Coltano (Pi) - No Cie, nè qui nè altrove!

Abbattute le reti dell'ex base militare per chiedere la rivalutazione del perimetro

2 / 4 / 2011

 Negli ultimi giorni abbiamo vissuto anche nel nostro territorio le conseguenze dello stato di emergenza creato dal Governo dopo l'inizio dei bombardamenti sulla Libia e le conseguenti migrazioni.

Per prima cosa vogliamo ribadire la nostra contrarietà all'intervento militare: non è con bombe e eserciti che si supportano i movimenti di liberazione nei paesi del Maghreb.

Ma siamo anche consapevoli che oggi la guerra non è solo un fenomeno lontano da noi, ma è anche un modo per disciplinare e limitare la possibilità di muoversi in Europa dei migranti e per creare uno stato di emergenza che produca clandestinità.

Non solo, la gestione di quest'emergenza, che passa per spettacolarizzazione e detenzioni inumane, è totalmente inefficace e tenta di innescare una guerra tra poveri; cittadini a cui vengono imposte scelte deliranti e persone che provano a fuggire per costruirsi un futuro migliore ma trovano solo carceri e umiliazioni.

La situazione a Lampedusa, le fughe dei migranti da Manduria, il tentativo di costruzione del Cie a Coltano dimostrano la necessità di un cambio di rotta nell'atteggiamento sulle migrazioni.

Tante di quelle persone che stanno arrivando vedono l'italia solo come uno spazio di passaggio per l'Europa; bisogna garantire uno spazio europeo di mobilità e la protezione temporanea dei migranti. 

Siamo studenti ma ci sentiamo vicini ai migranti perchè, anche se in forme diverse, viviamo anche noi il furto del futuro e il peso di una gestione della crisi che cade sulle nostre teste. 

Per questo ci siamo mobilitati nell'autunno con i blocchi e le occupazioni della torre e dell'aereoporto e per questo stesso motivo tanti di noi in questi giorni hanno scelto di stare al presidio, insieme agli abitanti di Coltano.

Oggi, all'interno di una giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra, siamo qui per dire che un lager non si farà mai, né a Coltano né in Toscana e che il perimetro della base deve essere rivalutato per il bene di tutto il territorio pisano.

Oggi iniziamo a abbattere simbolicamente le reti, pronti a tornare in caso di bisogno.

Da oggi, sventata la costruzione del Cie a Coltano apriamo la campagna di accoglienza ai migranti che arrivano in Toscana.

Welcome!

Contro la guerra e le deportazioni!

Per la protezione e la libertà di movimento!

Per la rivalutazione dell'ex-base militare!

Laboratorio Occupato Tijuana

Coltano - Abbattute le reti