A distanza di poco più di sette anni
dall’omicidio di Federico Aldrovandi un camper organizzato dal sindacato
di polizia coisp vaga per il ferrarese per “portare solidarietà ai
propri colleghi”, Enzo Pontani, Monica Segatto, Paolo Forlani e Luca
Pollastri, colpevoli della morte di Federico.
Tale iniziativa, insieme a quella organizzata da un altro sindacato di polizia, il sap, che ha dedicati applausi
all’ultimo dei quattro condannati, è solo la punta di un iceberg
mediatico costruito da chi ha provato e prova tuttora a far dimenticare e
a mistificare i fatti. Dalla festa nazionale della Polizia dello scorso
anno, annunciata come “festa per Federico”, come se ci fosse stato
qualcosa da festeggiare, ai tentativi di mettere a zittire le iniziative
per mantenere vivo il ricordo di quella notte, allo sviare argomento
quando si chiedeva il perché gli agenti fossero ancora in servizio per
le strade a pattugliare.
A questo punto ecco dunque che i
rappresentati sindacali dalla polizia in maniera sprezzante pensano di
aver trovato l’occasione per uscire pubblicamente ed arrogantemente con
la propria sentenza: “'la legge non è uguale per tutti. I poliziotti in
carcere e i criminali fuori”. Un’esternazione che ci lascia basiti,
senza parole da pronunciare, ma con un urla nei cuori, le stesse di
Federico. Urla di aiuto perché non succeda, non succeda più e dunque che
non si dimentichi.
Rinnovare la memoria di cosa successe quella
notte del 25settembre 2005 è nostro dovere, davanti anche all’ignavia e
all’indifferenza regnanti sovrane a Ferrara. Non accetteremo e non
accettiamo simili provocazioni che tendono a giustificare un omicidio
poiché commesso da appartenenti alle forze di polizia. Non accettiamo
che il portare una divisa sollevi da responsabilità, anzi sosteniamo che
spesso portare la divisa spesso ha giustificato e giustifica gli abusi e
le torture: dall’omicidio di Stefano Cucchi, Michele Ferrulli, Aldo
Bianzino, Giuseppe Uva, Carlo Giuliani, ai pestaggi della scuola Diaz e
del pronto soccorso San Paolo di Milano e così a seguire. In tutti
questi casi abbiamo assistito al tentativo da parte degli aguzzini di
trasformarsi in vittime.
Non indifferenti a tale tendenza
mistificatoria, non soggetti alle dimenticanze, lanciamo un appello alle
persone e alle realtà tutte affinché si mobilitino, nella giornata di
giovedì 14marzo, ognuno a suo modo, assieme a noi, per ribadire che non
dimentichiamo chi sono i responsabili e gli spalleggiatori di quella
notte. Le strade di Ferrara ancora gridano, ALDRO VIVE!
Lab Sancho Panza - Ferrara
Làbas - Bologna
Bologna - Attacchinaggi contro il camper della solidarietà della polizia ferrarese. Aldro vive!
Attacchinaggi e striscioni contro l'iniziativa del Coisp del 'Camper della solidarietà' a Ferrara e Bologna
14 / 3 / 2013