I lavoratori dell'arte occupano a milano il PAC

Dai dai dai, occupiamoci di ciò che è nostro!

3 / 12 / 2011

Milano - 3 Dicembre, ore 13.00 Dai dai dai, occupiamoci di ciò che è nostro!

Oggi 3 dicembre 2011, i lavoratori e le lavoratrici dell’arte si occupano del PAC di Milano, ridefinito Padiglione d’Arte Comune, portando all’interno di uno spazio pubblico un’assemblea cittadina per discutere di arte e cultura come bene comune e per cominciare la sua trasformazione in un inedito laboratorio di politica e linguaggi artistici a porte aperte.

Il PAC fu espressamente progettato per l’arte moderna e contemporanea, e pensato come un’agile struttura espositiva e luogo sensibile dove accogliere esperienze artistiche nuove ed eterogenee.

Dunque oggi scegliamo il PAC, di proprietà del Comune di Milano, come miglior spazio dove lanciare un’assemblea cittadina partecipata per discutere della nostra posizione in quanto lavoratori e lavoratrici della conoscenza e per costituire un nuovo modo di sostenere e condividere la produzione artistica.

I cittadini e i lavoratori dell’arte considerano il PAC come uno spazio vivo, nel rispetto di ciò che in questo momento vi è programmato, e si sentono legittimati ad entrarvi al di fuori di ogni logica di delega, per prendersene cura direttamente.

Programma della giornata:

13.00 Entrata al PAC – Tutti i lavoratori dell’arte e della conoscenza presenti oggi, entreranno insiemeal PAC con molta lentezza ed eleganza. La lentezza è stata scelta a simbolo del lento sgombero in atto di un certo tipo di gestione culturale, a favore di una dimensione cooperante, reticolare e ‘dal basso’ di gestione di uno spazio pubblico che appartiene alla città.

13.30 Conferenza stampa – La conferenza stampa sarà ribaltata, ovvero tutti i lavoratori dell’arte e della conoscenza presenti risponderanno, in una coreografia da ‘quarto stato’, alle domande poste da una fila di giornalisti. La figura di un arbitro si occuperà di agevolare questa performance.

15.00 Assemblea cittadina Arte Bene Comune – Si invitano i cittadini, le maestranze, i lavoratori, tutti coloro che sono interessati a parlare di arte e cultura come bene comune, all’interno del PAC, il nuovo Padiglione d’Arte Comune di Milano.A fine assemblea ci sarà la Banda delle Donne Inbaliadellamaria, 11 ottoni che chiuderanno la giornata in una festa danzante.I lavoratori e le lavoratrici dell’arte entrando hanno letto il seguente comunicato:Siamo artisti, curatori, critici, guardia sala, grafici, performer, attori, musicisti, scrittori, giornalisti, insegnanti d’arte, studenti, tutti coloro che operano nel mondo dell’arte e della cultura. Ciò non significache abbiamo un’attitudine corporativa, al contrario, decliniamo la nostra specificità e i nostri linguaggi dentro quella comune lotta alla crisi e al precariato che, sebbene in forme diverse, è la cifra del nostro tempo.Siamo in relazione con molteplici realtà, gruppi e soggetti - come ad esempio la Sala Arrigoni, il Valle Occupato, il S.a.L.E, il Teatro Marinoni - che negli ultimi mesi stanno dimostrando, attraverso pratiche di occupazione di spazi dismessi dal pubblico e dal privato e attraverso l’autogoverno, cosa voglia dire occuparsi di cultura, di lavoro, di spazi, di comunità, di territori, di economie e di creare nuove narrazioni del presente attraverso pratiche collettive. Noi lavoratori dell’arte, sempre più privi di diritti e sempre più esperti nell’arte di sopravvivere, ci troviamo dispersi, frammentati, condannati ad una dimensione cinica, competitiva ed individualistica.

Lavoratori dell’arte www.lavoratoridellarte.undo.net [email protected] Consci di questo deserto, da mesi ci siamo messi in movimento, stiamo promuovendo dibattiti pubblici in modo aperto, trasversale ed inclusivo, per discutere collettivamente sulle nostre condizionidi lavoro, su come il mercato e le politiche governative producano sempre più diseguaglianze, su come subiamo una totale mancanza di politiche di redistribuzione economica e di welfare.Siamo usciti allo scoperto e stiamo affermando che la cittadinanza attiva, assieme ai lavoratori dell’arte e della cultura può, in un processo che si costruisce dal basso, ripensare totalmente gli spazi dove l’arte si produce e si fruisce, prendendosene cura. La produzione artistica va perciò ripensata proprio a partire da questo incontro fra le singolarità degli artisti e la sua dimensione comune,sociale, reticolare e cooperante.Allora entriamo nello spazio pubblico e occupiamoci di ciò che è nostro!Rendiamolo vivo, gestiamolo direttamente, determiniamolo dal basso, senza più deleghe, in modo inedito: affermiamo la cultura e l’arte come bene comune.Siamo consapevoli, in una città come Milano, di produrre collettivamente un enorme valore nell’ambito della creatività, della conoscenza e della comunicazione, valore che viene assorbito all’interno di vecchi e nuovi dispositivi che lo privatizzano e lo piegano alla logica del profitto: sono questi il mercato, le creative industries e i processi di gentrificazione, che strumentalizzano l’arte come placebo contemporaneo per l’erosione dei diritti, privandola del suo valore sociale e comune, a favore di una logica di capitalizzazione dove il valore prodotto da tanti rimane nelle mani di pochi. Quei tanti, i lavoratori della conoscenza, vivono nella precarietà endemica in attesa di un domani che non verrà mai.In risposta a questo, un gruppo di lavoratori dell’arte e della conoscenza ha deciso di entrare e di portare in uno spazio pubblico destinato all’arte, un’assemblea cittadina. Per ridare alla cultura il valore di materia viva, per cominciare a creare percorsi inclusivi e per praticare un’articolazione di riflessioni, esperienze e percezioni che possano costituire processi fatti di corpi in comunicazione che si autodeterminano.

Lavoratori dell’arteQuando3 dicembre 2011

DovePAC, Pacdiglione d’Arte ContemporaneaMilano, Via Palestro 14

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Comunicato sale docks

pac occupato