Carbonia. Ad Annozero. Il 12 protesta a Cagliari Il Sulcis al collasso: la rabbia esplode in tv

6 / 5 / 2011

CARBONIA

Cori da stadio e disperazione alle stelle, il termine “rivolta” scandito più volte. Il boato delle tremila persone che hanno gremito l'anfiteatro di piazza Marmilla ha accolto ieri il collegamento che la trasmissione di Raidue Annozero, condotta da Michele Santoro, ha realizzato a Carbonia: una diretta sul dramma del Sulcis Iglesiente, del popolo della partita Iva, delle imprese agricole, artigianali e commerciali messe in ginocchio da un mix micidiale: la crisi del sistema produttivo industriale e la pressione fiscale e contributiva. Un popolo che si sente lontano dalla protezione dello Stato sociale e che, ai microfoni dell'inviato Sandro Ruotolo, ha annunciato il prossimo appuntamento di una battaglia per la salvezza di una provincia (120 mila abitanti, oltre 30 mila disoccupati) fanalino di coda fra le province italiane: Cagliari, 12 maggio.La diretta con Carbonia è arrivata attorno alle 21,45: nell'anfiteatro c'erano le rappresentanze dei lavoratori delle aziende che hanno chiuso i battenti (Eurallumina, Rockwool, ex Ila, Sms, le imprese d'appalto), quelle che cercano di tirare avanti (Alcoa, Portovesme srl, Carbosulcis), e poi il popolo delle partite Iva: commercio e artigianato, il mondo agropastorale col movimento pastori sardi. Settori una volta divisi ma che questa aria di rivolta montante sta accomunando. Il collegamento con Carbonia si è alternato con gli interventi dei politici in studio, quasi tutti più o meno accolti con bordate di fischi dagli spettatori dell'anfiteatro.Nelle parole di quanti hanno fotografato la situazione è emerso che il popolo della partita Iva chiede conti alla classe dirigente per la politica fiscale ritenuta inadeguata all'emergenza: «Governanti, dove siete?», ha urlato Annarosa, titolare di un market a San Giovanni Suergiu. Ha trovato conferma una circostanza che offre la misura di ciò che sta accadendo: il movimento è nato dal basso, tramite il passaparola e Facebook. Il malumore serpeggiava da anni ed è esploso tutto in una volta due mesi fa a Carbonia con la grande manifestazione di agricoltori, allevatori, artigiani e commercianti. Ieri la ribalta televisiva del dramma di un territorio in cui la protesta monta ogni giorno di più.

Dall'Unione Sarda

La disperazione degli artigiani e dei commercianti del Sulcis sarà raccontata in diretta, giovedì, dalle telecamere della trasmissione televisiva Anno Zero. Arriveranno in migliaia, nell’anfiteatro di piazza Marmilla a Carbonia, a raccontare le storie del “popolo delle partite Iva”, così si fanno chiamare da quando qualche mese fa hanno scoperto di essere in migliaia a combattere contro un nemico fatto di debiti impagabili, cartelle esattoriali a sei zeri con Equitalia sorda a ogni richiesta di dilazione, studi di settore scritti dove non si ha nemmeno idea della crisi che attanaglia la Sardegna. Hanno iniziato a riunirsi e da poche decine sono diventati centinaia e poi migliaia. E il 12 maggio si incontreranno tutti a Cagliari, sotto il palazzo della Regione a chiedere che dalle promesse di aiuto si passi a fatti concreti, possibilmente prima delle elezioni amministrative. Da settimane preparano la grande marcia su Cagliari: ogni sera una riunione in un paese diverso. Oggi, ad esempio, erano a Sant’Antioco e a Nurri; domani saranno a Carloforte e Teulada. Giovedì a Carbonia per gridare la protesta davanti alla platea nazionale offerta da Anno Zero e poi venerdì a Cagliari, per limare ogni dettaglio di quella che si annuncia essere una giornata da ricordare: “Senza risposte non lasceremo Cagliari – hanno annunciato durante la festa del Primo maggio che li ha visti riuniti nelle campagne di San Giovanni Suergiu – l’obiettivo è la sopravvivenza delle nostre imprese, delle nostre famiglie, della dignità di un’intera Isola”.

Per saperne di piu:

Mobilitazione Generale contro Equitalia

Giovedì 14 aprile corteo di auto verso Cagliari. Partenza da Sassari alle ore 8:00

Il comunicato dell’IRS che lancia una grande manifestazione in auto contro l’usura di Stato rappresentata da Equitalia.

iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna comunica che in riferimento all’annosa vertenza Equitalia, per giovedì 14 aprile 2011, con partenza fissata alle ore 8:00 da Sassari (distributore di via Budapest) è stata organizzata una pacifica mobilitazione aperta al pubblico, che attraversando l’Isola ed accogliendo quanti lungo la strada statale 131 vogliano essere parte dell’iniziativa, raggiunga Cagliari (appuntamento ai parcheggi dello stadio Sant’Elia con successivo trasferimento gratuito in bus-navetta) per manifestare davanti alla sede Equitalia di viale Bonaria in piazza Donatori di Sangue, un pacifico ma fermo dissenso relativamente alle azioni proposte dall’Ente di riscossione.
iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna prende ancora una volta tristemente atto che il fisco italiano, agendo in maniera colpevolmente miope, non fa distinzioni fra chi fa il furbo e chi si trova in difficoltà per aver lavorato e pagato le tasse onestamente, ma anzi premia i veri evasori con il famigerato, ingiusto ed immorale “scudo fiscale”, consistente nel pagamento del solo 5% dei capitali esportati illecitamente all’estero, frutto della vera evasione e della illegalità, con annessa la garanzia del totale anonimato. Per gli onesti cittadini invece sono solo ipoteche, sfratti, sanzioni usuraie, vessazioni, immobili messi all’asta, e volti sbattuti sulle pagine dei giornali a causa degli abusi bancari, della burocrazia e di una folle liberalizzazione del commercio a danno dei piccoli esercenti, oltre che del mancato rispetto dei tempi certi dei pagamenti da parte dello stesso Stato e dei grandi Enti.
iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna da sempre e senza alcuna volontà di creare false aspettative, ha scelto di schierarsi al fianco dei sardi, dei contribuenti che negli anni hanno impunemente subito abusi senza avere forza e strumenti per contrastare il sistema (tesi supportata da analisi, testimonianze e documentazioni raccolte dagli attivisti). Il doveroso presupposto da cui partire è il fatto che “la legge deve necessariamente essere uguale per tutti”, e questo vale sicuramente per il singolo cittadino ma, conseguentemente anche per la holding Equitalia Sardegna.
Ed invece, attorno al meccanismo Equitalia, ruotano vorticosamente cause civili infinite, un sistema fiscale impositivo basato su arti esoteriche ed un comparto agricolo ridotto alla fame a causa di politiche inique ed insensibili riguardo la necessaria e reale tutela della qualità dei prodotti della nostra terra. Anche per questo il tessuto produttivo sardo sta subendo gravi danni derivanti appunto dalla cattiva gestione delle fiscalità che ha portato intere famiglie ed imprese ad essere strette e stritolate dalla morsa delle banche Sono i dati a confermare le affermazioni fatte. Secondo il recente rapporto pubblicato da Equitalia Sardegna S.p.A., al termine del 2010 sono circa 70.000 le imprese, su un totale di 160.000 aziende operanti in Sardegna, “iscritte a ruolo” presso l’ente di riscossione. Il debito accumulato dalle imprese sarde è di oltre 3,5 miliardi di euro. Sono 2354 quelle che hanno già dovuto dichiarare fallimento a fronte di debiti fiscali per circa 950 milioni di euro. Il tutto riferibile ad un ingiusto ed iniquo sistema di riscossione, poiché Equitalia Spa (controllante di Equitalia Sardegna Spa) è una società per azioni di fatto collegata a gruppi bancari, che conseguentemente applica alle rateazioni non i tassi di interesse legale ma bensì tassi di mercato, perseguendo quindi scopi di lucro sulla riscossione delle imposte statali. La rateazione interrompe le altre procedure di riscossione coattiva, ma alla seconda scadenza consecutiva non rispettata, Equitalia riprende automaticamente l’iter: dapprimacon fermo amministrativo (autoveicoli), proseguendo con pignoramento dei crediti (quinto dello stipendio o della pensione e dei conti bancari), per finire con pignoramento degli immobili (compresa la prima casa, bene di importanza primaria per la dignitosa sopravvivenza dell’uomo prima che del contribuente).
iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, dopo aver studiato a fondo le problematiche collegate
ha fatto le sue proposte in tema di soluzione del problema, raccolte nei seguenti punti:
- Istituzione dell’Agenzia delle Entrate Sarda.
- Sospensione immediata delle cartelle esattoriali per 24 mesi a tasso zero.
- Sospensione di tutte le procedure esecutive in atto (mobiliari e immobiliari)
- Revoca immediata delle ipoteche iscritte da Equitalia sulla prima casa e delle ganasce fiscali sui mezzi di lavoro.
- Ricalcolo del debito, cartella per cartella, del solo capitale iniziale decurtato delle sanzioni, effettuato sulla base di tassi legali e non usurai.
- Possibilità dell’estinzione del debito anche in 30 anni e, comunque, non più di 1/5 del proprio reddito.
L’evento in programma giovedì 14 aprile 2011, che si spera possa essere sentito, partecipato e vissuto da tutti i sardi come una reale opportunità di far sentire la loro voce, sarà occasione per ribadire tesi supportate da fatti concreti e dati tangibili, per sensibilizzare ulteriormente la popolazione isolana su un problema non più trascurabile, per rivendicare un necessario e identitario diritto di appartenenza da esercitare in piena tutela e massima legalità.
Per informazioni: 3453320242 e 3317999788