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Draghi e Profumo a Venezia: facciamoci sentire!

13 ottobre, contro l'austerity – soldi a scuola e università, reddito per tutte e tutti

4 / 10 / 2012

Siamo le studentesse e gli studenti di Cà Foscari, Accademia di Belle Arti e IUAV, e sabato 13 ottobre invitiamo tutt* quelli che sono colpiti dalla crisi e dalle politiche del “rigore” a Venezia, tra calli e canali a partecipare assieme a noi ad un pomeriggio extra-ordinario.

Ancor più degli scorsi anni, materne, medie, scuole superiori ed Università hanno riaperto i battenti per un soffio a causa delle politiche di Governo e dei tagli selvaggi che dal 2008 si abbattono sistematicamente sul mondo della formazione.

Corpo docente impoverito, sovraffollamento delle classi, dequalificazione di didattica e del titolo di laurea, a fronte di costi sempre più alti, spesso insostenibili, per accedere al diritto sancito dalla Costituzione ad una scuola pubblica e di qualità. L'annuncio di ulteriori tagli per 12 milioni di euro all'Università, da parte del governo tecnico Monti, all'indomani delle misure d'austerity imposte all'Italia proprio da BCE ed FMI, mostra un panorama europeo incapace di proporre soluzioni alternative alla politica 'lacrime e sangue' da far scontare ai cittadini. Fra provvedimenti disastrosamente iniqui della spending review colpisce la corrispondenza a specchio fra i tagli del Finanziamento Ordinario all'Università (meno 200milioni di euro) e il corrispondente finanziamento alle scuole non statali (più 200milioni di euro).

Il 12 ottobre questi contenuti saranno nelle manifestazioni che si svolgeranno a PadovaVicenzaVenezia Treviso e in tutto il Nord Est per essere tutti insieme a Venezia il 13 ottobre, quando, con non poca sorpresa, abbiamo scoperto infatti che ad 'inaugurare' l'Anno Accademico dell'Ateneo più grande della città sono stati invitati il Ministro dell' Istruzione ' Tablet ' Profumo ed il Presidente della BCE (qualche anno fa sconosciuta, oggi l'innominabile Banca Centrale Europea) Mario Draghi. A Draghi sarà consegnato un premio di 15mila euro, sottratti alle scarse risorse di Ca’ Foscari per il diritto allo studio, che andranno ad aggiungersi ai circa 350mila euro annui del suo stipendio come presidente della BCE.

A partire dalla lettera Draghi – Trichet dell’agosto 2011, in cui la ricetta 'tagliare e liberalizzare' tentava addirittura di cancellare lo straordinario risultato del referendum su acqua e nucleare, abbiamo assistito all’esautoramento anche delle forme tradizionali di democrazia rappresentativa a favore di uno spietato governo delle banche di cui Mario Draghi costituisce il massimo esponente, libero perfino dalla scomoda 'formalità' di essere eletto dai cittadini europei.

Firmata da Draghi, nella lettera la BCE richiede a noi 'maiali' (PIIGS: Portogallo,Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) “la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali […] attraverso privatizzazioni su larga scala”, impone di “ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende” fino ad arrivare ad auspicare che “vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari [...] sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale”.

E' evidente che siamo ormai al punto in cui la politica si è definitivamente piegata di fronte alla finanza, le vite dei singoli e delle collettività, le varie forme di organizzazione, sono alla mercé delle logiche finanziarie e di mercato.

Sembra quindi che la strada per uscire dalla crisi sia obbligata: stringere la cinghia e accettare i piani di austerità per rimettere in sesto i conti pubblici. Come dire che l'eccesso di debito passato dalla finanza agli stati deve ora passare degli stati ai cittadini. Le Banche non possono fallire, gli Stati non possono fallire, quindi piuttosto devono fallire i cittadini. E' il senso dei tagli alle spese pubbliche, al welfare, ai servizi essenziali e ai diritti.

I piani di salvataggio, definiti a Francoforte dalla BCE e realizzati dai governi hanno permesso di salvare il sistema finanziario dalla crisi, di cui esso stesso era in massima parte responsabile, con un enorme trasferimento di ricchezze dai redditi di tutti e dal settore pubblico a quello finanziario privato.

Noi pensiamo invece, insieme agli indignati che in questi giorni stanno riempiendo le piazze di Madrid, che il 13 ottobre debba diventare una giornata per dire che "Noi non dobbiamo pagare un debito illegittimo, che non ha beneficiato la gente comune e che serve come meccanismo di oppressione di persone e interi paesi. Il debito è solo una scusa per imporre tagli, privatizzazioni e riforme, una truffa che porta alla massima espressione di un modello basato sull'oppressione, la disuguaglianza e la perdita di sovranità democratica.”

Per questo, nella giornata da loro proposta del Global Noise, del cacerolazo globale “contro la diseguaglianza e l’oppressione di un sistema ingiusto che antepone il capitale alle persone”, invitiamo tutt* a Venezia per farci con forza sentire da Profumo eDraghi, con pentole e coperchi e con ogni altro strumento utile a raggiungere con la nostra voce l’ovattata inaugurazione dell’Anno Accademico.

Per far sentire a questi signori che l’alternativa alla LORO crisi c’è : significa ridistribuire radicalmente a tutte/i la ricchezza enorme prodotta dal lavoro e dal sapere dell’intera società e oggi drenata dalla speculazione finanziaria, significa investire le risorse non per i cacciabombardieri F-35, né per i benefit milionari dei banchieri, né per gli stipendi d’oro di baroni universitari e politici affaristi, ma per la scuola e l’uiniversità, la formazione e la ricerca, per borse di studio e posti letto, per la cura della salute e dei beni comuni, per assicurare a tutt* un reddito dignitoso e un futuro possibile. Dai Profumo e dai Draghi non verrà mai la soluzione, perché LORO sono parte del problema.

E allora FACCIAMOCI SENTIRE:

TUTTE E TUTTI A VENEZIA SABATO 13 OTTOBRE

ALLE ORE 16 A CAMPO SAN BARTOLOMEO (Rialto)

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13/10/2012 16:00 > 13/10/2012 23:45