Alcuni giorni fa quattro studenti di Bartleby, spazio occupato in via Capo di Lucca 30, hanno ricevuto una lettera da parte del Rettore dell'Università, con avviso di provvedimenti disciplinari che prevedono la sospensione fino ad un anno dalle attività universitarie.
E' l'ennesimo tentativo di giustificare, attraverso misure tecnico-amministrative, un ricatto verso gli studenti e le studentesse di Bartleby, evitando di rispondere a questioni esclusivamente politiche.
Questa mattina un presidio davanti alle porte del Rettorato ha espresso lo sdegno verso chi tenta di disciplinare il dissenso.
L'onda non si sanziona
I provvedimenti
disciplinari emanati dal Rettore dell'Università Pier Ugo Calzolari,
con la complice regia della prorettrice agli studenti Paola Monari, nei
confronti di quattro studenti di Bartleby aprono uno spiraglio
preoccupante per tutto il movimento dell'Onda.
Se queste misure
disciplinari, comminate da un tribunale medievale in cui l'Università
figura al contempo come accusa, parte lesa e giudice, andassero in
porto (con la sospensione fino ad un anno dagli studi) si aprirebbe un
precedente gravissimo per il nostro Paese e un attacco senza precedenti
al movimento.
I quattro studenti dell'esperienza di Bartleby
devono rispondere di occupazione di uno stabile dell'Università di
Bologna. Uno spazio liberato dopo otto anni di abbandono. Uno spazio
bellissimo, nel cuore della città universitaria, in cui gli studenti e
le studentesse di Bartleby hanno messo in campo quelle tensioni
costituenti nate nei lunghi mesi di lotte dell'Onda Anomala. Uno spazio
che parla di produzione di sapere libero e di creazione artistica
indipendente. Un luogo dove si incrociano e vengono alla luce i
fermenti creativi metropolitani. Un progetto in grado di connettere i
bisogni e i desideri di studenti, artisti cittadini e precari. Le
migliaia di persone che hanno attraversato lo spazio di Bartleby hanno
colto da subito il linguaggio del nostro progetto. Lo dimostrano i
tanti docenti e artisti che si sono schierati al nostro fianco alla
prima occupazione e ci sono vicini anche in questi giorni. Lo
dimostrano le centinaia di libri portati in dono alla "Bartleby common
Library" la biblioteca costruita dal basso e inaugurata da appena due
settimane. Soprattutto lo dimostrano gli studenti e le studentesse che vivono quotidianamente lo spazio.
Bartleby
è solo una delle tante pieghe dell'Onda che ha invaso da ottobre ad
oggi le città italiane ed europee e che non smette di crescere.
Quest'autunno l'Onda tornerà a bloccare le città e a ribadire che noi la crisi non la paghiamo.
Dovremo aspettarci migliaia di provvedimenti disciplinari?
Credono
di fermare con provvedimenti ad personam il portato di un'esperienza
collettiva che coinvolge centinaia di migliaia di studenti e precari?
Sospendeteci tutti.
Siamo noi la vostra crisi.
Non faremo un passo indietro!