Francia - la solidarietà religiosa si organizza nelle "banlieues"

Gli esponenti religiosi mussulmani sono sempre più visibili della mediazione con gli apparati amministrativi e statali nelle "banlieues"

19 / 8 / 2013

La sommossa che ha investito Trappes lo scorso luglio in reazione al fermo di una donna che indossava il niqab, velo integrale mette in evidenza un cambiamento, in atto da tempo. Cambiamento che coinvolge prioritariamente zone e quartieri popolari nelle aree metropolitane francesi.

Sottolineare il solo aspetto comunitario sarebbe un errore, le aggressioni mortali e le provocazioni della polizia  verso i giovani sono state e sono sufficienti ad accendere rivolte in interi comuni. Ma il concorso di più circostanze rivela un dato: la forte convergenza collettiva in una causa politico-religiosa.
La questione non è riducibile al "velo". Anche se appare contraddittorio, le persone che hanno reagito al controllo e al fermo della donna velata a Trappes, organizzando un lungo week-end di fuoco, rivendicano giustizia e diritti profani allo stesso tempo.

I capi religiosi musulmani, figure riconosciute e rappresentative nei quartieri, sono diventati referenti sempre più visibili della mediazione con gli apparati amministrativi e statali. Il proselitismo è percepito come una sponda di sicurezza morale ed economica per i giovani. Questa protezione infatti funziona dove c'è un vuoto. In assenza di un coinvolgimento progettuale, le differenti appartenenze al corpo sociale, siano esse associative, culturali o religiose, fanno fronte comune alla stigmatizzazione e al meccanismo dell'emergenza militarizzata.
Nelle moschee ci vanno tanti giovani con sensibilità diverse, spesso frequentano i movimenti tradizionalisti perché i loro seguaci predicano prioritariamente all'esterno dei luoghi di culto. Poi i salafisti, molto presenti nelle moschee,  accolgono regolarmente i giovani che intendono valorizzare proponendo loro una pratica radicale e una forma di attivismo socialmente efficace anche grazie ai media.

A Trappes, l'informazione era gestita dal sito Islam et info e dal Collettivo contro l'Islamofobia in Francia (CCIF), molto vicino ai Fratelli musulmani che si è specializzato nel sostegno legale e nella solidarietà alle vittime di insulti o aggressioni a causa dell'appartenenza religiosa.
Grazie al monopolio legittimato sull'"islamofobia", alla contabilità centralizzata degli atti di violenza e di discriminazione, o dei controlli a donne con il velo che degenerano, il CCIF recupera terreno politico e obbliga le autorità a posizionarsi su questioni che sconfinano dall'ambito comunitario. Contrariamente a quanto avviene con altri soggetti politici contro razzismi e xenofobia originati dalle lotte sociali della sinistra.

La constatazione di un consenso identitario-religioso si esprime anche attraverso la straordinaria capacità propulsiva dei media comunitari musulmani.
I più seguiti ed i meglio informati, tra i più diffusi e scaricabili.
Islam et info, il sito più militante - radicalmente antisionista  -  è anche il più visitato.
Con il video su YouTube "Trappes, la contro-inchiesta, i media vi stanno mentendo", sulla prima notte di fuoco con testimonianze dirette, ha provato la sua 'professionalità': 15 minuti coprodotti con Islamotion grazie ad un network di giornalisti e ad una televisione locale che si è convinta a specializzarsi nella 'causa' musulmana con un  programma intitolato "Ramadan" per attirare sponsor di prodotti halal.

Gli ingredienti delle "rivolte urbane" sono numerosi, uno però è inedito per tutti - abitanti, forze dell'ordine, amministratori locali:  la solidarietà religiosa  ha fatto scattare l'ingranaggio della violenza.
Marginale nelle sommosse che in passato hanno coinvolto le banlieues. La guerriglia urbana si era scatenata nel 2005 a Clichy-sous-Bois (Seine Saint-Denis) dopo la morte di due adolescenti che tentavano di scappare perché inseguiti dalla polizia ma la situazione è cambiata anche nei quartieri apparentemente meno 'sensibili', con un tasso di disoccupazione inferiore al 25%, dove c'è stato un ennesimo intervento urbanistico e si sono piantati alberi al posto del cemento...

La radiografia della sommossa estiva a Trappes oltre a confermare la distanza della politica di governo (e dei governi) dalla realtà sociale, permette di osservare in controluce le dinamiche dei movimenti legati all'islam in Francia,
Alcune più larvate sono esplose, altre, più complesse, stanno trasformando il paese intero.