Bologna - Presidio itinerante contro Forza Nuova

Antifascisti in piazza, oggi pomeriggio, per manifestare contro il sit-in svolto in via Saffi da pochi militanti di Forza Nuova protetti da un enorme schieramento di forze dell’ordine. Bloccati anche i viali.

19 / 5 / 2013

Un centinaio di antifascisti hanno partecipato, oggi pomeriggio, alla manifestazione contro Forza Nuova promossa dopo che, nei giorni scorsi, l’organizzazione neofascista aveva annunciato l’intenzione di effettuare un presidio fuori dall’ospedale Maggiore con l’obiettivo dichiarato di “allontanare fisicamente rom e abusivi” dalla zona.Dopo le prescrizioni stabilite dalla Questura, il sit-in di Forza Nuova in realtà si svolge all’incrocio tra via Saffi e via dello Scalo, protetto da un’enorme schieramento di Polizia e Carabinieri. Muovendosi dietro lo striscione “Bologna antifascista”, il contro-presidio si trasforma in un corteo che mette in pratica una sorta “assedio sonoro” ed isola i manifestanti di Forza Nuova (i soliti quattro gatti), avvicinandosi all’incrocio tra Saffi e via dello Scalo da strade diverse puntualmente sbarrate da blindati e cordoni delle forze dell’ordine. Bloccato, per diversi minuti, anche il tratto di viali in prossimità di porta San Felice. Sfilando nel quartiere, gli antifascisti denunciano agli abitanti delle case popolari  lo schifo della legittimità istituzionale concessa a chi fa della xenofobia, dell’omofobia e del sessismo i suoi cavalli di battaglia.Numerosi gli interventi dal sound system, tra cui quello di Marcello di Nazione Rom e quello di Martina, che ricorda l’esito del processo che, ieri, ha portato ad una condanna di 16 mesi per il poliziotto che nell’ottobre 2011 le ruppe quattro denti davanti alla sede bolognese della Banca d’Italia. Tra gli altri interventi si parla anche del 12 maggio, di Giorgiana Masi e del corteo in suo ricordo che a Roma è stato vietato per lasciare spazio agli abortisti del Movimento per la vita, tra i quali stavano a loro agio anche i fascisti di Forza Nuova.Mentre la manifestazione prosegue, un anziano che ha tra le mani un volantino di Bologna antifascista dice ad alta voce: “Parlano sempre della crisi, dicono che non ci sono più soldi… e poi mettono in campo uno spiegamento di forze del genere per proteggere una decina di fascisti… Carabinieri, poliziotti, Guardia di finanza… Non hanno guardato alle spese, in questo caso”.

Il commento di un manifestante a fine corteo: “In occasioni come questa dovrebbero scendere in strada più persone, ma la colpa non è di chi oggi era in piazza bensì di quelli che non comprendono che essere indifferenti o non percepire la gravità dei rigurgiti fascisti oggi, anche se marginali come a Bologna, significa non afferrare il pericolo che simili posizioni possono avere nell’alimentare fenomeni di razzismo, guerre tra i poveri o leghismo di ritorno. Perciò, un plauso sincero ai fumogeni e a chi li ha accesi ricordando l’importanza (ora e sempre) dell’antifascismo”.

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