Approvata a luglio, come da copione a chiusura dell’anno scolastico, la Buona Scuola di Renzi si prepara al battesimo delle piazze d’autunno. Durante l’iter di approvazione e passaggio attraverso Camera e Senato (in cui il Governo ha sfoderato la carta della fiducia per bypassare gli oltre 3000 emendamenti presentati) molte erano state le proteste messe in campo dai diversi protagonisti del mondo della formazione: insegnanti, precari, studenti e genitori. Una voce comune si è alzata durante tutto lo scorso anno per rivendicare una scuola pubblica, libera da logiche di mercato e competizione, contro i tagli alla formazione e contro le cosiddette “assunzioni virtuali” sbugiardando i numeri governativi del piano assunzione di Renzi che di fatto ha escluso migliaia di precari da anni inseriti nel mondo dell’insegnamento nella scuola primaria e secondaria. Una voce che invece all’interno dei palazzi istituzionali è stata timida e balbettante.
La retorica della “Buona Scuola” si dimostra nient’altro che: accentramento dl potere nelle mani del Preside-manager, unico decisore sia della chiamata diretta di docenti sia dell’assegnazione dei bonus; aumento delle ore di alternanza scuola-lavoro, ad abituare i giovani a quello che gli si prospetta nell’immediato futuro, lavoro gratuito e senza diritti, in assoluta continuità con il Job Act; svilimento e competizione degli istituti, divisi in scuole di serie A e B, con un’ulteriore apertura ai finanziamenti alle scuole paritarie, anche attraverso sgravi fiscali.
Intanto il Governo inizia a muovere i primi passi, e qualche slide, in direzione di una riforma dell’università, che già si presenta con ingenti tagli al diritto allo studio e con le nefaste conseguenze dell’approvazione del nuovo calcolo dell’Iseeu che vede migliaia di studenti esclusi dalle esenzioni per i servizi e dalle Borse di Studio di cui erano beneficiari fino all’anno scorso.
Il prossimo 9 ottobre, con le manifestazioni studentesche annunciate in molte città italiane, inizia un autunno di mobilitazione.
Gli appuntamenti dalle città.
Treviso - ore 8:00 davanti alla Stazione
Padova - ore 9:00 Piazza delle Erbe
Mestre - ore 9:00 davanti al Municipio
Schio - ore 8:00 Piazzale Summano
Vicenza - ore 8:30 davanti alla Stazione
Trieste - ore 9:00 Piazza Goldoni
Trento - ore 8:30 Piazza Dante
Milano - ore 9:30 Piazza Cairoli