Stamattina tensione al presidio sotto il PD per la liberazione de@ compagn@ arrestat@

Cosenza, la settimana dell'Indignazione

Azioni e proteste in difesa dei beni comuni e contro la privatizzazione degli spazi pubblici

Utente: tobbia
10 / 7 / 2009

Si è conclusa stamattina a Cosenza la settimana dell’Indignazione. Associazioni, realtà di base e movimenti sono scesi in piazza più volte a difesa dei beni comuni, contro la privatizzazione degli spazi pubblici e per l’immediata liberazione degli attivisti arrestati in diverse città italiane lunedì 6 e martedì 7 luglio. 

Stamani si è svolto il sit-in sotto la sede del Partito Democratico. Alcune decine di attivisti hanno esposto lo striscione: “Ricuglìtivi a Caselli - Liberàtini i cumbagni”, contro le operazioni delle procure di Torino e Roma che hanno portato agli arresti di tanti giovani dell’Onda studentesca e del movimento No Global, tuttora detenuti.
Il presidio è stato convocato anche per protestare contro la svendita dei beni comuni e per denunciare l’atteggiamento dell’amministrazione comunale a guida PD che ha intenzione di privatizzare l’ex deposito ferroviario, cioè l’unico spazio pubblico disponibile per le associazioni che fanno cultura ed arte in città.
Durante il sit-in, la responsabile organizzativa del PD, Enza Bruno Bossio in Adamo, forse anche innervosita dalla mancata nomina ad assessore provinciale, si è avvicinata minacciosamente agli attivisti, cercando di rimuovere manualmente lo striscione e attuando ripetute provocazioni alle quali nessuno dei presenti ha inteso reagire.

La responsabile PD ha prontamente invocato l’intervento di polizia e carabinieri, apostrofandoci con continue offese e minacciando di denunciarci. Ma se le notizie pubblicate di recente su molti organi d’informazione calabresi saranno confermate, a Cosenza ed in provincia in questi giorni non siamo noi a dover temere le iniziative giudiziarie della procura della Repubblica. Sempre che non avvengano né nuovi insabbiamenti né clamorosi trasferimenti di pubblici ministeri.
Tuttavia nessuno di noi esulta per le disavventure giudiziarie che hanno visto protagonisti tanti dei personaggi incollati alle sedie nei calabri palazzi del potere. Non ci interessa vederli in galera. A noi, come a milioni di altri Calabresi, basterebbe vederli sparire dalla vita pubblica, una volta per tutte. Perché riteniamo che un vero cambiamento possa arrivare solo dal basso, attraverso la democrazia autonoma e reale, la partecipazione e l’indignazione popolare di fronte a chi continua a mortificare la nostra terra, ricattando migliaia di uomini e donne costretti a votare le solite facce da incubo in cambio di un posto di lavoro precario e sottopagato. 

Per questi motivi abbiamo dato vita una settimana fa all’occupazione della Sorical, la società che gestisce l’acqua in Calabria, che rischia di essere definitivamente svenduta alle multinazionali. Per queste ragioni martedì scorso siamo stati sotto la prefettura a chiedere la liberazione delle persone che in Italia continuano a lottare per la giustizia e la libertà. Per tali motivazioni abbiamo posto pubbliche domande giovedì scorso al sindaco Perugini ed alla sua Giunta, durante la conferenza stampa del festival delle Invasioni e nel corso del consiglio comunale. Centinaia di persone hanno partecipato alle nostre assemblee, ai presidii ed alle occupazioni. Migliaia di Cosentini hanno solidarizzato con i manifestanti. Ma le domande aspettano ancora una risposta. 

Ci diamo appuntamento a martedì 14 luglio prossimo. Saremo davanti il tribunale di Cosenza a difesa di Vincenzo Giordano, un giovane querelato dal sindaco di San Lorenzo del Vallo, solo per aver denunciato pubblicamente il malgoverno della nostra terra. Sempre martedì mattina saremo davanti il deposito ferroviario, in attesa che Perugini accetti il confronto.
La settimana è finita. L’indignazione continua.

Cosenza, 10 luglio 2009
VOCINPIAZZACONTROILG-8
Cosenza Ribelle