Verso lo sciopero del 28 al fianco della FIOM. Per l'indizione dello sciopero generale e generalizzato anche in Italia

Empoli - NO MARCHIONNE DAY

venerdì 14 gennaio, saranno installate urne in vari luoghi della città per esprimere il dissenso all'accordo di Mirafiori.

12 / 1 / 2011

Presentata oggi ad Empoli, l'iniziativa NO MARCHIONNE DAY, promossa dalle realtà cittadine, che aderiscono a Uniti contro la crisi:

Comunicato stampa. Uniti contro la crisi, Empoli. 12 Gennaio 2011

NO MARCHIONNE DAY

Noi lavoratori precari disoccupati cassintegrati votiamo Via Marchionne. Avete fatto un deserto e l'avete chiamato lavoro, è questa la scritta che dovrebbe campeggiare all'ingresso di tutte le sedi della confindustria e dei sindacati favorevoli agli accordi di Pomigliano e Mirafiori, e si perché non c'è solo Marchionne tra i banchi dei colpevoli!! L’ultimo ricatto che viene prospettato ai lavoratori di FIAT Mirafiori è un’impossibile scelta tra rinunciare a diritti fondamentali o chiudere la produzione a Torino. Un inacettabile diktat che scarica sulle spalle dei lavoratori, la responsabilità del futuro di un’intera comunità, per di più spacciandolo come una vittoria della “modernità”. I luoghi del lavoro sono diventati negli ultimi anni ambienti dove  tutti i giorni si respira aria di ricatto continuo. Anche il clima sociale è avvelenato dalle continue guerre tra poveri; una volta si da la colpa al nero una volta al rumeno e cosi via, e poi dopo aver trovato il capro espiatorio di turno si torna a casa contenti di aver individuato il colpevole della nostra povertà.

Noi crediamo che l'unica risposta che si possa dare  è unire tutte quelle piccole e grandi resistenze che in questi anni e negli ultimi mesi  hanno rappresentato l'unica concreta opposizione alla deriva del potere berlusconiano.

È necessario costruire insieme e dal basso una prospettiva ALTRA a questa crisi, perchè crediamo che solo da un nuovo protagonismo delle lotte si possa costruire una società realmente democratica e multietnica.

Venerdi 14 gennaio i lavoratori della Fiat di Mirafiori dovranno votare l'accordo di Marchionne sotto il ricatto. Quel giorno ad Empoli sarà il NO MARCHIONNE DAY. Il giorno in cui i cittadini della nostra città potranno esprimere il loro dissenso a questo accordo, non solo per dare solidarietà ai metalmeccanici, ma perchè a Mirafiori è in gioco la democrazia.

Le urne per votare saranno installate presso:

Centro Sociale Intifada - Ponte a Elsa (Dance-hall reggae dalle 22)

Casa del Popolo di Pozzale - Empoli

Casa del Popolo di Samminiatello - Montelupo F.no

Casa del Popolo di Santa Maria - Empoli

Festival delle Arti Distratte - Palazzo delle Esposizioni Empoli

Perché il “NO MARCHIONNE DAY"

Il famigerato “accordo mirafiori”, meglio noto come “ricatto Marchionne”, dal nome di un tizio che guadagna 435 volte più dei suoi dipendenti, ha come vero obiettivo il ripristino di forme di schiavitù da milleottocento. E' un modello politico-sindacale che prevede un unica possibile voce (la sua) e la definitiva cancellazione di qualsiasi pratica conflittuale e di ogni forma di difesa e tutela legislativa dei lavoratori. Una vera e propria barbarie costruita attraverso un'organizzazione del lavoro che riduce gli operai a semplici erogatori di lavoro sfruttato, schiacciati da orari, turni e mansioni che finiranno per negare ancora di più dignità, salute, interessi, rapporti sociali e familiari; in altre parole il diritto all'esistenza fuori dai recinti della schiavitù salariale. Roba che dovrebbe essere considerata inaccettabile da chiunque ma che ha al contrario una quantità impressionante di estimatori. Non solo Governo e padroni (ci mancherebbe altro) ma anche sindacati concertativi e sedicenti opposizioni parlamentari si prodigano da giorni nel tentativo di persuadere che alla garanzia di un posto di lavoro si possano sacrificare le stesse condizioni di vita. D'altronde Marchionne sapeva già di poter contare su trent'anni di sindacalismo contrario a qualsiasi pratica conflittuale e ha utilizzato l'accordo per suggellare l'ultimo e definitivo passaggio all' “ufficio risorse umane” dell'azienda; un sindacato cioè controllore e garante del consenso dei lavoratori. Sapeva che non poteva aspettarsi particolari contrasti dall'amico Chiamparino, dal torinese Fassino o dall'immancabile Pietro Ichino, se non la debole richiesta di garantire comunque una presenza, anche solo tecnico/simbolica alla Fiom. Tutti questi paladini dei “diritti costituzionali” hanno omesso di ricordare all'amico Marchionne l'art.41, secondo il quale “l'iniziativa privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale”, e cioè con accordi lesivi della dignità, del rispetto e dei diritti di chi lavora, né l'incostituzionale cancellazione di fatto del diritto di sciopero. Né tanto meno sembrano preoccupati per gli effetti dirompenti che la riduzione delle pause, l'intensificazione dei ritmi di lavoro e il triplicamento degli straordinari possono provocare sulla salute dei lavoratori. Già oggi a Mirafiori sono 1500 su 5500 gli operai con ridotte capacità lavorative e addirittura 2200 su 5500 a Melfi.

Oggi a Mirafiori non sono in gioco solo i diritti del mondo del lavoro ma anche gli ultimi spazi democratici e le residue libertà individuali e collettive. Per questo è necessario mettere in campo una vasta mobilitazione sociale in grado di riconquistare posti di lavoro, reddito, pensioni, strutture comuni e diritti politici, sociali e sindacali. Una prima risposta concreta è lo SCIOPERO GENERALE dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom per il 28 gennaio e che i Cobas hanno esteso a tutti i lavoratori/trici pubblici e privati. Una giornata di lotta che vedrà in piazza assieme lavoratori, precari, movimento degli studenti medi e universitari e da tante strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale.

Facciamo presente che chi volesse scioperare il 28 Gennaio al fianco della FIOM può farlo anche non essendo appartenente alla categoria dei metalmeccanici.

Infatti i COBAS a livello nazionale hanno indetto per quella giornata lo sciopero generale, è importante in tal caso comunicare all'azienda 10 giorni prima l'intenzione dello sciopero.

Per qualsiasi informazione al riguardo è a disposizione lo sportello sociale di Empoli e in particolare i COBAS Empoli Valdelsa: [email protected]

Uniti contro la crisi Empoli

Leggi l'appello della FIOM Uniti ce la possiamo fare:
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Uniti-ce-la-possiamo-fare-un-appello-della-Fiom/7076

Per firmare L'APPELLO DELLA FIOM Uniti ce la possiamo fare:

http://www.firmiamo.it/uniti-ce-la-possiamo-fare  

La società civile con la Fiom: "Sì ai diritti, No ai ricatti". Firma l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack:
http://temi.repubblica.it/micromega-appello/?action=vediappello&idappello=391202

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