Sabato un corteo partirà da uno dei principali quartieri del centro storico partenopeo

Continua l'assedio alla regione Campania

Nonostante i tentativi repressivi continua la mobilitazione contro piano-rifiuti, tagli al welfare, precarietà del lavoro

16 / 2 / 2012

Continua l'assedio alla Regione Campania, nonostante il tentativo repressivo da parte delle forze dell'ordine. Da ieri mattina varie soggettività movimentistiche - tra centri sociali, comitati e collettivi - hanno dato vita ad un' "acampada", presso la sede dell'ente a Napoli in via Santa Lucia, per chiedere risposte sul nuovo piano-rifiuti, sui tagli al welfare, sulle questioni del lavoro, su quelle che concernono i disoccupati storici del territorio (in primis i precari del progetto bros). Molte singole e molti singoli, comuni abitanti e personalità del circuito culturale, hanno aderito all'iniziativa. Vari pezzi della popolazione reale - precari, disoccupati, operatori sociali, operai, studenti medi ed universitari, comunità resistenti contro discariche ed inceneritori- hanno evidentemente individuato nel governo regionale uno degli enti colpevoli del disfacimento del pubblico sui territori napoletani e delle altre province circostanti. Quello che inizialmente si è riunito come un presidio subito ha preso la forma di qualcosa che si prospettasse come maggiormente permanente e lungo: così l' "acampada" che è durata per tutta la giornata, con gazebi e conferenza-stampa in loco ma anche con un concerto serale.

Nel pomeriggio sono stati fermati anche due manifestanti per futili motivi.

Invece, intorno alle 21,30, mentre si apprestavano a suonare i 99 POSSE, le forze dell’ordine presenti hanno indossato i caschi e si sono fiondate sul presidio iniziando a spintonare gli attivisti.

Da stamane duecento persone stanno presidiando nuovamente la sede della Regione. Molti tra i manifestanti con striscioni e bandiere, sono gli stessi che già ieri avevano circondato l'edificio dell'ente.

Sabato un corteo partirà da uno dei principali quartieri del centro storico partenopeo, Montesanto, per manifestare contro il restringimento dell'agibilità democratica e per rivendicare ancora i diritti sociali negati.

erri de luca