“Draghi non c’è più, Draghi c’è. 60 giorni di fuoco”: il Climate Camp a Ostuni

L'appuntamento, dal 30 luglio all'8 agosto, è organizzato dalla Campagna "Per il clima, fuori dal fossile"

29 / 7 / 2022

Dal 30 luglio all’8 Agosto dal 30 luglio all’8 agosto la Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile ha organizzato l’Ostuni Climate Camp, un appuntamento dove si discuterà – tra le altre cose – di difesa dell’ambiente, acqua pubblica e dei nuovi assetti politici nazionali e internazionali.

La pagheremo cara, la pagheremo tutti, sembra dire il Presidente dimissionario Draghi col suo ghigno beffardo. Eppure è così. E sarà anche peggio nei prossimi 60 giorni che ci separano dal 25 settembre, l’election day.

E così il dimissionario Presidente del Consiglio Draghi, insieme al Consiglio dei Ministri non dimissionari, porta al voto il Disegno sulla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 davanti all’aula della Camera dei Deputati, ormai dimessi, dopo alcune modifiche introdotte da Montecitorio (tra queste lo stralcio della norma relativa alla disciplina del servizio taxi e ncc).

E guarda caso: il 90%, la stramaggioranza, senza la possibilità del voto di fiducia, approva la Legge, che ora dovrà tornare al Senato per il voto, ma anche qui ci aspettiamo un voto bulgaro per un atto di un Governo dimissionario.

Cioè, Draghi ha una maggioranza bulgara su un disegno legge, dopo essersi dimesso, e tutti compatti: M5S, PD, Lega, FI, LEU, FdI senza scissioni né smarcature.

Ma di che si tratta? Come mai questa convergenza?

Tutti i giornali riportano che il DDL riguarda tra l’altro, le concessioni balneari (direttiva Bolkenstein, che mette all’asta le spiagge italiane a chi offre di più), le concessioni per la distribuzione del gas e le centrali idroelettriche, l'rc auto e la posa della fibra ottica) e rientra tra gli atti legislativi da adottare nell'ambito dell'attuazione del Pnrr.

Ma parla chiaro l’art. 1 del disegno che addirittura recita che l’intervento è necessario «per rafforzare la giustizia sociale, la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici, la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini». Vuol dire che il profitto dà servizi migliori, tutela l’ambiente ed elimina le diseguaglianze sociali e che la “competenza statale esclusiva in materia di tutela della concorrenza, prevista dall’art. 117 lett. e) della Costituzione, il governo intende eliminare tutte le gestioni pubbliche dei servizi locali, espressamente ricomprendendo trasporti, rifiuti e acqua potabile.”. E vale anche per le reti gas.

Insomma, tutti d’accordo per privatizzare acqua, gas, rifiuti, trasporti

Con questo passaggio alla Camera il gioco è fatto per le multinazionali: Draghi sta riuscendo a vendere i nostri beni pubblici, l’acqua, le spiagge, a banche e privati. Come ha fatto in Grecia quando era a capo della Trojka. Anche i banchieri hanno un cuore, ma solo per i loro interessi. Nessuno ne parla, avete notato?

E molti sono ancora i DDL da approvare nei prossimi 60 giorni, naturalmente rientranti nell’ amministrazione ordinaria e urgente di un Governo dimissionario, tra cui i Decreti Aiuti, Bollette, con tanti altri regali da fare alle multinazionali a scapito dei cittadini e per spendere tra amici i miliardi del PnRR. Svendiamo i beni pubblici, svendiamo l’Italia. Poi, tra 60 giorni, dopo il 25 settembre, si vedrà chi e che è rimasto. Il 24 settembre ogni parlamentare guadagna il diritto alla pensione con 4 anni, sei mesi e 1 giorno dalla legislatura, e metà di loro non saranno più rinominati, perché si voterà ancora con le preferenze di partito, il Rosatellum.

Anche per questo la Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile ha organizzato l’Ostuni Climate Camp, per discutere come difendere l’ambiente, l’acqua pubblica sancita dal referendum del 2011, i beni pubblici, contro la speculazione privata delle privatizzazioni a norma di legge, insieme agli esponenti del Forum H2O, e i comitati che si battono contro il nuovo capitalismo che si sta sviluppando dopo la globalizzazione, sempre a favore delle solite multinazionali e a danno dei cittadini, vedi il caro bollette.