Bologna - i facchini nuovamente in corteo

Un migliaio di persone hanno attraversato le strade della città per sostenere i facchini della Granarolo e tutte le altre lotte della logistica

2 / 2 / 2014

BOLOGNA, 1 febbraio 2014 - Un corteo composto principalmente da lavoratori migranti della logistica ha sfilato per le vie di Bologna a sostegno dei facchini della Granarolo.

Nei giorni scorsi infatti si sono verificati scontri e arresti durante uno dei picchetti portati avanti da quasi un anno dagli operai licenziati ingiustamente da una delle cooperative che gestiscono i magazzini del colosso emiliano del latte.

A quest'episodio hanno fatto seguito prese di posizione da parte di parlamentari e industriali contro la protesta in atto. Il corteo di oggi dunque voleva dare una risposta pubblica e partecipata a tutte quelle istituzioni e a quei poteri che si sono schierati contro quella che è diventata una delle battaglie-simbolo di questo settore.

Partito da Piazza dell'Unità, il corteo si è snodato lungo via Indipendenza; è passato quindi davanti alla prefettura prima di arrivare in Piazza Maggiore.

Dal camion e dai megafono numerosi sono stati gli interventi che hanno ricordato le dure condizioni di lavoro all'interno dei magazzini, lo sfruttamento attuato dalle cooperative, il ruolo avuto dai sindacati conflittuali nell'aver saputo dare voce alle rivendicazioni di salario e diritti.

Presenti anche i lavoratori dell'Artoni di Padova che da Natale sono stati licenziati dall'azienda; dopo una serie di incontri in prefettura e iniziative di protesta sono ancora in lotta per riuscire a trovare una soluzione soddisfacente all'ennesimo tentativo da parte dei padroni di disfarsi dei lavoratori quando si ribellano allo sfruttamento attuato dalle cooperative.

La vertenza della Granarolo è diventata ormai emblematica di questo conflitto che da mesi sta attraversando l'Italia e vede contrapposti lavoratori della logistica e sindacati conflittuali come Si-Cobas e Adl-Cobas alle aziende e alle associazioni di categoria come Legacoop.

Una lotta dura ma profonda, che sta mettendo a nudo il ruolo centrale assunto dalla circolazione delle merci nel capitalismo contemporaneo e la rete di potere tenuta in piedi da cooperative, sindacati confederali, partiti e istituzioni.

Il facchino paura non ne ha

Lavoratore Adl Cobas

Gianni Boetto Adl Cobas

Maurilio Adl Cobas Bologna