali e persistenti del Ε.Σ.Υ (il Sistema Sanitario Nazionale) e le organizzazioni correlate non possono essere risolti con richieste specifiche e isolate o richieste che servono i nostri interessi particolari, dal momento che questi problemi sono il prodotto di una più generale e anti- popolare politica di governo e del neoliberismo globale.
2. Riconosciamo, inoltre, che, insistendo nel sostenere questo tipo di rivendicazioni contribuiamo al gioco spietato dell’autorità. Tale autorità, che, al fine di affrontare il suo nemico – cioè il popolo, indebolito e frammentato, vuole impedire la creazione di un fronte unito dei lavoratori ad un livello nazionale e globale con interessi e rivendicazioni comuni contro l’impoverimento sociale a cui porta la politica.
3. Per questo motivo, mettiamo i nostri interessi particolari all’interno di un quadro generale delle rivendicazioni politiche ed economiche che vengono poste da una larga parte del popolo greco che oggi è sotto il più brutale attacco capitalista; rivendicazioni che per essere feconde devono essere sostenute fino alla fine, in collaborazione con le classi medie e inferiori della nostra società.
4. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è mettere in discussione, in azione, non solo la sua legittimità politica, ma anche la legalità dell’arbitrario potere autoritario e anti-popolare e della gerarchia che si sta muovendo verso il totalitarismo a larghi passi.
5. I lavoratori presso l’ospedale generale di Kilkis rispondono a questo totalitarismo con la democrazia. Occupiamo l’ospedale pubblico e lo mettiamo sotto il nostro controllo diretto e assoluto. L’ospedale di Kilkis, d’ora in poi sarà auto-governato e gli unici mezzi legittimi del processo decisionale amministrativo sarà l’Assemblea Generale dei lavoratori.
6. Il governo non è sollevato dai suoi obblighi economici sul personale e forniture per l’ospedale, ma se continueranno a ignorare questi obblighi, saremo costretti ad informare il pubblico di questo e chiedere al governo locale, ma soprattutto alla società di sostenerci in ogni modo possibile per:
(a) la sopravvivenza del nostro ospedale
(b) il sostegno globale del diritto per l’assistenza sanitaria pubblica e gratuita
(c) il rovesciamento, attraverso una lotta comune popolare, dell’attuale governo e qualsiasi altra politica neoliberista, non importa da dove proviene
(d) una democratizzazione profonda e sostanziale, vale a dire, una società responsabile (piuttosto che un terzo partito) nel prendere le decisioni per il proprio futuro.
7. Il sindacato dell’ospedale di Kilkis, comincerà dal 6 febbraio, il blocco del lavoro, fornendo solo il servizio di emergenza, fino al completo pagamento per le ore lavorate, e all’aumento del nostri salari ai livelli a cui era prima dell’arrivo della troika (UE -BCE-FMI). Nel frattempo, ben sapendo qual è la nostra missione sociale e i nostri obblighi morali, noi proteggeremo la salute dei cittadini che vengono in ospedale, fornendo assistenza sanitaria gratuita ai bisognosi, chiamando il governo ad accettare finalmente le proprie responsabilità.
8. Decidiamo che una nuova assemblea generale si terrà, il lunedi 13 febbraio nell’aula magna del nuovo edificio dell’ospedale alle ore 11, per decidere le procedure che sono necessarie per attuare in maniera efficace l’occupazione dei servizi amministrativi e di realizzare con successo l’auto-gestione della struttura ospedaliera, che partirà da quel giorno. Le assemblee generali si svolgeranno tutti i giorni e sarà lo strumento fondamentale per il processo decisionale per quanto riguarda i dipendenti e il funzionamento dell’ospedale.