Blocco del presidio permanente

Chiaiano - Nella notte bloccati i camion. Stop al conferimento

Le menzogne di Bertolaso e Berlusconi

28 / 10 / 2010

Nella giornata in cui Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso tornano in Campania a sostenere che il loro piano funziona, la risposta dei comitati non si fa attendere e stavolta arriva da Chiaiano.

Dalle ore 20:00 della serata di ieri (27 ottobre) circa 200 persone si sono radunate presso il Presidio permanente in Via Cupa dei Cani. Gli autocompattatori del Asìa sono giunti in prossimità della discarica intorno alle ore 20:40. Il blocco stradale è stato immediato. Consentendo la viabilità ai cittadini della zona, i presidianti hanno bloccato le colonne di camion di rifiuti che si apprestavano a scaricare nella Cava del Poligono.

Prima tre, poi sette, poi dieci, infine 35 autocompattatori sono stati bloccati e paralizzati per ore dai manifestanti.

Le motivazioni del blocco viaggiano sostanzialmente su due direttrici.

La prima : Guido Bertolaso ha sostenuto in questi giorni che il solo inceneritore di Acerra – la “perla” del piano del 2008 – sarebbe bastato a ripulire la città di Napoli dai cumuli di rifiuti, senza rendere necessario conferimenti straordinari nelle discariche di Chiaiano e Terzigno. Nulla di più falso !

L’inceneritore di Acerra continua a vivere delle menzogne del governo e della Regione. L’ecomostro di Acerra che riempie di diossina un raggio di 15 Km quadrati, non funziona, per questo a Chiaiano, così come a Terzigno dove da Sabato prossimo riprenderanno a sversare. A testimonianza del fallimento del piano del 2008, fondato sulle discariche e sugli inceneritori a cominciare da quello di Acerra, giunge anche la riapertura – di cui non si trova traccia nei media – del deposito di ecoballe di Taverna del Re a Giugliano.

Esattamente come due anni fa, Berlusconi sta mettendo i rifiuti sotto il tappeto, continuando ad inquinare i territori, continuando a seppellire nel ventre della nostra terra già avvelenata i suoi fallimenti.

Da Chiaiano si lancia la sfida a Bertolaso e Berlusconi sul piano alterantivo fondato sul Tmb – trattamento meccanico biologico, sul Tmm – trattamento meccanico manuale, e sulla differenziata “porta a porta” rispetto alla quale il governo Berlusconi non ha trasferito un solo euro ai comuni.

La seconda motivazione del blocco di ieri nasce dall’incontro di lunedì scorso che il Presidio permanente ha avuto con il Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. In quell’occasione il capo della giunta provinciale aveva chiesto ai comitati di Chiaiano di accettare la richiesta della Protezione Civile fatta per bocca del generale Morelli vice di Bertolaso, di un conferimento straordinario a Chiaiano in questa settimana. A differenza di come incautamente Bertolaso ha sostenuto il Presidio di Chiaiano non ha mai accettato questa eventualità rifiutandosi di firmare anche l’accordo che prevede la chiusura della discarica di Chiaiano e la sua bonifica.

Quest’ultimo impegno preso dal presidente Cesaro resta per ora solo una dichiarazione di intenti. I manifestanti chiedono che l’impegno sulla chiusura e la bonifica di Chiaiano diventi subito una delibera ufficiale della Provincia di Napoli, ente che, dopo l’approvazione della legge sulla fine emergenza rifiuti in Campania del febbraio 2010 (sic!), è predisposto all’individuazione dei siti per i rifiuti ed alla loro gestione.

Da Chiaiano però parte un messaggio di unità tra i comitati in lotta contro il piano rifiuti. Oggi a Boscoreale ci sarà un’assemblea regionale dei comitati di lotta per confrontarsi sul quadro complessivo della lotta contro il piano rifiuti. Da Chiaiano parte un’appello a mobilitarsi contro il piano rifiuti e contro Berlusconi e Bertolaso.

I manifestanti hanno sciolto il blocco solo intorno alle 03:00, ovvero a tre ore dal termine dell’orario di conferimento previsto per le 06:00.

Ieri sera era previsto che a Chiaiano venissero scaricate oltre 1.000 tonnellate di rifiuti. Alla fine ne sono state scaricate solo 400. Annullato quindi qualsiasi conferimento straordinario, e dimezzata anche la portata ordinaria, prevista in 800 tonnellate giornaliere.

Un segnale politico chiaro sia al governo nazionale che agli enti locali, non solo sul futuro di Chiaiano, ma soprattutto nella battaglia complessiva contro il piano.

Foto a cura di Roberta Nardi