Comunicato di solidarietà da Trieste

7 / 1 / 2013


Il 14 novembre eravamo in piazza, a Trieste come a Padova e come in
moltissime città italiane ed europee. Era una giornata di sciopero
generale europeo ed nelle strade eravamo in tanti, studenti, operai,
insegnanti, disoccupati, precari. Quei tanti che sono le prime vittime
di una crisi che non hanno causato, quei tanti che continuano a lottare
contro l’austerity e che vogliono, pretendono un futuro possibile,
bello, libero e degno. Quel giorno si è ripetuta nelle strade – e la
vediamo ripetersi oggi - una storia vecchia e già vista, ma non per
questo meno orribile e pericolosa: il tentativo di reprimere i movimenti
attraverso una violenza da parte delle Forze dell’Ordine del tutto
spropositata e attraverso operazioni di repressione come quella che
abbiamo visto compiersi oggi a Padova nei confronti dei nostri compagni.
E allora ci ritroviamo ancora una volta a dire che questo è solo
l’ennesimo tentativo di criminalizzare chi lotta per un futuro migliore,
chi ci crede e vuole realizzarlo, assieme, ogni giorno, nelle strade
come negli spazi sociali e nelle scuole. E’ un tentativo che già
conosciamo, e che non ci spaventa. Dà solo conferma alla nostra forza,
alla nostra libertà e alla nostra consapevolezza di avere ragione. Le
loro gabbie non ci spaventano né ci fermano, sono solo specchi del loro
essere servi dell’austerity, e della loro paura di chi è libero e pensante.

Gridiamo forte tutta la nostra solidarietà e fratellanza a Enrico e
Zeno, ai compagni sottoposti al vincolo di firma e a tutti i compagni
denunciati.

Non ci avrete mai come volete voi!

Casa delle Culture Trieste