Protesta
contro CasaPound
tensione e cassonetti bruciati
Traffico bloccato e qualche attimo di tensione fuori dall'ex edificio dell'Enel di via Val D'Ala occupato da qualche giorno da esponenti dell'organizzazione di estrema destra. La questura: identificati e denunciati 13 esponenti dell'area antagonista
Un altro pomeriggio di tensione, caos e traffico a Montesacro. Dopo le
scintille tra movimenti antifascisti e CasaPound, organizzazione di
estrema destra che aveva occupato la scuola Parini, anche oggi reti
sociali e militanti neofascisti si sono fronteggiati. Il terreno di
scontro è una nuova occupazione, targata sempre CasaPound, stavolta in
via Val D'Ala, in un ex palazzo dell'Acea in cui ora vivono 17 famiglie
in condizioni di grave emergenza abitativa.
Già da ieri
sull'edificio sono però comparsi numerosi tricolori e bandiere del
Blocco Studentesco, l'organizzazione giovanile di CasaPound. Uno
sventolio che ha insospettito e infastidito i giovani dei centri
sociali, delle realtà antagoniste di quartiere, di numerosi abitanti e
delle forze politiche di opposizione che nel pomeriggio si sono date
appuntamento per volantinare contro la presenza di un presidio dei
cosiddetti "fascisti del terzo millennio" a Montesacro.
Un
centinaio di manifestanti si sono mossi in corteo da via Capraia,
distribuendo manifesti ai passanti e raggiungendo infine via Val D'Ala
dove ad attenderli c'era un fitto schieramento di polizia: agenti in
tenuta antisommossa e blindati. "A quel punto - racconta uno dei
manifestanti - ci siamo poi spostati in via dei Prati Fiscali
bloccando il traffico per quasi un'ora". Una protesta che ha mandato in
tilt l'intera zona. Alcuni cassonetti sono stati ribaltati in mezzo
alla strada e dati alle fiamme.
"Vogliamo porre un problema di
ordine pubblico - sottolineano i manifestanti - perché questo
quartiere, a cominciare dalla mamma di Valerio Verbano (il militante
comunista ucciso a 19 anni nel 1980), lancia continuamente segnali di
insofferenza verso la presenza di neofascisti. CasaPound sta usando
l'emergenza abitativa come scusa per insediarsi a Montesacro e sta
utilizzando quelle famiglie come scudi umani, stile Gheddafi. Se è
così, allora Montesacro diventerà come Bengasi".
La questura ha
fatto sapere di aver identificato e denunciato per manifestazione non
preavvisata e danneggiamento 13 esponenti dell'area antagonista. Ai
denunciati di oggi si aggiungono altri 53 antagonisti denunciati per la
manifestazione non preavvisata che si è svolta nei giorni scorsi,
sempre nei pressi dell'abitazione occupata e 29 esponenti di CasaPound
in relazione all'occupazione dello stabile.