Tavolo con il sindaco di Venezia, l'Autorità portuale, gli armatori e i ministri Lupi e Orlando

Grandi navi, vertice a Roma: primo passo di un percorso pieno di trappole

Entro il prossimo 25 luglio dovranno essere presentate le proposte alternative

14 / 6 / 2013

Giovedì 13 giugno si è tenuto a Roma il primo incontro sul tema Grandi Navi, convocato dal ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi, con la partecipazione del suo collega all'Ambiente Andrea Orlando, del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, del presidente della Regione Zaia, di quello dell'Autorità Portuale Paolo Costa e i responsabili delle Capitanerie di porto e delle compagnie armatoriali, italiane ed europee.

Questa convocazione è stato il primo risultato delle mobilitazioni "No Grandi Navi", dal momento che finora il Decreto "Rotte", emanato il 1° marzo del 2012 dai ministri Clini e Passera all'indomani del clamore suscitato dal naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio, era rimasto del tutto inapplicato, per la parte che riguarda Venezia e che prevede il divieto di transito per le imbarcazioni di stazza lorda superiore alle 40mila tonnellate nel bacino di San Marco e nel canale della Giudecca fino alla stazione Marittima passeggeri.

Un incontro pieno di ambiguità che apre un percorso costellato di trappole. Innanzitutto perché non si è trattato della riunione del Comitatone (il Comitato interministeriale, con un'ampia rappresentanza degli enti locali, per la salvaguardia di Venezia) che era stata richiesta da oltre otto mesi dal sindaco Orsoni. In secondo luogo perché non è stato nemmeno sfiorata la questione cruciale della riunificazione delle competenze sulle acque lagunari in capo al Comune, secondo la rivendicazione di piena sovranità della comunità locale sul proprio territorio, da tempo avanzata dallo stesso sindaco. La composizione poi del tavolo romano era evidentemente sbilanciata a favore della lobby che difende gli interessi multimilionari della crocieristica. Così come il confronto è stato giocato tutto sull'ambiguità del "via da San Marco", quando la principale richiesta della Città è e resta quella dell'estromissione di "mostri del mare" da tutta la Laguna. Un'ambiguità che consente al presidente di APV Costa di presentare come una soluzione possibile lo scavo di un nuovo profondo canale lagunare (il Contorta Sant'Angelo) che collegherebbe la Marittima al Canale Petroli, lasciando le navi in pieno centro storico e aggravando gli squilibri della morfologia e dell'idrodinamica lagunare. Finalmente, però, vi è ora una data certa per la presentazione dei progetti alternativi e nessuno potrà più sottrarsi alle sue pubbliche responsabilità.

Così l'esito dell'incontro è stato commentato dal Comitato No Grandi Navi in un suo comunicato: "In apparenza le notizie che giungono da Roma sono positive: si comincia finalmente a dare rapida applicazione al decreto Clini – Passera e a tal fine si stabilisce la data del 25 luglio per decidere nel merito delle alternative al passaggio delle grandi navi oltre le 40 mila tonnellate in Canale della Giudecca e in Bacino di San Marco.

Sarebbe però gravissimo che le alternative da prendere in considerazione fossero solo le due proposte dal presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Costa, e dal sindaco, Giorgio Orsoni, e non tutte quelle sul tappeto. Nel merito, le dichiarazioni rilasciate dai partecipanti all'incontro promosso dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, sono ambigue, ma a leggere tra le righe – di più non possiamo fare non essendo stati invitati alla riunione – ci pare di dover propendere per l'interpretazione più pessimistica.

Ribadiamo che lo scavo del Canale Contorta Sant'Angelo, ancorché ammantato di belle parole come “miglioramento ambientale della laguna” che in bocca a Costa suonano come un sinistro presagio, darebbe il colpo di grazia a un ecosistema già devastato dalla portualità, mentre l'ipotesi di un nuovo terminal croceristico a Porto Marghera, sostenuta dal sindaco, toglierebbe forse le navi da San Marco (forse, perchè già i fautori delle crociere parlano di senso unico) ma manterrebbe all'interno della laguna tutte le criticità di questo crocerismo: rischio di incidenti, pesantissimo inquinamento, erosione dei fondali. Ciò vale, ovviamente, anche per l'ipotesi Costa.

Il 25 luglio, insomma, vanno confrontate tutte le alternative esistenti, compresa l'opzione zero, alla luce dell'obiettivo dell'estromissione dalla laguna delle navi incompatibili, così come sancito dal Piano di Assetto del Territorio (Pat) approvato dal Consiglio Comunale."

Il Comitato conclude ricordando che, proprio con l'audizione del sindaco Orsoni e del presidente dell'Autorità Portuale Costa, mercoledì prossimo - il 19 giugno - si apre a Ca' Farsetti il percorso pubblico e partecipato di confronto tra le differenti alternative progettuali per il traffico delle grandi navi, richiesto e ottenuto davanti alle Commissioni congiunte del Consiglio Comunale di Venezia dal consigliere Beppe Caccia della Lista "in comune". Qui verranno approfondite e comparate tutte le possibili soluzioni, a partire da quella che comporta un definitivo allontanamento dalla Laguna di tutti i natanti con essa incompatibili, come la città ha rivendicato con la straordinaria giornata di mobilitazione e di lotta del 9 giugno scorso.