Bologna - Blitz #ioccupo alla sede del gruppo UNIFICA

Praticare occupazioni per aprire la negoziazione sociale per il diritto all’abitare

11 / 11 / 2014

Chi lascia palazzine vuote per pura speculazione immobiliare e volta le spalle ha chi non ha una casa è parte del problema.
E’ per questo che questa mattina è stata “invasa” dagli attivisti della campagna #ioccupo la sede del consorzio Unifica, in via della Cooperazione, di cui fa parte l’omonima holding proprietaria della villa di via Aldini 116, liberata con finalità abitativa lo scorso 24 ottobre .
Il presidente della holding, Gianluca Muratori, il giorno seguente all’occupazione ha dichiarato di essere disponibile ad aprire un tavolo di trattativa, pronunciandosi consapevole della situazione sempre più critica che l’ emergenza abitativa a Bologna (come nel resto delle città italiane) sta comportando.Posizione ritrattata solo pochi giorni dopo, dimostrandosi molto più refrattario alla possibilità di discutere del destino di uno stabile abbandonato, non utilizzato ma utile a trovare soluzioni abitative degne per chi, attraverso l’ occupazione della villa, ha manifestato una condizione di seria difficoltà abitativa.

Un tentativo di creare una divisione e una gerachia tra persone più o meno titolate (ovvero più disperate) a rivendicare il diritto ad avere un alloggio degno in cui vivere che è stata ovviamente rispedita al mittente: ritenendo inaccettabile che vengano compiuti dei passi indietro da parte di chi ha una responsabilità sociale per l’emergenza abitativa dilagante (responsabilità che ha assunto abbandonando spazi riqualificabili e abitabili), gli/le occupanti e gli/le attivisti/e della campagna #ioccupo  stamattina attraverso un blitz hanno cercato di entrare in contatto con il proprietario Muratori, chiedendo così risposte immediate e concrete sulle sue intenzioni e ribadendo la disponibilità, da parte loro, ad intavolare un dialogo.

In un primo tempo, nonostante i tentativi da parte degli impiegati di UNIFICA di contattare Muratori, il il presidente della holding non ha risposto alle chiamate e non ha fornito le risposte richieste. Solo in tarda mattinata, al suo posto si è presentato il vicepresidente della società, Giuseppe Intelisano, che dopo un confronto ha preso impegno per fissare un tavolo tra una delegazione del degli occupanti e degli inquilini e Gianluca Muratori. Presupposto di tale confronto, è stato sottolineato,è la garanzia che nessuno degli occupanti di villa Aldini si ritrovi per strada prima di una trattativa sull’edificio. Sarà in questa occasione che occupanti e delegati dello sportello ADL di via Orfeo si valuteranno le eventuali proposte della holding, col fine di raggiungere un accordo dignitoso e reale per gli occupanti di Villa Adelante.

Fino a quel momento (e anche oltre) l’occupazione di viale Aldini proseguirà, come nelle ultime due settimane, con i lavori di autorecupero e con il progressivo inserimento delle persone che tramite lo Sportello per il Diritto all’Abitare e la campagna #ioccupo stanno dando vita al percorso di riappropriazione e lotta per il diritto alla casa nella città di Bologna.

E’ questa la risposta più importante a chi minaccia sgomberi in nome della legalità e tenta in ogni modo di nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti ossia che il problema della casa investe ormai in modo trasversale una serie di soggetti sociali diversi ma accomunati dalla volontà di costruire percorsi comuni di difesa e (ri)conquista del diritto all’abitare. E’ tale composizione largamente eterogenea che in maniera sempre più diffusa (come le cronache degli utlimi mesi testimoniano) pratica le occupazioni come risposta diretta e concreta ad un bisogno fondamentale e, perché no, come strumento di negoziazione sociale per il diritto all’abitare.