Casa è dignità

La nostra risposta a chi mette la legalità davanti la dignità delle persone

11 / 8 / 2009

Amministrazione Comunale, IdV, UDC e Curia si uniscono in un sol coro: “legge e ordine”. L’unica nota stonata è quella del candidato Sindaco Mancini che coglie il senso profondo tutto politico e sociale che le occupazioni hanno posto. Imbarazzante il silenzio del “partito del dialogo”, ovvero i Verdi.

Questo ci aspettavamo da chi vive la politica in completa separazione dalla sfera sociale, o meglio dalla quotidianità delle persone e dai loro problemi. A noi sono più che sufficienti le pacche sulle spalle e i sorrisi complici che incontriamo per strada, il consenso assolutamente trasversale ottenuto tra i senigalliesi. Delle occupazioni se ne parla sotto gli ombrelloni, nei bar, in internet e se ne parla bene!

Lo abbiamo già detto: non sono occupazioni simboliche ed abbiamo iniziato per non fermarci. Le case le stiamo rendendo nuovamente vivibili dopo dieci anni di abbandono. Oggi siamo andati presso la Multiservizi per chiedere la stipulazione del contratto per la fornitura di acqua e gas. La risposta che abbiamo avuto è che la Curia tramite avvocato ha diffidato l’azienda di allacciare i servizi. In poche parole, la Curia nega a delle persone indigenti un diritto fondamentale come l’acqua. Pensiamo che sia vergognoso! Com’è altrettanto vergognoso dire che “uno dei due nuclei familiari è stato accolto prima nei locali della Parrocchia di S. Silvestro per quindici anni versando poche migliaia di lire l’anno”, senza dire tutta la verità, ovvero che affittavano in nero. Non è forse illegale oltre che immorale? “Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere” (Rm 12,20). “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il premio preparato per voi fin dall’eternità. Perché ho avuto sete e mi avete dato da bere”. – “Signore, quando mai ti abbiamo veduto assetato e ti abbiamo dato da bere?”. – “In verità io vi dico: Ogni volta che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,34-35.37.40).”

Chiediamo la regolarizzazione delle occupazioni a canone sociale.

Chiediamo la possibilità di pagare le utenze: acqua, luce e gas.

Chiediamo all’Amministrazione Comunale e alla Curia di sedersi con noi a un tavolo di trattativa per trovare una soluzione – anche in altre abitazioni – per gli occupanti.

Chiediamo che il problema abitativo sia oggi affrontato nella sua interezza da questo tavolo e che la Curia in quanto uno dei più grandi proprietari del patrimonio immobiliare della città, metta a disposizione le sue abitazioni a canone sociale.

Apriamo fin da ora liste popolari di autoassegnazione delle case. In poche parole, continueremo ad occupare con tutti coloro che non possono permettersi un’abitazione e quindi una vita degna. Esattamente come continueremo il progetto di riqualificazione dal basso della città.

Se legalità significa poter affittare in nero, arricchirsi con la rendita, versare quasi l’intero stipendio per un affitto o per un mutuo, aspettare dieci anni in graduatoria per avere una casa popolare, trasformare i canoni sociali in concordati, essere costretti ad andare a vivere nelle frazioni per potersi permettere una casa, espellere i ceti popolari e precari tramite la creazione di aree di lusso, la privatizzazione di spazi pubblici e la svendita del territorio, allora, siamo fieramente illegali.

CSOA Mezza Canaja

Coord. Migranti TERZA ITALIA

Ambasciata dei Diritti Senigallia