Cominciarono con le telecamere, il poliziotto di quartiere, stazioni mobili e militarizzazione della municipale. Arrivarono i militari e se eri nero dovevi stare attento a camminare in un parco se non volevi essere scambiato per uno spacciatore, se invece eri studente dovevi tornare a casa presto se non volevi essere multato. Arrivò l’era dei divieti, colpirono gli esercizi commerciali (kebab e pizzerie), stop al bivacco e all’alcool dopo le ore 21. Arrivò Maroni e disse che il problema erano gli immigrati, Vignali disse che il problema erano gli studenti. E allora pensarono: “Colpiamo entrambi!”. Guerra alla socialità dell’Oltretorrente, stop al bivacco e all’alcool in piazzale Inzani e Matteotti dopo le 17. E ora cosa altro ci aspetta?
Noi questa non ce la beviamo!
Le “Gener-azioni precarie” si sono date appuntamento in Piazzale Inzani mercoledì 16 giugno alle 21 contro l’ordinanza comunale che vieta di bere alcolici dalle 5 del pomeriggio alle 7 del mattino in due piazze del centro storico di Parma. L’ennesima provocazione razzista applicata nei luoghi notoriamente frequentati dai più precari: migranti, studenti e tutti coloro che non vogliono rinunciare alla socialità senza spendere i soldi di affitti e tasse universitarie nei bar della movida parmigiana.
In quest'ultimo periodo abbiamo assistito a continui attacchi ai luoghi ancora non conformi al trend di Parma “città vetrina”: dalla militarizzazione stile Kabul al paranoico controllo di ogni strada della città.
Quello che non abbiamo visto da nessuna parte è stato
l'impegno a dare alla formazione la dignità che merita e a riconoscere la casa
come un diritto inalienabile. Non abbiamo avuto nessuna risposta per chi ha
perso il lavoro e per chi il lavoro non sa quando lo troverà. Sappiamo che il
reddito garantito in questo scenario sembra fantascienza, sappiamo anche che
nel resto d'Europa è una realtà da anni ma spesso si preferisce distribuire
questi soldi a chi già possiede metà città ma pensa di poterne cementare ancora
tanta, punendo chi la rende giovane e creativa .
Ma chi si aspettava che le punizioni si attuassero senza risposte si sbagliava.
Le “Generazioni precarie” hanno lanciato pubblicamente l’invito provocatorio a
disobbedire all’ordinanza e in centinaia
l’hanno accolto festosamente, partecipando alla serata e rendendo piazzale Inzani
un luogo vivo, senza pericoli né degrado. Chi sicuramente non festeggerà sarà il sindaco Vignali e l’assessore alla
sicurezza Fecci. Questa volta non è servito rincorrere la Lega sul tema della
sicurezza e la lotta al fantomatico degrado provocato da giovani studenti e
migranti: durante la serata di multe e squadre speciali dei vigili urbani
neanche l’ombra. Eppure, come successo
la scorsa settimana ad un ragazzo somalo multato di 500 euro perché beveva una birra nella piazza, sanzionare le
centinaia di persone presenti avrebbe comportato una cospicua entrata
nelle casse comunali.
Per questo le “Generazioni precarie” hanno deciso di mandare un video messaggio all’amministrazione comunale, così che il sindaco e il suo assessore possano vedere, comodi sul divano, ciò che avrebbero voluto realizzare nella piazza … peccato per loro che fosse solo magia teatrale!
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Gener-Azioni Precarie si incontra ogni lunedì alle ore 19 nella Casa Cantoniera Autogestita in via Mantova 24 a Parma. Gener-Azioni Precarie è una condizione materiale, uno stato permanente che costringe la gran parte di noi a barcamenarsi tra affitti, tasse universitarie, lavori sfruttati e sottopagati. Ma allo stesso tempo è creatività e ingegno per costruire un futuro migliore, è una risposta collettiva per fuggire dalle sfighe individuali!