Continua l'offensiva contro gli OGM

9 / 6 / 2014

S’intitolava paradossalmente “Biodiversità e Ogm in campo”, l'invito fatto da Giorgio Fidenato alla “presentazione del campo prova” di Laibacco, la frazione di Colloredo di Montealbano (Ud) dove l’imprenditore agricolo ha nuovamente seminato - lo scorso aprile, su 6mila 500 metri quadri di terra - il mais Ogm Mon810, prodotto dalla Monsanto.

Quella che Fidenato, con l’associazione Futuragra, sta portando avanti altro non è che una grande operazione mediatica, costruita sulla base di un paradosso - l’associazione tra biodiversità e Ogm - per tentare di proteggere, in nome del solo profitto, la coltivazione di mais Ogm laddove è proibita, come nel nostro Paese. Fa sorridere leggere che agli invitati si sarebbe dimostrato “l’effetto della coltivazione del mais Ogm Mon810 sulla biodiversità, ed in particolare l’effetto che tale mais ha sui lepidotteri non target, coccinelle e imenotteri parassitoidi”.Secondo gli agricoltori pro-Ogm, infatti, le ragioni di chi si oppone alle coltivazioni geneticamente modificate sarebbero “basate su inesistenti ed indimostrati effetti negativi su alcuni insetti”, quando la “rigogliosa presenza di microfauna” nei campi Ogm dimostrerebbe il contrario.

Non si fa alcun cenno, ovviamente, alla contaminazione dei territori (accertata recentemente da un'indagine del Corpo Forestale del Friuli), all'uso massiccio di pesticidi che le coltivazioni Ogm comportano e agli effetti collaterali sull'uomo.

Noi continuiamo a credere che il territorio sia salvaguardato dalla piccola agricoltura contadina e naturale, e non certo dalle provocazioni di chi è protetto dai grandi interessi economici delle multinazionali sementiere, come Monsanto, Pioneer e Syngenta.

Continuiamo a credere che la resistenza attiva delle comunità all'arroganza di queste corporation e delle loro marionette sia un atto degno e necessario, dato che le ultime ordinanze della regione Friuli Venezia Giulia di fatto non hanno impedito nuove semine e probabilmente non impediranno un'ulteriore contaminazione di quei territori.

Per questo, sosteniamo atti di boicottaggio attivo delle coltivazioni Ogm - che mettono in pericolo la salute nostra e dell’ambiente -, come l'iniziativa della settimana scorsa di distruzione in campo di piante transgeniche che è avvenuta  a Vivaro (Pn) in uno dei campi in cui Fidenato e la sua “cricca” ha dichiarato di aver coltivato con il Mon810.

Gli stessi campi seminati a canapa lo scorso 30 Marzo e già abbattuti da centinaia di attivisti due anni fa. Tra l'altro proprio ieri parte degli attivisti denunciati per questa azione, seppur assolti da vari reati, sono stati condannati per "danneggiamenti", cosa assurda visto che chi danneggia la natura e l'ambiente sono proprio gli "apprendisti stregoni" come Fidenato.

Dopo le iniziative diffuse sul territorio nazionale per il 24 maggio scorso, in occasione del No Monsanto day - quando in decine di città ci si è mobilitati attorno allo stesso tema, per portare l’attenzione dei consumatori sul pericolo che gli Ogm siano già nei nostri piatti (ad esempio tramite l’importazione dall’estero di coltivazioni Ogm, non necessariamente segnalate in etichetta, o con i mangimi usati per l’allevamento) -, sempre più numerosi “Organismi genuinamente mobilitati” si stanno autorganizzando per attivare iniziative di boicottaggio degli Ogm e sensibilizzazione dei cittadini sull’agricoltura naturale su piccola scala. È il segnale di un’attenzione nuova e diffusa su questi temi, che renderà sempre più forti le rivendicazioni di chi dice No agli Ogm, a tutela della biodiversità per il futuro della nostra terra.

Organismi Genuinamente Mobilitati