Partite le dieci giornate europee d'azione promosse dalla coalizione Blockupy

Bruxelles - accerchiato il summit dei padroni d'Europa: "la democrazia non è in vendita"

La mobilitazione contro lo European Business summit nel comunicato dell'Alleanza D19-20 e dell'AlterSummit

16 / 5 / 2014

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Nonostante il dispositivo repressivo messo in campo dal governo belga, con cariche, idranti e duecentoquarantanove arresti amministrativi, protattisi per oltre sei ore, il “calcio d’inizio” delle giornate europee d’azione lanciate dalla coalizione transanzionale di Blockupy – con l’accerchiamento a Bruxelles del vertice delle organizzazioni padronali dei Paesi della UE – è riuscito, mostrando quale sia il vero volto di una gestione capitalistica della crisi, che si conferma fondata su meccanismi verticali e autoritari di decisione. All’iniziativa dal basso dei movimenti sociali, alla loro capacità di sviluppare conflitto su scala immediatamente europea, il compito di costruire democrazia e alternative reali all’esistente. See you in the streets!

Di seguito il comunicato diffuso dall’ Alleanza D19-20 e dall’ AlterSummit, reti che hanno promosso la mobilitazione nella capitale belga:

Bruxelles: dieci giorni prima delle elezioni europee i cittadini mostrano ai leader politici e alle grandi imprese che "la democrazia non è in vendita".

Agricoltori, attivisti sindacali e dei movimenti sociali, cittadine e cittadini, appartenenti all’Alleanza D19-20, all’AlterSummit e alla coalizione europea di Blockupy hanno contestato – nella mattinata di giovedì 15 maggio a Bruxelles – lo European Business summit, ovvero il più importante evento annuale di lobbying padronale, dove erano attesi molti leader politici di alto livello, in segno di protesta contro il fatto che siano le grandi imprese a dettare le politica europea, proprio quando sono le voci dei cittadini a essere escluse.

"È inaccettabile che dieci giorni prima delle elezioni regionali, nazionali ed europee – ha dichiarato Rudy Janssens, del sindacato belga dei servizi pubblici CGSP – leader politici e capi del grande business siano collusi per decidere il futuro dell'Europa. Ma i cittadini ne hanno avuto abbastanza di un'Europa fatta di alti profitti e miseria sociale. Bloccando questo festival delle lobby stiamo inviando un chiaro messaggio: la democrazia non è in vendita a qualsiasi prezzo. E pretendiamo un’Europa costruita dal basso."

Felipe Van Keirsbilck, della confederazione sindacale belga CNE ha aggiunto: "Perché stiamo ancora permettendo a coloro che hanno causato la crisi, di decidere come rispondere ad essa? Le banche e le grandi imprese, piuttosto che assumersi la responsabilità di aver distrutto il tessuto economico, hanno scaricato il costo sulla gente comune, che ha visto come governi compiacenti abbiano demolito i servizi pubblici e la possibilità per le persone di guadagnarsi da vivere. Non siamo responsabile della crisi. Quindi perché dovremmo pagarla? Abbiamo bisogno di un’alternativa all'austerità."

Per Luc Hollands, delle cooperative di produttori di latte MIG del Belgio: "Piuttosto che cercare soluzioni alla crisi nell'interesse dei cittadini, i nostri cosiddetti leader politici, come il commissario UE al commercio Karel De Gucht, stanno cercando di arricchire ancora di più il grande business, grazie all’accordo commerciale del TTIP, negoziato segretamente. E saranno ancora i cittadini e i piccoli produttori che ne soffriranno, vedendo come, con la deregolamentazione, i servizi pubblici verranno svenduti, mentre alimenti pericolosi potranno finire direttamente nel tuo piatto. Chi vuole mangiare carne di manzo piena di ormoni o pollo lavato col cloro?"

È infine intervenuta Noemi Costa, della coalizione italiana dei Centri Sociali, per il coordinamento internazionale Blockupy: "Manifestando qui oggi, abbiamo dimostrato che sviluppare solidarietà oltre i confini non solo è necessario, ma anche possibile. Questo è un ulteriore passo nella costruzione di un movimento trans-europeo per combattere le politiche neoliberiste di gestione della crisi, provenienti da Bruxelles. Fino e oltre alle elezioni saremo in piazza, rivendicando l'Europa che vogliamo davvero."

L’accerchiamento dello European Business summit è stato solo l'inizio delle giornate di azione in tutta Europa contro le politiche di austerità dolorose imposte dall'alto . Nel corso dei prossimi dieci giorni cittadini, movimenti sociali, organizzazioni sindacali, migranti, giovani, donne e lavoratori precari scenderanno in piazza in segno di protesta in Italia, Francia, Spagna, Grecia , Germania, Danimarca e altrove.

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