Francia - Conflitti sociali verso il 1° maggio

24 / 4 / 2009

Continental, Caterpillar, Molex saranno in prima fila nel corteo del primo
maggio, una giornata che ha perso ogni connotazione simbolica e che
ripropone con forza la questione della crisi e del lavoro sul tavolo del
governo, dei padroni dell'industria e delle imprese, ma anche su quello
della confederazione sindacale.

Il conflitto in queste tre fabbriche ha mobilitato l'insieme del
'cartello' sindacale, gli otto sindacati che avevano previsto una
primavera "movimentata" alla luce della serie di vertenze in corso nel
mondo del lavoro salariato.

Le mobilitazioni dei lavoratori, in
particolare quella della fabbrica di pneumatici Continental, hanno
costretto i rappresentanti sindacali a dialogare diversamente, posti di
fronte all'attacco della prefettura di Compiègne, al sequestro dei
dirigenti delle multinazionali Sony e Conforama, alle occupazioni
intermittenti o permanenti dei siti di produzione, hanno dovuto fare una
revisione del "dialogo sociale" proposto dal governo Sarkozy. Il primo
ministro ha lodato il "senso di responsabilità" dimostrato dai sindacati
che si sono ritrovati a fare da ammortizzatori del conflitto sociale in un
clima rovente e teso.
Ma i sindacati però sono consapevoli che in tempo di
crisi patologica dell'economia mondiale non possono conservare il ruolo di
mediatori all'infinito; dai sequestri in poi, si sono interposti tra i
dirigenti e la 'loro' base esasperata che, prima di chiudere il
rappresentante-capo dell'impresa e gettare via la chiave, ha sempre voluto
fare i conti con i propri rappresentanti.
Prima, le mediazioni erano
gestite tradizionalmente con i ricorsi amministrativi presentati dai
comitati d'impresa e vari tentativi di soluzione vertenziali ma ora, da
qualche mese, di fronte all'intransigenza dei padroni, il sindacato si
volge verso la 'sua' base in cerca di vie di uscita. Come questo avviene è
di dominio pubblico attraverso la cronaca più che attraverso la pagina
economica ma questo vuole anche dire che di fronte ad una forma di
autonomia sempre più marcata dei lavoratori salariati, il ruolo di
rappresentanza è un ruolo difficile, come è accaduto a Grenoble dove
l'assemblea generale dei lavoratori ha rimesso in causa l'accordo concluso
a Parigi dai sindacati con la direzione di Caterpillar.
Un sindacalista
della CGT (Confédération Générale du Travail) rappresentante dei
lavoratori di Continental che hanno dato l'assalto alla prefettura, dice
che "dopo cinque settimane, non ce l'ha più fatta a frenarli".
Altri
sindacalisti, in particolare quelli del settore siderurgico che produce
licenziamenti a catena, sottolinea l'aspetto umano e la dimensione di vita
stravolta delle persone "che non hanno più niente", che hanno perso il
lavoro. Quasi all'unisono, esprimono il disagio del lavoro di sindacalista
che oggi consiste esclusivamente nell'evitare il peggio: le azioni ora
sono interventi per "capire, canalizzare, calmare, sfinirsi a cercare
soluzioni" per il grande corpo malato, il mondo del lavoro.
Le imprese tentano invece di usare la via giudiziaria per rompere il
rapporto tra sindacati e lavoratori come è accaduto con Continental e
Caterpillar dove la direzione a confronto diretto con radicalità del
conflitto ha denunciato i rappresentanti sindacali per rivendicare la
legittimità delle dicisioni adottate dall'impresa. E si chiama a rapporto
lo Stato che viene interpellato dagli imprenditori per "favorire la
mediazione" ad incremento degli investimenti. Convinti che "le violenze e
le occupazioni" compromettano il futuro del mercato più che la chiusura
stessa delle aziende, i dirigenti si appellano a prefetti e ministri, i
quali rispondono assicurando che identificheranno "la piccola minoranza
di provocatori", trecento lavoratori "individuati" che saranno denunciati
per devastazione e saccheggio.
Gli stessi rappresentati sindacali di
Continental di fronte alla riduzione massiccia dei posti di lavoro e alla
destabilizzazione generalizzata del settore industriale si rivolgono a
giovani e vecchie generazioni di lavoratori dichiarando apertamente la
fine di un ciclo e dei meccanismi che hanno permesso di gestire la crisi
sociale che questo ciclo ha prodotto, come il lavoro interinale, i
contratti a termine e la disoccupazione parcellizzata.
Oggi, operai
francesi e tedeschi minacciati di licenziamento manifestano insieme ad
Hannover, sede dell'impresa e dell'appuntamento degli azionisti di
Continental.

Marina Nebbiolo


Vedi anche:

Francia - Operai della Continental assaltano la Prefettura con video (22.04.09)
Tagli a luce e gas Sabotatori in azione in tutta la Francia (19.04.09)