“Seminiamoli!”
questo lo slogan dell’iniziativa promossa dal Comitato Opzione Zero a numerose altre
organizzazioni per sabato 12 ottobre in
occasione della giornata
nazionale in difesa dei territori e dei Beni Comuni e che ha visto
numerose mobilitazioni in contemporanea in tante città d’Italia.
L’azione in Riviera ha avuto come tema centrale la questione della terra intesa
come bene comune: un centinaio di attivisti e simpatizzanti sono entrati e
hanno occupato temporaneamente alcuni dei terreni agricoli dove dovrebbe
sorgere Veneto City, e qui armati di zappe, vanghe e forche hanno dissodato il
terreno incolto per fare poi una semina collettiva di grano. Un gesto per
ribadire che dalla terra viene il pane,
dal cemento solo fame.
Veneto City significa la
distruzione di oltre 1 milione di metri quadrati di terreno agricolo e
dunque ben rappresenta un modello di “sviluppo”, quello Veneto, tutto
incentrato sulla cementificazione, sulla speculazione e sul malaffare. Un
modello ormai in crisi, ma non ancora sconfitto visto che tra grandi opere e
nuovi giganteschi insediamenti si continua in ogni parte della Regione a
divorare interi pezzi di territorio lasciando sul campo conseguenze devastanti
per l’ambiente, per l’economia e per le popolazioni.
Significativo, da questo punto di vista, il fatto che alla mobilitazione hanno
partecipato altri comitati della provincia come i NO Grandi Navi o l’assemblea
contro il Rischio chimico di Marghera, ma anche associazioni come Mani Tese,
Mira 2030, Legambiente Riviera, e soprattutto associazioni e piccole aziende
del mondo agricolo come la Rete Veneziana di Genuino Clandestino, che per
l’occasione ha organizzato durante la manifestazione uno spazio per lo scambio
autogestito di prodotti biologici e solidali. Un’occasione per unire finalmente
i movimenti che si battono per la difesa dei territori con quelli che qui e ora
praticano concretamente delle alternative.
Cazzago di Pianiga (Ve) - #SEMINIAMOLI
Utente: chicca
12 / 10 / 2013