CS Django, la lotta paga

13 / 4 / 2017

Per quel gruppo coraggioso, indomabile e sognatore che l'8 giugno 2012 aprì i cancelli dell'ex Telecom dando vita alla prima occupazione temporanea del collettivo ZTL (Zona Temporaneamente Liberata) Wake Up! e in seguito a 13 occupazioni, lotte, progetti di mutualismo, mobilitazioni che hanno contribuito a far respirare un'aria diversa in città, l'11 aprile rimarrà una data fondamentale. 
 Il perchè è presto detto. L'associazione Open Piave (sigla che racchiude chi in questi anni ha partecipato al percorso di progettazione partecipata) ha firmato il contratto di comodato d'uso per l'ex caserma Piave.
Tre anni fa, quando ci chiamavano ancora ZTL Wake Up!, occupammo un'ex caserma che per molti anni era stata utilizzata come discarica e dichiarammo che da lì non ci saremmo più spostati, decidemmo che quel posto si sarebbe chiamato Centro Sociale Django, perchè Django nell'immaginario popolare evoca chi non si arrende, chi lotta per la libertà, perché chi si ribella non è più schiavo.
Il percorso non è stato sempre lineare, abbiamo affrontato mille peripezie, minacce di sgombero e innumerevoli denunce fino a quando un gruppo di cittadini, alcuni residenti del quartiere Appiani, ci ha affiancato e assieme ha iniziato a pensare a come ridare un senso a quel luogo, per aprirlo e renderlo attraversabile agli abitanti di questa città.
In questi tre anni sono tanti i progetti che hanno iniziato a prendere forma, dal dormitorio alla palestra, dall'opificio alla sala concerti, dall'aula studio allo spazio bru. E poi la Bio-osteria, i Mercati di Genuino clandestino, le carovane in aiuto ai migranti nei balcani, e la lista si allunga. 
L’azione partecipativa ha fatto comprendere a tutti l'importanza di costruire processi democratici, perché crediamo che sia un diritto di tutti quello di riappropriarsi del nostro ruolo di comunità e di promuovere un'idea diversa della città, inclusiva, accogliente, in grado di rispondere e assumere forme diverse in funzione delle urgenze situazionali, favorire un cambiamento culturale.
Un pensiero profondo, sentito va a tutta quella compagine di politicanti che in questi anni hanno quotidianamente cercato di sabotare questo percorso, vero, grande, ribelle. A partire dalla Lega Nord, ma la lista include anche esponenti di altre forze politiche; quelli che usano l'odio e la paura per dividere i cittadini, per rinchiuderli nelle proprie case, per non farli sentire parte di un insieme, di quel senso di comunità che stiamo cercando di ricostruire. Quelli che col pretesto della sicurezza marginalizzano, attaccano, distruggono.
Le hanno provate tutte per far naufragare il progetto ma siamo stati più forti noi, più ostinati, con la determinazione che ha solamente chi sa di essere dalla parte del giusto, sempre a fianco dei più deboli, per la difesa dei nostri territori contro gli scempi ambientali, per dire No alle grandi opere inutili come la Pedemontana Veneta, per un Veneto accogliente e solidale.
A Django si festeggia, con le porte sempre aperte, per un noi sempre più largo, perché la lotta paga, e mollare non rientra proprio nelle nostre prerogative!

Wake up!