Cum panis: una nuova filiera resistente a Vicenza

11 / 11 / 2014

S’intrecciano storie tra compagni, cum panis, attorno al forno a legna che inauguriamo stasera al Cs Bocciodromo di Vicenza. Sono storie di resistenza, come quella alle servitù militari che da anni portiamo avanti in città e sul territorio nazionale, insieme ad altri fratelli e sorelle, movimenti in lotta per la tutela del territorio dalla guerra e dalla militarizzazione. 

La casa comune di questa resistenza è stata a lungo, dal 16 gennaio 2007, un tendone in un campo, quello del Presidio No Dal Molin a ponte Marchese: 3.400 metri quadri di terra acquistati collettivamente dal oltre 500 persone nel maggio 2009, per “mettere radici” a un percorso di costruzione di una città libera. 

Oggi le radici che affondano nel terreno del Presidio sono quelle di 11 diverse varietà di cereali, alcune autoctone del Veneto, altre provenienti da diverse zone d’Italia, ma tutte selezionate da piccole aziende agricole che praticano l’agricoltura biologica e che abbiamo seminato all’inizio di novembre per dimostrare che la lotta per la tutela del territorio dalla militarizzazione continua, unendosi a quella per la difesa della piccola agricoltura contadina. L’area seminata a cereali è di circa 500 metri e avrà scopo didattico, oltre che l’obiettivo di produrre un piccolo quantitativo di cereali biologici da cui ricavare farina.

Sono passi che porteranno alla costruzione di un evento nazionale per la prossima primavera: a metà aprile Vicenza ospiterà l’incontro nazionale di Genuino Clandestino, una campagna nata per la tutela della piccola agricoltura contadina e per stringere reti territoriali che lavorano sui temi della terra e della biodiversità. “Tenere l’ultimo l’incontro nazionale di Genuino Clandestino prima dell’inizio di Expo a Vicenza, città di Maltauro - al centro degli scandali del grande evento milanese -, ci sembra un modo per far emergere le contraddizioni di Expo 2015, evento che usa l’agricoltura strumentalmente per affamare sempre più i piccoli produttori e nutrire solamente le grandi ditte sementiere, le multinazionali del cibo e le lobby che cementificano la nostra terra”, dichiarano i promotori. “Sono questi alcuni dei temi che porteremo al prossimo incontro nazionale di Genuino Clandestino, un incontro che costruiremo in questi mesi con iniziative e assemblee aperte a tutta la cittadinanza e a chi pensa che un’altra agricoltura, libera da Ogm e sementi ibride, sia possibile”.

Ma la coltivazione dei cereali al Presidio No Dal Molin è anche il primo tassello per l’avvio di una filiera che unisce diversi spazi resistenti di Vicenza: dal Presidio No Dal Molin al Bocciodromo di via Rossi, dove la prossima estate i cereali coltivati a Ponte Marchese saranno trasformati in pane e pizza. L’inaugurazione di stasera del forno a legna autocostruito è un altro passo in questa direzione: abbiamo ancora molto da imparare sull’uso del forno e dovremo fare un grande lavoro per curare i dettagli di questa produzione, dalla scelta delle farine alla lievitazione naturale, con pasta madre. In questo percorso, per costruire nuove socialità conviviali, ma anche un'alternativa economica, guardiamo ad altre esperienze virtuose che sono già concrete in alcuni territori - come nella bassa padovana o a Reggio Emilia, con il forno comune di Casa Bettola - con l’idea che, in questo come in altri ambiti, sia fondamentale la condivisione dei saperi. 

Alla prima infornata di questa sera, un pensiero va subito ai compagni che sono in carovana a Kobane, sul confine turco-siriano, che in questi mesi condividono il pane con altri volti: il pane della ribellione per la libertà, cum panis, tra compagni.