“Cara” amministrazione leghista, giù le mani dal Rojava

29 / 10 / 2019

Pubblichiamo il comunicato del Centro Sociale Django di Treviso in seguito alla decisione della Lega Nord di prendere le difese del popolo curdo. Lo fa presentando una mozione di condanna contro la Turchia, nello specifico contro l'operazione militare in corso in Nord Siria, chiedendo inoltre che la Turchia non entri in Europa.

A quanto pare la Lega e la destra Trevigiana hanno deciso di manifestare solidarietà al popolo curdo, con uno striscione che recita “Mai Turchia in Europa”, con la bandiera del Kurdistan iracheno al contrario, con una mozione inconsistente, con parole come “sosteniamo un islamismo curdo, che è un islamismo democratico ben diverso da quello che conosciamo qui in zona”. Se credete seriamente di mostrare vicinanza alla resistenza della Siria del Nord, ve lo diciamo già: state sbagliando tutto.

Se pensate che il popolo curdo che ha reso realtà il Confederalismo democratico, anticapitalista, antirazzista, ambientalista e femminista abbia bisogno del vostro sostegno ambiguo e ipocrita vi assicuriamo che non è così.

State sbagliando tutto dicevamo perché lo fate con una mozione di condanna contro la Turchia, nello specifico contro l'operazione militare in corso in Nord Siria, chiedendo inoltre che la Turchia non entri in Europa.

Ma come possono i seguaci di Salvini arrogarsi questo diritto?

“Cari” consiglieri e sindaco, giusto un paio di precisazioni, la rivoluzione del Rojava che in questo momento è sotto attacco da parte della Turchia non ha niente a che fare con le vostre politiche.Parlate di islamismo democratico e poi motivate la non ammissione della Turchia in #Europa in chiave anti-islamica, e qui la situazione si rivela davvero paradossale perché non è possibile parlare di curdi o Rojava ammettendo discriminazioni etniche, religiose o, addirittura, antropologiche come vorreste affermare voi.

La resistenza curda ha libertà ed uguaglianza come principi cardine di una società diversa, e ci chiediamo, rabbrividendo, come possiate farvi portavoce di questi valori quando in città e su scala nazionale propagandate proprio l'opposto, come dimostrato in consiglio comunale, strumentalizzando confusamente la confessione religiosa professata in terra curda. Lì vige l’inclusione anche in senso religioso, per cui è un contesto pluriconfessionale, decisamente lontano dalla vostra propaganda tra baci a crocefissi e preghiere alla madonna.

La solidarietà al popolo curdo, lasciate stare, non è cosa per voi, per le vostre politiche sporche di sangue, di morti in mare, di porti chiusi, di strumentalizzazione del corpo delle donne, di emarginazione, di divisione e odio, di devastazione ambientale, di politiche economiche proprietarie e classiste.Tutto ciò che voi andate diffondendo è l’esatto opposto dell’ideale di mondo portato avanti nel Nord est della Siria dal popolo curdo insieme ad altre minoranze etniche e religiose.La solidarietà a Treviso alla resistenza del Rojava è già stata manifestata da noi e altr* soggett*, in un presidio qualche settimana fa e in un’assemblea pubblica domenica scorsa e continuerà sempre dal basso a fianco dei compagni e delle compagne curde.

“Not Friends but the mountains” a maggior ragione se quelli che si fingono amici lo fanno per erigere anche solo idealmente l’ennesimo muro.

Giù le mani dal Rojava, la solidarietà non si strumentalizza!