Un 25 aprile meraviglioso è quello che abbiamo vissuto in
piazza San Francesco, nel cuore del Pratello a Bologna, in una giornata tanto
importante e oggi più che mai significativa come quella della Liberazione dal
nazifascismo.
La nostra
squadra di calcio, Hic Sunt Leones e la palestra popolare Tpo, aderendo alla
campagna nazionale “gioco anch’io” ha pensato di caratterizzare questo 25
aprile non limitandosi esclusivamente alla pratica irrinunciabile dell’antirazzismo,
ma focalizzando l’attenzione sul tema dei diritti, sulla questione dell’accesso
allo sport e al calcio in particolare che oggi, nel momento in cui
l’emigrazione verso il nostro paese è un fenomeno costante, resta colpevolmente
indietro mostrando un sistema che è incapace di evolversi e che con le sue
regole anacronistiche impedisce ai migranti senza permesso di soggiorno di
praticare questo fantastico sport, violando apertamente quello che secondo noi
è il più fondamentale dei diritti, quello alla felicità. Ci riferiamo
principalmente alla norma palesemente discriminatoria secondo cui un figlio di
migranti nato in Italia dopo esser diventato maggiorenne, essendo privo di
cittadinanza o un giovane che arriva nelle nostre città per ricongiungersi alla
sua famiglia, incontra enormi difficoltà, soprattutto burocratiche per
continuare o iniziare l’attività agonistica.
Il nostro
25 aprile ha ripudiato con decisione tutto questo, risultando estremamente
incisivo. Al torneo hanno partecipato circa 15 squadre, alcune organizzate
altre composte da tante e tanti che si sono incontrati al momento. Era previsto
un tabellone senza nessuna classifica, ogni partita era una nuova occasione,
una nuova entusiasmante sfida. Tre squadre erano composte da migranti del
centro Villa Aldini e altre due dalla Comunità minorile del carcere del
Pratello che stabilmente, ormai da quasi un anno, intrattengono relazioni con
l’Hsl. Numerosa è stata la partecipazione di squadre miste e la presenza di
bambine e bambini, in un lungo momento di socialità e di passione all’insegna
del divertimento e della spensieratezza. Ne è nata una stupenda giornata di
resistenza, di socialità, di condivisione di esperienze, di mescolanza di
sguardi e di vite all’insegna di quello che è realmente il calcio e lo sport,
in netta opposizione alla cultura della prevaricazione dell’avversario,
dell’imbroglio finalizzato alla vittoria, di tutta questa “cultura” che ha
ormai privato il calcio della sua essenza popolare. Niente di meglio che una
piazza così importante in una giornata tanto significativa trasformata in un
campo meraviglioso e partecipato, per affermare il diritto allo sport, al
divertimento, alla felicità. E siamo solo all’inizio!
HicSuntLeones
football antirazzista -Bologna