Emergenza Terremoto Amatrice-Arquata del Tronto. La situazione

29 / 8 / 2016

Dalla tragica notte del 24 agosto i Centri Sociali delle Marche si sono immediatamente attivati, tramite gli attivisti e i contatti nelle zone della regione limitrofa a quelle colpite dal sisma, per comprendere in che modo poter portare aiuti concreti e di immediata utilità alle popolazioni vittime del terremoto.

Da una parte, nelle primissime ore, le polisportive antirazziste su richiesta dei soccorritori hanno inviato alcuni compagni con brevetto in speleologia verso Arquata del Tronto per dare un contributo sia nel rimuovere le macerie che nel preparare la logistica.

Si è poi attivata la macchina della raccolta dei beni di prima necessità che potessero essere realmente utili nell’emergenza: abbiamo per questo iniziato a collaborare con le “Brigate della solidarietà attiva”, una rete civica di attivisti sociali del Piceno subito impegnata per organizzare gli aiuti alle vittime della catastrofe.

In particolare ad Ancona lo spazio comune Heval è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che hanno voluto portare il proprio sostegno alle popolazioni gravemente colpite dal sisma. Nelle ore successive la raccolta si è estesa ad altre città marchigiane come Civitanova Marche e Jesi. Da subito è iniziato un flusso di centinaia di cittadini con la consegna di cibo a lunga conservazione, prodotti per l'igiene personale, coperte, vestiario e quant'altro. Decine i volontari che hanno lavorato per dividere il materiale e preparare gli scatoloni.

Sabato 27 Agosto e domenica 28 una delegazione si è recata nei territori marchigiani interessati dal sisma ed ha visitato il centro di raccolta di Colli del Tronto, i campi di Acquasanta e di Arquata del Tronto. Una delegazione è giunta anche ad Acquasanta dove è stata allestita una cucina da campo.

 Si è constatato che la maggior parte del materiale raccolto nei giorni scorsi è stato consegnato alle tendopoli a dimostrazione che la mobilitazione dal basso e senza filtri risulta essere efficace. L'incontro diretto con le persone sfollate che sono sparse in differenti frazioni impervie ed isolate, ha portato ad aggiornare la lista dei beni da raccogliere per far fronte al meglio alle esigenze della popolazione. 

A partire da questi primi passi, dai contatti acquisiti, dalla presenza diretta sul campo dei nostri attivisti, stiamo cercando di capire come, una volta attraversata la fase della prima emergenza, poter continuare ad essere incisivi con una progettualità a lungo termine da investire nelle zone colpite dal sisma.

Sarà un lavoro che ci impegnerà nei prossimi mesi e che tenteremo di portare avanti con il massimo ascolto e rispetto di chi quella notte ha perso tutto.

Diffonderemo a partire dai prossimi giorni le iniziative e i progetti di cui ci faremo promotori.

La raccolta presso lo spazio comune Heval (Ancona)