Francia - "Non dimenticare, non perdonare"

19 / 6 / 2013

La morte di Clément Méric, giovane antifascista assassinato a Parigi da un gruppo di seguaci della destra nazionalista francese, porta con sé un tragico dato difficilmente trascurabile: il forte aumento di attacchi e azioni contro musulmani, ebrei e omosessuali in Francia, nell' Europa di oggi.

Accade principalmente nei quartieri popolari con una importante presenza di immigrati e nelle zone attualmente più esposte all'incalzare della crisi. Intere regioni segnate dall'incremento della disoccupazione e dall'abbandono scolastico, dove il tessuto sociale è già lacerato da tempo, da almeno due generazioni.Oltre le cifre e la statistiche, questi fatti non hanno un carattere episodico ma strutturale.

E' imbarazzante quindi osservare la falsa determinazione del governo 'socialista' nella denuncia allarmistica di una realtà che non ha intenzionalmente affrontato in più di un ventennio. Le aggressioni nazi-fasciste sono la punta di un iceberg che emerge in assoluta coerenza con la banalizzazione del linguaggio e la tolleranza dell'apparato ideologico della destra. Gli anatemi, gesticolazioni scomposte dei socialisti a margine della politica conservatrice e reazionaria hanno lastricato la strada della destra radicale in questi ultimi anni.

Nel 2013, con la politica economica volta alla devastazione sociale, sentire i rappresentanti del governo districarsi nel dibattito tra destra 'riformista' e 'liberale' appare come una provocazione.

C'è chi la coglie e invece di contrastare le politiche che alimentano la crisi, la rende identitaria attraverso una visione negativa dell'islam, un'accusa massacrante contro il "giudeo" , il rigetto religioso dell'omosessualità.

Una sinistra assente lasciava il campo libero al Front National, una sinistra simpatizzante della destra produce mostri, alcuni di essi si nutrono dei fantasmi di un nefasto passato ma soprattutto dell'abbandono culturale e della paura presente.

COMUNICATO ANTIFASCISTA

Da poco tempo, il nostro compagno Clément Méric é stato assassinato. Questo assassinio potrebbe apparire come un segnale d'allarme, in realtà non è altro che la concretizzazione di una lunga serie di allarmi nel corso di questi ultimi anni.

Il cinque anni di governo di Sarkozy sono stati devastanti. La banalizzazione dell'estrema destra dura da un trentennio ma quei cinque anni hanno permesso di varcare un ulteriore limite, abbiamo visto la destra istituzionale appropriarsi delle idee più nauseabonde: stigmatizzazione degli immigrati, discorso violento e populista, islamofobia dichiarata.

Il governo recentemente eletto che si dice "socialista" non sfugge al richiamo della destra che caratterizza l'intero scacchiere politico pur vestendo l'abito formale di un "umanismo" con la pretesa di un cambiamento. In realtà, da molto tempo ha abbandonato gli oppressi, gli sfruttati e i discriminati.

Di fatto, in questi ultimi sei anni ha permesso che si diffondesse la parola dell'odio e dell' intolleranza lasciando esprimere liberamente le forze più reazionarie.

In questi ultimi giorni le aggressioni razziste e xenofobe, quelle islamofobe e politiche si sono moltiplicate. Ma il PS ha raggionto il culmine dell'ipocrisia con la retata di decine di sans-papiers sabato 8 giugno a Barbés (quartiere popolare a nord-est di Parigi, ndt.) proprio mentre stavamo commemorando il lutto del nostro compagno, approfittando del fatto che non eravamo presenti, proprio là dove avremmo dovuto essere insieme a Clément.

Questa circostanze illustra quanto il governo nel suo insieme sia complice e responsabile di quanto sta accadendo. Non possiamo che contare sulle nostre forze, lottando ogni giorno e senza tregua.

Non possiamo rientrare in una sorta di "normalità" , un voto nell'urna non basta a far fronte al fascismo. Partecipare ad un corteo, manifestare simbolicamente per mettere la coscienza a posto e poi tornare a casa come se niente fosse non basta più.

Oppressi, sfruttati, discriminati, rivoluzionari, progressisti, sindacalisti, militanti politici come Clément, difendiamo la Giustizia sociale, l'Uguaglianza dei diritti contro chi vorrebbe schacciarci.

Clément non è morto solo per le sue idée ma anche per noi ed è un'idea difficile da sopportare. Per lui, per le sue lotte abbiamo il dovere di far si che il suo ultimo giorno sia anche il primo di una risposta antifascista collettiva a generale. Dall'unione delle nostre forze dipende la mobilitazione futura.

Non dimenticare, non perdonare : domenica 23 giugno alle 15, Métro Opéra (Parigi).

Action Antifasciste Paris-Banlieue, Alternative Libertaire, Collectif Antifasciste Paris-Banlieue, CNT Interpro 92, CNT santé-Social RP, CNT-STE 93, Fédération Anarchiste, La Horde, Pink Bloc, Solidaires Etudiant-e-s en syndicats de luttes, Sortir du colonialisme, STRASS-Syndicat du Travail Sexuel, SUD Rail.

Manifestazioni in Francia
22 giugno 2013
- Le Mans, Place de la République, ore 15
- Lyon, Place Bellecour, ore 14
- Marseille, Vieux Port, ore 11
- Montpellier, Place du Peyrou, ore 15
- Nantes, Place Royale, ore 16
- Rennes, Place du Parlement, ore 15

23 giugno 2013
- Bordeaux, Place Jean Moulin, ore 16
- Caen, Place Saint Pierre, ore 15
- Paris, Place de l'Opéra ore 15

per info :laHorde

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