Prendono parola le reti e i movimenti che hanno dato solidarietà attiva ai rifugiati sgomberati due settimane fa

Comunicato sul trasferimento dei rifugiati afghani di Ostiense

Il Comune espelle "provvisoriamente" dalla città i richiedenti asilo, che per anni hanno abitato nei sotterranei

12 / 11 / 2009

Si sono svolte oggi coordinate dalla Croce Rossa le operazioni di trasferimento dei profughi afgani, raccolti nell’area dell’air terminal Ostiense e accampati presso la ormai nota “buca”, presso il CARA (centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma.

Si tratta di una soluzione tampone che non risolve il vuoto di misure di accoglienza che lo Stato italiano dovrebbe garantire a profughi e rifugiati. Il CARA è infatti una struttura per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Il fatto stesso che del trasferimento facciano parte molte persone cui è gia stato riconosciuto il diritto d’asilo parla di una soluzione di fortuna.

L’accordo raggiunto tra Comune di Roma, Croce Rossa e CARA prevede che i dati di chi verrà ospitato non verranno trasmessi alle questure, elemento questo necessario per garantire ai rifugiati di completare l’iter per il riconoscimento del diritto d’asilo e la soluzione di eventuali problemi di procedura senza incorrere in espulsioni o ulteriori trasferimenti privi di garanzie.

Allo stesso tempo l’allontanamento da Roma (il CARA è a 40 km dalla città) non deve in alcun modo gravare sulle quotidiane attività formative e lavorative dei rifugiati  e che favoriscono la loro integrazione.

Una delegazione della rete di associazioni che si è attivata in solidarietà con i rifugiati afgani è  entrata nel CARA allo scopo di verificare le condizioni e i tempi di permanenza nel centro (ancora non chiari) e la tutela dei diritti dei richiedenti asilo, in particolare per quanti hanno incontrato blocchi nelle procedure di riconoscimento dello status di rifugiato.

Se in modo del tutto parziale e inadeguato il Comune di Roma è intervenuto per una soluzione temporanea per  chi ha fatto richiesta di asilo o gli è gia stato riconosciuto lo status, il problema non è affatto risolto per chi non ha documenti e è in transito sul territorio romano verso altri paesi della Comunità Europea.

Chiediamo quindi con forza adeguate garanzie rispetto al fatto che non vengano effettuate operazioni di polizia nell’area di Ostiense, rastrellamenti e espulsioni, operazioni che denunciamo fin da ora essere illegittime e illegali essendo previsto dalla legge il dovere di accoglienza nei confronti di profughi.

Per questo annunciamo fin d’ora che l’attività di tutela e sostegno ai rifugiati afgani, qualunque sia il loro status, in transito o meno, proseguirà e sarà rafforzata se necessario da mobilitazioni che coinvolgeranno tutti quei singoli e associazioni che lottano contro la cultura razzista che il pacchetto sicurezza, recentemente approvato, amplifica.

Per il diritto alla libera circolazione e a un’accoglienza dignitosa!

Rete romana di sostegno e tutela  ai profughi, rifugiati, richiedenti asilo afgani.