Ce n'est q'un debut, ci vediamo a Marghera

Dopo Mirafiori

18 / 1 / 2011

Uscire da quasi vent'anni di ciarpame politico berlusconiano non sarà un pranzo di gala. Si tratterà di contrapporre un'alternativa concreta, e plausibile, alla società dell'esclusione e della disuguaglianza partorita da un decennio di derive securitarie figlie del dopo-11 settembre e delle sue propaggini italiane. Di sostituire all'individualismo proprietario, troppo poco combattuto anche a sinistra, una "pratica del comune" e di imporre un ritorno del pubblico nell'agenda politica, dopo anni di liberalizzazioni a tutto campo.

Di riportare al centro del dibattito il conflitto tra capitale e lavoro, dopo anni in cui gli operai pareva non esistessero più.

Di pensare ad un ridisegno del welfare adeguato ai tempi di crisi che stiamo vivendo, ora che per un'intera generazione un lavoro che non sia precario è diventata una chimera.

Di porsi la questione di una redistribuzione radicale della ricchezza e dunque dei diritti sociali e di cittadinanza, ora che lo stesso Tremonti ha ammesso che salvare il sistema bancario ha significato far arricchire indebitamente i furbetti della speculazione. In buona sostanza, si tratta di elaborare un programma sociale condiviso, e per far questo ci diamo appuntamento, sabato e domenica prossimi a Marghera, pe un seminario organizzato da Uniticontrolacrisi, di cui siamo tra i promotori.

Noi del Manifesto ci stiamo provando da tempo, convinti come siamo che non basterà abbattere il Caimano per liberarci dalle ferite che ci ha procurato con i suoi artigli e che un capitalista come Marchionne non è che l'altra faccia della stessa medaglia. La nostra sfida è quella di far viaggiare di pari passo le campagne politiche e un'elaborazione teorica finalizzata a costruire un altro modus vivendi. Qualche risultato cominciamo a vederlo: il referendum sull'acqua pubblica ammesso dalla Consulta e in concorrenza con le elezioni anticipate, il dibattito sul neoambientalismo che sfocerà in un'assemblea nazionale di tutte le reti nate per difendere i territori; la probabile convocazione degli Stati generali della conoscenza che metteranno attorno a un tavolo studenti e ricercatori, il precariato culturale e i lavoratori della cultura e dello spettacolo; le proposte per un'uscita ecologica dall'emergenza rifiuti (che non è solo napoletana, ma nazionale) e quelle per una riconversione produttiva di fronte alla crisi ecologica globale; e soprattutto il riesplodere dei conflitti operai.

Di tutto ciò che si muove su queste questioni ci paicerebbe essere il lievito, ospitando sulle nostre pagine contributi, proposte, riflessioni. Il "signorno" di Mirafiori ci conforta: la nottata sta finalmente passando.

A Marghera cercheremo di mettere un altro mattoncino della casa comune.

Siete tutti benvenuti.

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