Chi sono i "cattivi maestri" ?

Comunicato del laboratorio aq16 in risposta alle pesanti dichiarazioni della presidente della provincia Masini.

27 / 3 / 2010

Leggendo nei giorni scorsi le infelici esternazioni della presidente della provincia Sonia Masini, la prima reazione, oltre alla rabbia, è stata quella di evitare la risposta perchè siamo abituati ad essere usati come capro espiatorio, come vetrina elettorale, come diversivo per non parlare dei problemi reali, ma preferiamo il più delle volte smentire i bugiardi ed opportunisti di turno con il nostro lavoro quotidiano. Un lavoro che procede  in direzione ostinata e contraria verso il cambiamento di una società ingiusta, verso la centralità reale della comunità e del bene comune che le dovrebbe appartenere.

Infatti quella che segue non è una risposta alla signora Masini , che ringraziamo per aver pubblicamente sottolineato l'assoluta distanza fra noi e gente come lei, perchè proprio la disapprovazione e ancorpiù l'attacco furente da parte di persone del genere ci rassicura sulla validità della strada che abbiamo intrappreso.

"I nostri giovani non hanno bisogno di cattivi maestri" recita l'inizio del comunicato stampa di Sonia Masini : la signora si è addirittura scomodata nella riesumazione di termini come "cattivi maestri" per definire la nostra esperienza. Ora i casi sono due: o la presidente è idiota o è in totale malafede. In entrambi i casi la situazione è preoccupante visto che stiamo parlando della governatrice del territorio provinciale.Per questo, più che con lei, ci preme affrontare la questione con le persone di intelletto e coscienza che animano questa città nonostante l'arroganza di chi la amministra.

Bisognerebbe chiedere ai "nostri giovani"  di che cosa hanno bisogno piuttosto che autonominarsi loro portavoce. Bisognerebbe chiedere ai giovani che la scorsa settimana hanno occupato l'istituto magistrale che cosa vorrebbero dalla scuola  invece di liquidare la loro azione come una specie di operazione occulta diretta dal centro sociale, perchè questi ragazzi hanno pensiero autonomo ed esigenze concrete ed è molto offensivo descriverli come pecorelle ignare nelle mani di adulti "estremisti" che dirigono le loro azioni, senza contare la palese assurdità delle dichiarazioni che vedrebbero il laboratorio AQ16 impegnato nell'occupazione delle scuole superiori.Naturalmente siamo assolutamente a favore delle proteste studentesche in atto anche perchè, al contrario di altri, abbiamo la memoria buona e ci ricordiamo bene di essere nati proprio dalle occupazioni delle scuole del lontano 1993, ma condividere un pensiero non significa invadere spazi che competono a chi li vive e non a chi, come noi ,a scuola non ci va più da un pezzo.

Bisognerebbe chiedere e chiedersi se chi accusa l'esperienza del centro sociale di essere un cattivo esempio sia  un esempio migliore.

Immaginiamo per un attimo cosa succederebbe se  i giovani prendessero come esempio la presidente Masini.

Per prima cosa dovrebbero convincersi che la politica non è un'appassionato servizio che si rende alla comunità tutta ma un mestiere, anzi un lavoro salariato con tutti i ricatti del caso, perchè mantenere la poltrona dal 1985 (anno in cui la Masini diventa sindaco di Ramiseto e conquista la sua prima poltrona per poi non mollarla più...)ad oggi (ed almeno fino al 2014 quando scadrà il suo attuale mandato) , presuppone una certa disponibilità all'accondiscendenza.

Poi dovrebbero convincersi che il territorio non è bene comune ma bene privato da sfruttare e svendere pur di guadagnarsi la pagnotta (e anche qualcosa in più...) e regalare alle generazioni che verranno dopo di loro solo cemento e corruzione.

Dulcis in fundo dovrebbero organizzare gite di gruppo verso la Libia per andare a stringere la mano a Gheddafi, portando a casa qualche appalto in cambio del totale silenzio sulle violazioni continue dei diritti umani che avvengono in quel paese e fingendo di non sapere che in quei deserti le persone rimpatriate dalla Bossi-Fini vengono abbandonate e lasciate a morire.

Ai giovani toccherà scegliere da che parte stare, molti lo hanno già fatto.

Molti hanno scelto di stare dalla parte della solidarietà, della giustizia sociale, della scuola libera e veramente educante, del bene comune gestito con onestà e partecipazione, della difesa dei diritti di tutti a partire dai più deboli.

Qualcuno sceglierà o ha già scelto l'esempio dei leccapiedi, degli opportunisti e dei politicanti di mestiere.

Forse le parti si continueranno a riprodurre ed anche per loro, quelli che oggi sono appena maggiorenni ed hanno scelto la parte giusta, ci sarà una Masini di turno a consolidare il proprio potere sulla loro pelle.

Ma è ancora presto, per ora continuiamo a dedicarci al nostro lavoro e chissà, magari nel mondo che costruiremo non ci sarà spazio per i nipotini di Sonia.

Laboratorio sociale AQ16