Empoli - 1 maggio corteo #renzistaisereno saremo il tuo incubo!

1 maggio in piazza contro il jobs act e il governo Renzi. Per il diritto alla casa, il reddito e i diritti dei migranti.

27 / 4 / 2014

La Comunità in Resistenza/Csa Intifada e i Cobas Empoli-Valdelsa, scenderanno in piazza il 1 maggio nel tradizionale corteo dei sindacati. Uno spezzone determinato contro il governo Renzi e il jobs act.

Concentramento ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria.

Di seguito il comunicato stampa che lancia il corteo:

Chiudono le fabbriche e le aziende, aumentano i disoccupati e i precari, gli sfratti, i cittadini che ricorrono alle mense sociali e quelli che rinunciano a farsi curare perché i servizi sono a pagamento, crollano i consumi, vengono calpestati i diritti dei lavoratori, facilmente ricattabili con lo spettro del licenziamento, le proteste vengono represse brutalmente, viene smantellato lo stato sociale.

Viene piazzato al Governo, senza elezioni, l'amico dei banchieri: Matteo Renzi. Da Sindaco ha svenduto il servizio di trasporto pubblico ai privati, fatto assumere gli amici nella pubblica amministrazione, sdoganato il 1° maggio lavorativo.

Per affossare definitivamente i diritti dei lavoratori, il Governo Renzi emana il Jobs Act, che, in italiano, può essere tradotto come “precari per sempre”. Nessun incentivo alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato, nessuna istituzione di reddito sociale garantito, ma la rivisitazione del contratto a tempo determinato che potrà essere stipulato senza nessuna motivazione plausibile e potrà essere rinnovato fino ad 8 volte.

Il Governo Renzi si accanisce anche contro chi non è più in grado di pagare un affitto: con il Piano casa nessun blocco degli sfratti, tassazione o recupero degli appartamenti sfitti che potrebbero essere destinati all'edilizia pubblica ma sgravi fiscali alle imprese e sgomberi delle case occupate, spesso l'unica soluzione per intere famiglie, con massiccio impiego delle forze dell'ordine.

Continua lo smantellamento dei servizi pubblici destinati ai cittadini. Privatizzazione di interi settori, Fondazioni con dentro le banche che mettono le mani ovunque, aumento dei servizi a pagamento, patti di stabilità, tagli alle attività considerate “anti economiche” come se lo stato fosse un'azienda e ci dovesse essere un guadagno in soldi invece che in benessere della popolazione. Per i lavoratori, considerati una massa di inutili fannulloni, blocco degli stipendi e delle assunzioni, ricorso quotidiano agli appalti al ribasso perché i dipendenti delle cooperative prendono meno salario ed hanno ben pochi diritti, contratti “meglio di niente” come tirocini formativi e stage, uso di volontari al posto dei lavoratori.

Ma i soldi pubblici ci sono per le spese militari, le indennità ai politici, per gli stipendi dei Dirigenti (il tetto massimo di 240.000,00 euro l'anno è un insulto, al posto di 1 Dirigente potrebbero essere assunti 10 dipendenti e sono escluse le società quotate in borsa come Eni, Enel etc.), le grandi opere, le missioni umanitarie, le auto blu (con una mano vengono vendute, con l'altra vengono acquistate), i contributi e gli sgravi agli enti privati e religiosi. Finisce anche definitivamente la partecipazione dei cittadini: Unioni di comuni, fusioni e città metropolitane, nate per cancellare servizi e tagliare posti di lavoro, scippano alla collettività il potere decisionale che verrà esercitato sempre più dai singoli Sindaci.

Un bell'aiuto al Governo Renzi lo danno CGIL-CISL-UIL che tappano la bocca ai lavoratori del settore privato firmando con Confindustria un accordo sulla rappresentanza sindacale: fuori dai tavoli di contrattazione i sindacati che non firmano i contratti nazionali, cioè quelli di base. E, una volta firmati gli accordi, tutti zitti, senza diritto di sciopero anche se le aziende andranno a sottoscrivere condizioni peggiorative.

MANDIAMO A CASA RENZI E IL SUO GOVERNO

Per il rilancio del servizio pubblico, la reinternalizzazione dei servizi appaltati e l'assunzione dei lavoratori delle cooperative nelle pubbliche amministrazioni , la stabilizzazione dei precari e il ritiro del Jobs Act, il diritto di rappresentatività per i sindacati di base, il diritto alla casa, il reddito sociale garantito, i diritti dei migranti

Verso la manifestazione nazionale “Basta austerità! Basta privatizzazioni!” del 17 maggio a Roma

GIOVEDI' 1° MAGGIO 2014

corteo

A EMPOLI

concentramento ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria

ORE 12.30 PRANZO SOCIALE AL CSA INTIFADA

Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada