Fratelli d’Italia condanna l’occupazione dell’ex Cinema Piave? La risposta del Collettivo Loco

22 / 3 / 2021

A seguire il comunicato del Collettivo L.O.Co. di Mestre in risposta alla mozione dei consiglieri di Fratelli D’Italia che presentano in Consiglio di Municipalità in questa giornata. Una mozione che attacca e condanna i giovani che nella giornata dell’8 marzo hanno occupato, riaperto e reso attraversabile uno dei tanti spazi abbandonati della città.

Apprendiamo dalle notizie di questi giorni che, i consiglieri di Fratelli d’Italia della municipalità di Mestre Carpenedo hanno tentato di inserire nell’ordine del giorno del consiglio di municipalità una mozione che attacca e cerca di reprimere l’occupazione temporanea dell’ex cinema Piave in occasione dell’8 marzo.

Proviamo stupore? Certo che no, sappiamo bene come la destra istituzionale, ogni qualvolta si va a puntare il dito sui buchi neri della nostra città di cui nessuno si sta occupando, l’unica risposta che è in grado di fornire è la repressione e l’attacco con argomentazioni prive di significato e a dir poco contraddittorie.

PREMESSO CHE: 

- Il Collettivo Loco è un gruppo di giovani e giovanissim* della nostra città che da anni si attiva e si mobilita con la volontà di costruire una città diversa, una città libera dalle discriminazioni, una città che non lasci indietro nessuno.

- L’occupazione temporanea dell’ex cinema Piave, così come quella dell’ex Cup sono stati due momenti di iniziativa attraversati da decine di giovani e cittadin*, riempiti di attività e momenti di confronto aperti a chiunque volesse parteciparvi, pratiche che hanno messo in luce alcuni dei tanti luoghi di abbandono del nostro territorio e che, senza dubbio, hanno voluto sottolineare le responsabilità di un’amministrazione comunale che mette continuamente all’ultimo posto i/le giovani ma soprattutto coloro che vivono una situazione di seria difficoltà. L’obiettivo di queste prese di posizione forti è quello di dimostrare concretamente la possibilità di costruire una città diversa, costruita dal basso.

Ricordiamo inoltre che, in svariati casi nel nostro Paese, le sentenze per occupazione abusiva hanno riconosciuto il valore sociale dell’iniziativa impedendo la prosecuzione del procedimento. L’8 marzo è stata un’occupazione? Certo! Un’occupazione che chiedeva a gran voce che quello spazio venisse messo a disposizione della comunità e che fosse riqualificato.

- Conosciamo bene la storia dello stabile che ospitava l’ex cinema Piave, sappiamo che è in uno stato di abbandono da più di dieci anni e sotto sequestro. Sappiamo anche che le aste per l’acquisizione vanno deserte da più di due anni. Inoltre le istituzioni non si sono mai attivate in quel senso, lasciandolo a sè stesso e allo spaccio. Ci teniamo a dire chiaramente che il vero degrado non sono i/le giovani che si riappropriano di uno spazio che dovrebbe essere della comunità, ridandogli vita e mettendolo a disposizione, il vero degrado è l’abbandono e le politiche che mirano al profitto anziché al bene de* cittadin*.

CONSIDERATO CHE:

- Non prendiamo lezioni di legalità da rappresentanti di un partito come Fratelli d’Italia che ha il record di arrestati per legami con la ‘Ndrangheta, in particolare a Latina, roccaforte del partito, o in Piemonte dove sono stati acquistati voti per la lista di Roberto Rosso. Ma tra questi per i rapporti con la ‘Ndrangheta ricordiamo anche Giuseppe Caruso (Piacenza); Enzo Misiano (Ferno) che faceva da autista al boss mafioso; Giancarlo Pittelli, il quale venne elogiato da Giorgia Meloni come valore aggiunto alla Calabria. A parità di iscritti, Fratelli d’Italia è il partito con più rapporti per mafia in tutto il Paese, considerato quanti siano e quanti di loro sono stati indagati.

- I soggetti sopra citati sono soliti a queste tipologie di reati, visti anche i recenti scandali che negli ultimi anni si sono resi oggetto di inchieste giornalistiche, svelando come tra i soggetti di Fratelli d’Italia continui ad essere presente una certa ostinazione a intrattenere rapporti con le composizioni mafiose e con l’estrema destra nazionalista, agendo attraverso truffe e associazioni a delinquere.

- Se tali soggetti considerano sacra la proprietà privata, evidentemente per loro sacro è anche l’abbandono o la speculazione sui tanti buchi neri nella nostra città, considerati unicamente al fine di portare profitto ai soliti noti anziché riaprirli alla comunità tutta. Ricordiamo inoltre che la Costituzione italiana (da loro citata), all’articolo 42, si esprime in maniera chiara rispetto a questo tema: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.”

RILEVATO INFINE CHE:

- Si è trattato di un’occupazione temporanea consapevole della crisi sanitaria in atto e che è stata organizzata per permettere a tutt* di attraversare lo spazio in sicurezza e mettendo in pratica tutte le norme sanitarie previste.

- Gli stessi che ci accusano di assembramenti e di violazione delle normative anti Covid-19, sono gli appartenenti ad un partito i cui rappresentanti hanno sfilato il 2 giugno 2020 per le strade di Roma trasformando la manifestazione in un enorme assembramento senza alcun rispetto delle misure di sicurezza sanitaria.

Ci teniamo a precisare anche che, all’interno dei rapporti con l’estrema destra, non si può nascondere la vicinanza di alcuni componenti di Fratelli d’Italia con il club dei negazionisti.

- Per degrado noi intendiamo l’abbandono dei troppi spazi inutilizzati della nostra città e le politiche che preferiscono chiudere gli occhi quando potrebbero attivarsi e riqualificarli. Di esempi nella nostra città ce ne sono molteplici, non solamente lo stabile dell’ex Cup del complesso dell’ospedale Umberto I o l’ex cinema Piave:

Ex mercato ortofrutticolo, Via Torino - Spazio di otto ettari composto da diversi stabili abbandonati. L’unica area che fa eccezione è quella privatizzata da una concessionaria, usata come deposito di auto.

Ex emeroteca di piazza Ferretto

Ex scuola De Amicis - Via S. Pio X

Ex Cinema Piave - Via Premuda

Wombat's - Via Ca' Marcello

M9 - Via Brenta Vecchia/ Via Poerio

AO Hotels & Hostel - Via Ca' Marcello

Immobile ex-Telecom - Via Carducci 2, ora, tramite un accordo pubblico-privato, diventerà un albergo privato

Ex deposito actv - Via Torino, diventeranno appartamenti per studenti universitari, l’ennesima speculazione edilizia sulle spalle dei giovani 

Ex Falegnameria tra via Giustizia e Via Trento

Ex falegnameria Rosso - Via Gorizia, abbandonata, probabile abbattimento dello stabile da parte della proprietà per costruire palazzine residenziali (chiede garanzie al comune per fare ciò)

Villa Ceresa - Via Pasquale Stanislao Mancini, messa in vendita nel 2018 a 960 000 € da Nimaan & Partners con destinazione d'uso possibile: residenziale, commerciale, direzionale, ricettivo e più di un centinaio di spazi tra alloggi, magazzini e negozi, sparsi tra Mestre e Venezia di proprietà ATER che sono chiusi da anni.

Come Collettivo Loco, rivendichiamo fermamente l’occupazione temporanea dell’8 marzo, un’occupazione giusta che ha riqualificato e ridato vita per un giorno ad uno dei tanti luoghi di abbandono della nostra città, dimostrando chiaramente come potrebbe essere uno spazio a disposizione de* cittadin*.

Sono sette anni infatti che restituiamo spazi abbandonati alla città producendo iniziative e momenti di socialità alternativa, così come abbiamo fatto per 4 anni all’ex galleria d’arte contemporanea, che è servita ad allontanare lo spaccio da uno dei tanti luoghi abbandonati di via Piave, in cui abbiamo organizzato giornate di quartiere e serate a vario tema, per citare solo una delle nostre attività. 

Riteniamo inaccettabile la richiesta della mozione che invita il Sindaco a valutare insieme alla questura di non rilasciare più alcun permesso per manifestare a de* giovani che da anni si attivano nel nostro territorio, costruendo relazioni con il tessuto sociale che vive la nostra città.

Infine, invitiamo i consiglieri di Fratelli d’Italia a prendere in considerazione le rivendicazioni che abbiamo esposto nella giornata dell’8 marzo: siamo convint* che un paese che vede 1 femminicidio ogni tre giorni, violenza domestica in aumento e discriminazioni di genere quotidiane, le preoccupazioni delle istituzioni dovrebbero essere ben altre che i/le giovani che si attivano, prendono parola e costruiscono un’alternativa reale nella città. 

Sicuramente non abbiamo intenzione di prendere lezioni su come si lotta per una città transfemminista dai consiglieri di Fratelli d’Italia!