Contro i bombardamenti, contro le dittature, per l’accoglienza e la protezione umanitaria di tutti i migranti

Da Lampedusa a Bologna, contro le detenzioni, per la libertà di scelta!

Sabato 2 aprile, ore 13 - Presidio al Cie di Via Mattei

31 / 3 / 2011

Stiamo assistendo in questi giorni ad un folle dibattito attorno ai temi della guerra, della democrazia, dell'immigrazione e dell'accoglienza.

Vogliono venderci i bombardamenti sulla Libia come azioni di sostegno a chi insorge contro il regime di Gheddafi, mentre i “figli” delle rivoluzioni che in Tunisia hanno scardinato la dittatura di Ben Ali diventano invasori da cui difendersi, da confinare a Lampedusa, da trasferire in enormi campi-ghetto, da rinchiudere nei Cie, ma soprattutto, clandestini di cui disfarsi, anche respingendoli in mare o eseguendo rimpatri di massa, vietati dalle convenzioni comunitarie ed europee ma legittimati dalla sindrome dell'emergenza e dell'assedio.

Anche il nostro territorio è coinvolto in queste pratiche securitarie e straordinarie. Un centinaio circa di tunisini sono da settimane rinchiusi nei Cie di Bologna e Modena, la loro disperazione aumenta e le loro richieste restano inascoltate. Nel frattempo Prefettura e Regione dichiarano di poter mettere a disposizione circa 4 mila posti per l'accoglienza di profughi, senza concertare con le amministrazioni locali, le associazioni, i progetti del territorio le modalità degli interventi.

Non solo disturba il fatto che tutto sia deciso dall'alto – e i Sindaci dei vari territori lo denunciano – ma è inaccettabile la distinzione strumentale che in queste settimane rimbalza da una dichiarazione all'altra, comprese quelle dell'Alto Commissariato per le Nazioni Unite per i Rifugiati, sulla distinzione tra profughi e migranti irregolari, sostenendo che questi ultimi non devono essere accolti, ma espulsi.

Respingiamo una distinzione ipocrita utilizzata per escludere e marchiare con la clandestinità percorsi di vita che dovrebbero essere invece conosciuti e considerati individualmente, uno per uno, ma anche ricondotti al vento di rivoluzione e cambiamento che soffia in Tunisia, di cui queste fughe sono il prodotto. Accogliere e proteggere i giovani tunisini significa dare il benvenuto agli eventi che stanno attraversando l'Africa del nord, senza dimenticare che l'immigrazione “illegale” è l'unica strada percorribile per chi cerca di raggiungere l'Europa, come dimostrano le storie dei richiedenti asilo somali, eritrei, togolesi, sudanesi, etiopi, respinti dal Governo italiano nei lager libici.

Sabato 2 aprile, giornata di mobilitazione nazionale contro i bombardamenti e contro le dittature, invitiamo tutte e tutti davanti al CIE di Via Mattei, perché sostenere il popolo di Tunisia nel suo percorso per la democrazia e la giustizia significa contestare la detenzione dei migranti nei campi di detenzione, siano essi tendopoli-ghetto, villaggi della marginalità, isole-prigione o vecchi Cpt.

Prendiamo esempio dalla Tunisia, che nonostante attraversi un momento di difficoltà, accoglie al confine di Ras Ejdir 160mila persone provenienti dalla Libia, ben più delle 24mila accolte dall'Acnur e delle 2mila dalla Croce Rossa Italiana. Solo attraverso le pratiche dell'accoglienza vera e della solidarietà – come quelle attuate dal basso in Tunisia - possiamo dare un contributo alla storia, che dal Maghreb si muove fino a raggiungere le nostre case.

Lo stop ai bombardamenti e una campagna per la richiesta della protezione umanitaria ci sembrano gli unici strumenti per difendere le ribellioni e le rivoluzioni per la libertà che attraversano il sud del Mediterraneo, intrecciando ponti di cooperazione e dialogo dal basso nelle forme della difesa dei diritti e della dignità delle persone.

Nel pomeriggio parteciperemo alla Manifestazione delle ore 16 in Piazza Nettuno

Da Lampedusa a Bologna, libertà di scelta per i migranti!

Campagna Welcome, per la libertà di scelta

Centro sociale TPO Bologna

SaDiR - UniCommon